Firenze aderisce all’iniziativa 'Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio', suona la campana di Palazzo Vecchio
Alle 22 suonerà anche il campanone della Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Uritaxi invita i tassisti a suonare il clacson
domenica 27 luglio 2025 11:24
Anche Firenze, insieme a tante altre città italiane, aderisce alla campagna “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”, iniziativa che fa parte della mobilitazione nazionale “Ultimo giorno di Gaza”.
Questa sera, domenica 27 luglio, alle 22 risuonerà la campana grande di Palazzo Vecchio.
“A Gaza si sta consumando una tragedia umanitaria di proporzioni enormi, questo è un gesto simbolico ma potente perché non possiamo restare indifferenti di fronte a questa violenza, non possiamo restare in silenzio, perché quanto sta accadendo è inaccettabile. - ha detto la sindaca Funaro - Netanyahu e il suo Governo stanno violando i diritti umani e compiendo un massacro che sembra non avere fine, questa guerra scellerata deve fermarsi. Firenze, città che ha nel suo dna la solidarietà e l’impegno per la Pace e per il dialogo tra i popoli, non si volta dall’altra parte e continua a farsi sentire, chiedendo ancora una volta il cessate il fuoco sui civili palestinesi, gli aiuti umanitari per questa popolazione in ginocchio, la liberazione degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas e, una volta per tutte, la pace, la fine di tutta questa enorme sofferenza e che per questa terra il principio di due popoli e due Stati diventi finalmente realtà”.
Donne insieme per la pace dà appuntamento alle 22 in piazza Sant'Ambrogio. “Facciamo più rumore, più chiasso possibile”, l’invito delle organizzatrici.
Alle 22 suonerà anche il campanone della Cattedrale di Santa Maria del Fiore e suoneranno le campane di molte chiese della diocesi per chiedere la fine del conflitto a Gaza, per una "pace disarmata e disarmante".
Uritaxi invita i propri iscritti e tutti i tassisti italiani a suonare il proprio clacson alle ore 22 di oggi. Il gesto servirà per "richiamare l’attenzione verso la tragedia palestinese. A Gaza i palestinesi sono oggi vittime di una crisi umanitaria senza precedenti. Non si tratta di un’azione contro qualcuno ma si tratta di un piccolo segnale a favore di qualcuno: della vita, del popolo palestinese che inerme sta subendo da quasi due anni bombardamenti che ogni giorno producono centinaia di vittime, finanche quando bambini, anziani, donne, uomini sono solo alla ricerca di cibo. Ben ricordando la tragedia del 7 ottobre 2023 oggi Gaza, come denunciato dalle autorità internazionali, dalle Nazioni Unite, dalla Chiesa, rischia milioni di morti per fame e molti di questi si stanno già verificando da mesi. L’Occidente dall’alto della sua sempre vantata superiorità morale ha oggi l’occasione di dare una vera concreta dimostrazione che la sua non sia solo una sbruffona vanità, di ricordare bene l’insegnamento paolino per cui al male non si risponde con altrettanto o più male, ma che si risponde col bene, che non consideri la vita del genere umano a seconda della provenienza nazionale o etnica, della religione, del censo. L'umanità si è sviluppata quando ha saputo provare compassione, ha saputo pensare ai più deboli ed ha saputo ascoltare l’altro da sé", si legge nella notta di Uritaxi.
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