Prato, scoperta una 'fabbrica fantasma' con dormitorio: 'condizioni di sfruttamento disumane'
Ambiente fatiscente, privo di igiene, infestato da sporcizia e ratti. Gli operai a lavoro fino a dieci ore al giorno. Arrestata una donna
sabato 10 maggio 2025 14:00
Da due furgoni carichi di rifiuti alla scoperta di una 'fabbrica fantasma'. Il fatto ha inizio nel pomeriggio dell’8 maggio, quando, come si apprende dalla Procura di Prato, nell’ambito di attività investigativa in atto, sono stati individuati due trasportatori intenti a caricare un furgone con numerosi sacchi di rifiuti tessili presso un magazzino artigianale a Prato.
Il mezzo è stato successivamente fermato e sottoposto a sequestro: al suo interno, sono stati trovati circa 2,5 tonnellate di rifiuti destinati a essere abbandonati illecitamente sul territorio, affidati a soggetti privi di autorizzazioni per lo smaltimento in conformità delle prescrizioni poste a tutela dell’ambiente.
E' stato poi effettuato un controllo nel capannone, nella Cinatown di Prato, dal quale il mezzo era partito, che ha rivelato uno scenario definito 'drammatico' nella comunicazione della Procura, che descrive un laboratorio clandestino con all’interno l’impiego di dipendenti costretti a lavorare in condizioni di sfruttamento disumane: una vera e propria fabbrica fantasma, priva di ogni autorizzazione commerciale o sanitaria, dove erano al lavoro dieci operai, uomini e donne, tutti di etnia cinese. L’ambiente era fatiscente, privo di igiene, infestato da sporcizia e presenza di ratti, si legge nella nota diffusa dalla Procura pratese.
Sono stati identificati i presenti e si è accertato che quattro lavoratori erano clandestini, mentre altri erano regolari. Gli operai, continua la Procura, sono risultati lavorare fino a dieci ore al giorno sotto la supervisione di una donna di nazionalità cinese, risultata essere l’imprenditrice responsabile della struttura. La stessa forniva anche alloggio e pasti, in ambienti abusivamente adibiti a dormitorio e cucina all’interno dello stesso spazio di lavoro, nel medesimo immobile e in pessime condizioni igieniche.
La donna è stata arrestata per assunzione di persone prive di permesso di soggiorno e per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, impiego di manodopera irregolare. L’imprenditrice era già risultata aver posto in essere analoghe condotte criminose. Il provvedimento restrittivo è stato convalidato nella giornata di ieri, con applicazione da parte del Tribunale di Prato della misura cautelare dell’obbligo di presentazione della polizia giudiziaria, con frequenza quotidiana. L’immobile, riconvertito abusivamente a laboratorio e dormitorio, è stato sottoposto a sequestro. Anche il trasportatore dei rifiuti è stato deferito per gestione illecita di rifiuti.
Le investigazioni, coordinate dalla Procura pratese e nutrite del fattivo apporto degli appartenenti alla Polizia Municipale di Prato, sono in corso anche per verificare ulteriori violazioni in ambito urbanistico, edilizio e igienico-sanitario, nonché al fine di individuare ulteriori responsabili dell'impiego della manodopera clandestina.