Crollo via Mariti a Firenze, flash mob per le morti sul lavoro
L'assessore Danti: 'Gli operai non possono pagare i risparmi sulle politiche di sicurezza'
lunedì 28 aprile 2025 11:56
"Organi di vigilanza e istituzioni devono riflettere sulla più grande tragedia civile che esiste nel nostro Paese". Lo ha sottolineato l'assessore al lavoro Dario Danti che questa mattina ha partecipato al flash mob davanti al cantiere Esselunga di via Mariti a Firenze dove il 16 febbraio 2024 un crollo strutturale durante i lavori per la realizzazione del nuovo supermercato causò cinque morti fra i lavoratori.
In occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, sotto un grande striscione con scritto "La sicurezza sul lavoro è un diritto", rappresentanti Cgil e Rls di varie aziende e realtà del territorio fiorentino con caschetti da lavoro hanno messo in scena un flash mob, prendendo a turno la parola, prima di dare vita a un minuto di rumore per chiedere "giustizia" per le vittime sul lavoro. Flash mob inscenato poco prima che arrivasse la notizia di un nuovo infortunio mortale sul lavoro in Toscana. "Una strage che non si ferma - ha aggiunto Danti - al lungo elenco delle vittime stamani si è aggiunto un uomo di 59 anni morto in una cava di marmo sulle Apuane. Senza dimenticare che nel nostro territorio si sono verificate due delle più tremende tragedie degli ultimi anni: quella al cantiere Esselunga, appunto, e per quella al deposito Eni di Calenzano".
"In Italia si investe poco sulla sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e si fa poca prevenzione - ha ricordato l'assessore al lavoro - nel recente rapporto Istat 'sull’economia non osservata' è emersa la presenza di 3 milioni di lavoratori in nero. Mi chiedo: chi li sta cercando? E chi sta cercando i datori di lavoro? Si tratta di un anello di una catena che comincia dall’evasione fiscale. Per effettuare pagamenti a nero bisogna avere fondi neri, per poterne disporre bisogna vendere senza emettere fattura. Evasione fiscale e lavoro nero portano all’evasione previdenziale e assicurativa e alla cancellazione delle regole sulla sicurezza: questa catena va spezzata ma nel Governo nessuno ha mosso un dito".
"E questo - ha concluso Danti - nonostante i costanti e ripetuti richiami del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella secondo il quale 'La sicurezza sul lavoro è una questione di dignità umana'. Questa tragedia non si calcola soltanto in morti, ma in vittime: figli, genitori, coniugi, insomma famiglie sulle quali ricade il danno. E senza contare il fatto che gli infortunati, che fanno meno notizia rispetto ai morti, scontano spesso sofferenze e invalidità permanenti. Gli operai non possono pagare i risparmi sulle politiche di sicurezza".
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Foto Cgil Firenze