Meeting dei Diritti Umani, oltre 5mila studenti toscani a confronto sulla pace

Al Cinema La Compagnia a Firenze l’iniziativa organizzata dalla Regione. Interventi di Stefano Massini, Chiara Francini e Nicolò Govoni

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giovedì 18 dicembre 2025 17:12

La pace come un movimento che parte da dentro di noi, si apre a chi ci sta accanto e si irradia poi al mondo intero. È il messaggio di “Se vuoi la pace, prepara la pace”, la 29ª edizione del Meeting dei Diritti Umani organizzato dalla Regione Toscana che si è tenuto la mattina di oggi, 18 dicembre, al Cinema La Compagnia di Firenze.

 

Oltre 5.000 i ragazzi e le ragazze delle scuole toscane, di cui oltre 400 in presenza e il resto in video collegamento, che hanno preso parte all’evento promosso nell’ambito del progetto regionale GiovaniSì per celebrare la Giornata Mondiale per i Diritti Umani: 71 le scuole e 270 le classi partecipanti, in rappresentanza di 7 province e 5 capoluoghi del territorio (Arezzo, Firenze, Massa-Carrara, Prato e Siena). A "fare gli onori di casa" all’iniziativa, presenti la vicepresidente della Regione Toscana Mia Bintou Diop, l’assessora all’Istruzione e alla promozione dei Diritti umani Alessandra Nardini e il sottosegretario alla Presidenza Bernard Dika.

 

Durante la mattinata, condotta da Eva Edili e dj Carletto, gli studenti e le studentesse hanno avuto l’opportunità di riflettere e anche di dire la loro sul tema della pace, come apertura al dialogo e al confronto, attraverso i linguaggi del teatro, della musica, del fumetto e grazie alle testimonianze degli ospiti intervenuti.

 

L’importanza di preparare la pace partendo dal proprio mondo interiore è stata sottolineata dallo scrittore e narratore Stefano Massini, che sul palco ha raccontato alle ragazze a i ragazzi  una leggenda dei nativi americani: dentro ognuno di noi ci sono due lupi, uno bianco portato al conflitto e uno nero votato alla collaborazione, ma sta a noi decidere quale far prevalere semplicemente scegliendo quale dei due nutrire. Il valore della pace con sé stessi è stato evidenziato anche dalla presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi Maria Antonietta Gulino, che ha sfatato il mito della performance e spiegato ai ragazzi che è normale non essere sempre perfetti. Un concetto ripreso anche dai componenti del gruppo musicale Legno, che si sono esibiti al Cinema La Compagnia indossando, come loro solito, delle maschere che ne coprono il volto: una scelta dettata dal fatto di voler vivere, fuori dal palco, una vita reale e ordinaria in contrapposizione a quella finta e “straordinaria” dei social, dietro cui spesso nascondiamo le nostre fragilità.

 

La pace è anche rispetto dell’altro. È d’accordo la scrittrice e attrice Chiara Francini, che nel suo video saluto ha affermato che il rispetto vero non è tacere bensì riconoscere l’altro come soggetto, non come ostacolo, errore o fastidio. Tema caro anche a Beatrice Tassone, fumettista, illustratrice e attivista per i diritti delle persone con disabilità, che dal palco del Meeting ha ribadito la necessità di imparare a rapportarsi con la diversità, perché quando si impara a conoscerla fa meno paura. A demolire gli stereotipi, in questo caso quelli su chi viene dalla Colombia, ha contribuito anche l’intervento di Carlos Alberto Guerrero Ospino e Jésus Gabriel Jurado Jurado Ferre, due studenti di Rondine Cittadella della Pace di Arezzo.

 

Sul valore della gentilezza, come forza dirompente, si è soffermato invece Paolo Russo, avvocato e presidente nazionale dell'associazione Contrajus Aps. Grazie al Teatro dell’Oppresso, sotto la guida di Fabrizio Martini e Michele Redaelli e insieme alle classi che hanno partecipato ai loro laboratori, gli studenti e le studentesse in platea hanno poi potuto mettersi alla prova nel suggerire modalità per “disinnescare” i conflitti che possono crearsi ogni giorno.

 

Allargare lo sguardo al mondo come luogo dove esercitare la pace è spettato a Nicolò Govoni, scrittore, attivista per i diritti umani e presidente di Still I Rise, che nella video intervista realizzata per il Meeting ha raccontato il percorso che lo ha portato a costruire scuole in numerosi Paesi del mondo per offrire istruzione d’eccellenza ai bambini profughi e vulnerabili. Il video intervento del docente universitario Massimo Franchi, esperto di conflitti, ha fatto infine luce sul ruolo delle istituzioni internazionali nella risoluzione dei conflitti.

 

 

 
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