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Testo unico turismo, la Regione Toscana si costituisce in giudizio contro l'impugnazione del Governo

Giani: 'Restiamo convinti della bontà e della modernità del nuovo Testo unico, siamo pronti a difenderci in giudizio davanti alla Consulta'

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martedì 25 marzo 2025 12:59

La Toscana si costituisce in giudizio davanti alla Corte Costituzionale per sostenere la legittimità del Testo unico del turismo approvato a dicembre 2024. Il governo poche settimane fa aveva infatti deciso di impugnare la legge in quanto contenente disposizioni che “ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di libertà di impresa”, violano “gli articoli 3, 41, 42 e 117, secondo comma, lettera I della Costituzione”.

 

La Regione Toscana aveva varato, per la prima volta in Italia, norme per dare più poteri ai Comuni per limitare gli affitti brevi e contrastare gli impatti del dilagare di b&b, affitti brevi e affittacamere. Il Testo stabilische infatti che i comuni a più alta densità turistica potranno adottare un regolamento in cui individuare criteri e limiti allo svolgimento dell’attività di locazione breve per finalità turistiche.

 

Restiamo convinti della bontà e della modernità del nuovo Testo unico – ha commentato il presidente Eugenio Gianisiamo pertanto pronti a difenderci in giudizio davanti alla Consulta per portare avanti la nostra idea legata alla disciplina di questo settore. La nuova legge punta su semplificazione delle procedure, valorizzazione delle comunità locali e promozione di un modello di turismo sostenibile e accessibile. Un testo frutto di condivisione con tutti gli attori del settore, che mette al centro l’utilizzo delle nuove tecnologie, la sicurezza dei lavoratori e la qualità dei servizi. La nostra proposta innova e aspira a diventare ispirazione per la disciplina nazionale in materia di affitti brevi, professioni turistiche, extra alberghiero non imprenditoriale e destinazioni d’uso”. 

 

“La decisione del Governo di impugnare il Testo unico – ha aggiunto l’assessore a economia e turismo Leonardo Marras - è un atto che non condividiamo e che riteniamo infondato. Per questo, ci costituiamo in giudizio davanti alla Consulta per difendere una legge che rappresenta un passo avanti fondamentale nella regolamentazione e nella valorizzazione del settore turistico, comparto strategico per l’economia regionale. Confidiamo che la Corte riconosca la validità del nostro impianto normativo, che punta a conciliare lo sviluppo turistico con la tutela del territorio e il rispetto delle esigenze delle comunità locali. Siamo fiduciosi che questa battaglia porterà alla conferma della nostra legge, consentendo alla Toscana di continuare a essere un modello di governance turistica innovativa e sostenibile”. 

 

"La Regione Toscana ha deciso di difendere davanti alla Corte Costituzionale una legge che già in partenza era sbagliata. Errare è umano, perseverare è diabolico: invece di riconoscere le criticità del Testo Unico del Turismo e aprire un confronto serio con gli operatori del settore, si sceglie di andare allo scontro istituzionale, con il rischio di danneggiare ulteriormente imprese e territori”. E' il commento di Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e Ceo di Apartments Florence.


"Il Testo Unico del Turismo, così com’è stato scritto, crea disuguaglianze tra operatori dello stesso settore a favore degli albergatori , introduce restrizioni ingiustificate e ignora completamente il quadro normativo nazionale: non sorprende che sia stato impugnato dal Governo”, spiega Fagnoni. “La cosa peggiore è che con questa impostazione la Regione farà spendere risorse e tempo ai Comuni che stanno già lavorando a regolamenti attuativi che decadranno una volta sancita l’illegittimità del Testo Unico. Invece di insistere su una legge sbagliata – dice il presidente di Property Managers Italia e Ceo di Apartments Florence - la Regione avrebbe dovuto prendere atto delle sue debolezze e lavorare a una revisione condivisa con chi nel settore opera ogni giorno”.

 

"Il messaggio che arriva dalla Toscana è preoccupante: si preferisce una battaglia ideologica alla ricerca di soluzioni equilibrate. E a pagarne il prezzo – Fagnoni - saranno imprese e lavoratori del turismo, che si troveranno a dover fare i conti con norme confuse, limitazioni ingiuste e incertezza giuridica. Chiediamo alla Regione di fermarsi e di riaprire il dialogo con gli operatori del settore – conclude Fagnoni – perché non si può regolamentare il turismo ignorando chi ne è protagonista”.

 

 

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