Affitti turistici brevi, in Consiglio comunale via libera alla norma per lo stop nel centro di Firenze
Adottata la variante per inserire la norma nel Piano operativo. Già annunciato il ricorso di Property Managers Italia
martedì 30 luglio 2024 18:31
Il Consiglio comunale di Firenze ha adottato la variante al Piano operativo che inserisce nel nuovo strumento urbanistico la norma per bloccare nuovi affitti turistici brevi nel centro Unesco di Firenze.
Il via libera alla delibera, presentata dall'assessora all'Urbanistica Caterina Biti, approvata con i voti di Pd, Lista Funaro e Avs, è arrivato dopo l'adozione da parte della giunta di Palazzo Vecchio avvenuta nel corso della prima seduta. Obiettivo "favorire la permanenza della residenza in centro storico e migliorare le condizioni di abitabilità attraverso l'inserimento della distinzione 'residenza temporanea' all'interno della tipologia 'uso residenziale’ e stabilendo quindi il divieto di insediamento nel nucleo storico Unesco dell'uso per residenza temporanea", spiega Palazzo Vecchio.
Un atto che si era reso necessario dopo la sentenza del Tar, che aveva sottolineato come la norma fosse ormai superata in quanto non inserita nel piano operativo. Ma la sindaca Sara Funaro si è da subito dichiarata convinta ad andare avanti con la variante per lo stop agli affitti brevi, discussa subito alla prima seduta di giunta, e che ora ha avuto il via libera del consiglio.
"La variante adottata oggi è un segnale importante - ha detto la sindaca Funaro - per una città in cui è diventato difficile trovare affitti per i cittadini che ci vivono, per quelli che vengono a studiare o a vivere nella nostra città. Abbiamo la responsabilità di dare risposte su questo tema, per avere da una parte un turismo sostenibile e dall'altra una città accessibile, che possa avere sempre più residenti. Siamo convinti dei provvedimenti presi fino a oggi e di quello che abbiamo rinnovato oggi in Consiglio comunale”.
“Oggi il Consiglio comunale ha approvato la delibera per regolamentare le locazioni turistiche brevi nel centro storico - ha detto l’assessora Biti - Nell’illustrazione dell’atto mi sono concentrata sulla sua portata politica: il tema dell’abitare e della vivibilità di Firenze come priorità di questa amministrazione; il diritto alla casa come elemento di giustizia sociale in un territorio fatto di relazioni interpersonali, proprio come intendeva il sindaco La Pira quando, inaugurando l’Isolotto, affermò che quelle erano “non case ma città”. Sappiamo bene che non basta una delibera per risolvere il problema del diritto all’abitare nei centri storici, ma questo è un primo, importante passo nella direzione giusta. Ringrazio i consiglieri e le consigliere per il dibattito di oggi e posso garantire a tutte le forze politiche che questo è solo l’inizio: l’amministrazione comunale ha messo questo tema al centro dell’agenda politica della città. Lo dimostriamo oggi con la delibera portata in approvazione e continueremo a dimostrarlo coi fatti nella nostra azione amministrativa”.
Diversi i pareri contrari in Consiglio comunale. “Lo ripetiamo come Lega dall’inizio del dibattito nel 2023 sul tema affitti brevi, che la proprietà privata non si tocca! Contestavamo a Nardella questo problema e lo ribadiamo ancor più oggi con la neo Sindaco Funaro che insiste nell’occuparsi, come primo fra le urgenze della città, degli affitti brevi. Non ha senso questa corsa contro il tempo quando in città imperversano ben altri problemi di interesse veramente di tutti”, ha detto il Capogruppo Lega in Palazzo Vecchio, Guglielmo Mossuto.
Massimo Sabatini della lista civica Eike Schmidt: “Il PD fiorentino ha voluto forzare in tutti i modi l’approvazione di una norma che (a detta loro) dovrebbe tutelare Firenze e che invece rischia di fare danni incalcolabili. Incalcolabili come tutti i debiti fuori bilancio che questo scellerato agire del PD potrebbe generare contro le casse del Comune. Quanti ricorsi per incostituzionalità (ingerenza su proprietà privata) e per illegittimità (non considerazione del testo nazionale della recente legge nota come “Salva Casa”) arriveranno? Con quali tempi? Con quali valori? Chi pagherà gli errori del PD? Solo per quest’ultima domanda abbiamo la risposta: Le casse di Palazzo Vecchio!”.
"Un provvedimento raffazzonato, contraddittorio e coercitivo che limita il godimento della proprietà privata e che nulla contiene per sciogliere il vero rebus: rendere competitivo l’affitto a lungo termine con quello a breve/medio termine e, soprattutto, rendere confortevole e conveniente vivere in centro anziché in periferia. La misura proposta non solo non tiene conto minimamente di questo, ma rischia di spostare il problema e aggravarlo ulteriormente, come peraltro è già avvenuto dopo l'annuncio dell'ex sindaco Nardella nel 2023 e dopo il pronunciamento del TAR", hanno detto i consiglieri di Fratelli d’Italia Matteo Chelli, Angela Sirello, Alessandro Draghi e Giovanni Gandolfo.
“Ribadisco che Forza Italia – spiega il capogruppo Alberto Locchi – è assolutamente contraria ai modi con cui l’amministrazione vuole tentare di arginare il turismo “mordi e fuggi” nella nostra città bloccando l’apertura di nuove strutture adibite ad affitto breve nel centro di Firenze. A parte l’incostituzionalità della cosa, il turismo di massa non è quello che deriva dai B&B ma è quello degli arrivi in pullman, del turismo navale, insomma di chi arriva al mattino per poi andarsene dopo qualche ora: su tutto questo si deve intervenire, aumentando le tasse di ingresso dei pullman, creando percorsi museali esterni al centro storico e tassando il turismo navale".
Sulla questione è intervenuto anche il colosso delle locazioni turistiche Airbnb. “Siamo preoccupati che questa misura possa essere in contrasto con le normative europee e nazionali. Rischia di penalizzare le famiglie fiorentine dove un host su tre già dichiara di fare affidamento sulle entrate extra derivanti dall’ospitalità per far fronte al costo della vita. Airbnb è favorevole a un sistema di regole equilibrato e siamo a disposizione dell’Amministrazione di Firenze per fare la nostra parte nel trovare una soluzione che vada a colpire gli speculatori e tuteli la piccola proprietà, così da incoraggiare un turismo sostenibile, a beneficio di tutti”.
La delibera sugli affitti brevi, voluta dall'ex sindaco Dario Nardella che l'aveva definito "Uno dei provvedimenti più impegnativi, importanti e rappresentativi del modo in cui abbiamo sempre cercato di interpretare e attuare il nostro mandato di governo della città", era passata a maggioranza in consiglio comunale nell'ottobre scorso. La delibera (non retroattiva) voleva bloccare le nuove attività di affitti turistici brevi nell'area Unesco di Firenze, e prevedeva anche la possibilità utilizzare il proprio alloggio per un affitto turistico breve solo fuori dal centro storico di Firenze, oltre all'azzeramento dell'Imu seconda casa per tre anni a tutti i proprietari che avessero convertito l’uso di residenza temporanea all'affitto lungo.
"Faremo un nuovo ricorso al Tar contro la delibera bis di Palazzo Vecchio sugli affitti brevi, che è un danno per tutta la città. La soluzione per gestire l’overtourism non è chiuderla a chiave ed i prezzi delle locazioni non sono diminuiti con il precedente divieto”. A dirlo è Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia e ceo di Apartments Florence. (La notizia completa qui)
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