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Teatro di Rifredi ancora a sipario chiuso, l'appello di Arci: 'Si sblocchi una situazione insensata'

Dai professori universitari alla Cgil, la città si mobilita per il teatro del Quartiere 5

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mercoledì 23 ottobre 2024 16:29

"Il teatro di Rifredi racchiude in sé tanti concetti che negli ultimi anni ci stiamo ripetendo quando pensiamo a quale modello di città vogliamo: periferia, prossimità, cultura, accessibilità. Tutti concetti che in quarant’anni il teatro di Rifredi ha fatto “naturalmente” suoi creando le condizioni per fare cultura di qualità attenta e vicina ai temi della vita". 

 

E' l'appello che Arci Firenze lancia per il Teatro di Rifredi, da decenni un punto di riferimento per il Quartiere, ma che ad oggi è fermo, senza stagione partita nè presentata, a causa della mancanza di fondi della Fondazione Teatro della Toscana, della quale il teatro di via Vittorio Emanuele II è entrato a far parte due anni fa.

 

"Le ottime scelte che la direzione artistica ha saputo fare in questi decenni, sono il motivo principale per cui ci uniamo alla città tutta non solo per esprimere riconoscenza e vicinanza ma anche soprattutto per chiedere con fermezza che finalmente si sblocchi una situazione insensata in sé e sopratutto in conseguenza alle importanti parole che abbiamo sentito negli ultimi mesi dall’amministrazione comunale di Firenze e dalla fondazione Teatro della Toscana circa il ruolo centrale che attribuiamo ai luoghi di cultura e partecipazione".

 

"L’impasse appare incomprensibile ai più, e anche a noi. E la nostra preoccupazione è ancora più profonda perché lo stallo che riguarda il teatro di Rifredi sta inesorabilmente coinvolgendo la SMS di Rifredi, che è proprietaria del teatro e che da molti mesi si è vista disattendere gli obblighi contrattuali con la fondazione. Un luogo di ritrovo importante per Rifredi e per la città, a sua volta luogo di cultura, di formazione, di socialità, di mutualismo per i soci e le socie e per tutto il quartiere portate avanti da tante volontarie e volontari.
 
 
"Il nostro appello va dunque all’amministrazione comunale e alla fondazione affinché si sblocchi la situazione e riprenda la programmazione del teatro, ma anche affinché gli obblighi contrattuali vengano rispettati con la SMS di Rifredi, con la preoccupazione ormai forte che il silenzio perdurante possa spegnere anche le luci del circolo e determinare un incomprensibile vuoto e silenzio laddove oggi ci sono iniziative e attività, come il doposcuola per bambini, la biblioteca con le sue presentazioni di libri, la scuola di italiano per stranieri, la ginnastica per l terza età, i dibattiti nel salone e la casa di tante organizzazioni e associazioni".
 
 

Anche Spi Cgil Q5 Firenze, in una nota a firma di Massimo Falorni, ha lanciato un allarme. "Le recenti scelte fatte dalla Fondazione Teatro della Toscana, rischiano di mettere in discussione la programmazione della prossima stagione teatrale del Teatro di Rifredi, un punto di grande produzione e fruizione di cultura da 80 anni nel nostro quartiere, con una valenza cittadina, anzi nazionale. Senza entrare nel merito delle cause e delle responsabilità dell’insufficiente finanziamento per garantire, una programmazione di qualità fatta nei giusti tempi, registriamo tra le persone che incrociamo nella nostra attività sindacale, nei caffè e nei circoli del nostro quartiere, nelle nostre sede sindacali di via Tavanti e via Baracchini, tra le persone che incontriamo al mercato di piazza Dalmazia, una reazione di stupore e preoccupazione per il futuro dello storico Teatro di Rifredi. Allo stato attuale delle cose, si rischia di impoverire questa comunità di un luogo importante e vitale, anche di incontro tra le persone, una realtà che rende più vivibile questo pezzo di città. Pertanto ci auspichiamo una forte volontà e azione da parte del CDA della Fondazione Teatro della Toscana e del Ministero della Cultura di garantire un futuro al nostro Teatro di Rifredi".

 

Per il Teatro di Rifredi si sono mobilitati anche i professori universitari, con un appello congiunto di diversi docenti del Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Ateneo fiorentino.

 

 

 
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