Come annunciato già settimana scorsa in conferenza stampa, la Fiorentina ha depositato un ricorso cautelare d'urgenza al Tribunale di Firenze per chiedere la sospensione dei lavori allo stadio Franchi. La società aveva diffidato il Comune dall'iniziare i lavori in Fiesole, ma le gru sono già attive ormai da giorni secondo cronoprogramma dei lavori.

Così il club viola è passato alle vie di fatto, anticipate anche da una lettera inviata al Comune. A motivare la decisione l'incertezza sulla copertura finanziaria e sulla conclusione degli stessi lavori riguardanti il progetto di ristrutturazione dello stadio.

Lo stesso Direttore Generale della Fiorentina, Alessandro Ferrari, due giorni fa era intervenuto in Senato nell'ambito dell'incontro su 'Prospettive di Riforma del Calcio Italiano': "Sul tema stadio noi a Firenze stiamo vivendo una situazione paradossale. Il presidente Commisso nel giugno del 2019 ha presentato un progetto per uno stadio di proprietà. La soprintendenza ci ha bocciato il progetto presentato. Abbiamo seguito il Comune che ci ha portato su aree da bonificare e mettere a posto, ma abbiamo abbandonato perché le situazioni non erano fattibili dal punto di vista sia economico sia funzionale. Siamo andati a cercare terreni fuori Firenze e la politica locale non ci ha aiutato nel cercare soluzioni infrastrutturali che servono vicino lo stadio come parcheggi o uscite autostradali".

Ha poi continuato Ferrari: "Abbiamo ripiegato, su consiglio del Comune di Firenze, sul rifacimento dello stadio di atletica, anche se poi alla fine il presidente della Regione ci ha detto che quello stadio non si può toccare. Quindi siamo finiti a riconoscere il Franchi come monumento riconosciuto dal Ministero della Cultura. Il sindaco Nardella è stato molto bravo ad ottenere i fondi per riammodernare questo monumento e renderlo funzionale. Sono arrivati 130/140 milioni, ma per tutto il progetto ne servono altri 100 che non ci sono. Il primo giugno sono partiti i lavori e il danno economico con un calo di posti da 34mila a 22mila è elevato. Non abbiamo la certezza di dove giocheremo nel 2025-26 e abbiamo potuto fare solo un anno di convenzione perché anche il Comune non aveva certezza sulla fine dei lavori. Questo che succede ad un imprenditore che mette circa 450 milioni tra Fiorentina Viola Park e spese di gestione e si è trovato in difficoltà riguardo alle strutture". C'è da dire che, secondo il cronoprogramma presentato a suo tempo da Nardella, per la stagione 2025-26 il Comune si era detto pronto ad adeguare, a proprie spese, alla Serie A il nuovo Padovani (stadio del rugby), con capienza a 18mila posti.

Non solo, ieri la Fiorentina ha pubblicato una nota ufficiale con una mappa dello stadio con i posti disponibili per la prossima campagna abbonamenti. Si nota un Franchi 'vendibile' per gli abbonati per poco più della metà, con tutta la Curva Fiesole, metà Maratona e parte della Tribuna oscurate e quindi escluse dalla possibilità di vendita. Insomma, clima teso tra ruspe in azione e un ricorso presentato. Con il ballottaggio alle amministrative del 23-24 giugno che, come nel programma di Alessandro Borghese, potrebbe confermare o ribaltare la situazione.

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