"Chiederemo ufficialmente di non iniziare i lavori allo stadio senza copertura finanziaria e scadenze definite. Attualmente, la nostra visibilità sullo stadio è di un anno. Faremo tutto il possibile per evitare situazioni che potrebbero danneggiarci“. Lo aveva annunciato il nuovo direttore generale della Fiorentina, Alessandro Ferrari, in conferenza stampa martedì, e ieri sera il club viola ha inviato una lettera formale al Comune di Firenze per chiedere lo stop ai lavori allo stadio Franchi.

Dal Comune avevano fatto subito sapere che avrebbero letto la lettera "con calma e attenzione, tenuto conto che il Comune è in amministrazione ordinaria in quanto ci sono le elezioni", ricordando però "che a fine aprile è stata firmata dalla Fiorentina una convenzione che prevede l’avvio dei lavori e la cantierizzazione“. Proprio questo il punto: cronoprogramma già avviato, prima fase dei lavori in Ferrovia già terminata. Da ieri le ruspe sono in azione in Curva Fiesole.

Già, la Fiesole. Il cuore pulsante del tifo viola. Secondo cronoprogramma il settore sarà di fatto inagibile per la prossima stagione, con gli ultras che 'traslocheranno' in Ferrovia. Lo scorso 24 aprile la Fiorentina e il Comune avevano firmato la convenzione per l'utilizzo del Franchi da parte del club viola per il 2024/2025, con canone al ribasso di 600mila euro. La Fiorentina firmò l'accordo, meno di un mese e mezzo dopo però il nuovo dietrofrontdel club di Commisso. Che prima ha spinto forte per restare a Firenze e al Franchi durante i lavori e ora, dopo che il nuovo cronoprogramma prevede una sola stagione al Padovani (la 2025/2026), si espone per provare a fermare i lavori.

La questione, evidentemente, è anche politica e si intreccia con le prossime elezioni amministrative. Il Pd, pur ribadendo l'impegno di continuare nei confronti con la Fiorentina, continuerà la strada tracciata da Dario Nardella con la necessità di trovare quei fondi necessari (si parla di circa 80/100 milioni) per completare il progetto, mentre il centrodestra, ma pure Italia Viva, hanno sin qui parlato di 'follia' per l'utilizzo di fondi pubblici (e del PNRR) per lo stadio. Il quale comunque rimane bene vincolato e di interesse nazionale. Con la necessità, fermando i lavori, di dover trovare un'altra strada (Schmidt e Renzi parlano di fondi privati e nuovo dialogo con la Fiorentina, che però negli ultimi anni è stata sempre distante sul fronte stadio) per non far diventare il Franchi una cattedrale nel deserto stile Flaminio di Roma.