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Firenze, Schmidt lancia la corsa a sindaco. Dalle multe alla tramvia, 'Cascine saranno il nostro Central Park'

'Ora si cambia, si cambia per il meglio, più sicurezza, più efficienza, più decoro. Firenze deve tornare ad essere il faro del mondo'

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martedì 16 aprile 2024 21:13

È stato l'ex teatro Tenda, così come è conosciuto da molti fiorentini, da pochi mesi diventato Teatro Cartiere Carrara, a fare da palcoscenico all'evento di lancio della campagna elettorale di Eike Schmidt.


Il candidato civico appoggiato dal centrodestra, così si definisce, ha aperto ufficialmente la sua corsa a sindaco davanti ad un teatro gremito, decorato con palloncini dei colori cari alla città, viola rosso e bianco, con bandierine bianche con al centro il giglio rosso distribuite al pubblico.


La riserva sulla candidatura era stata sciolta sabato 6 aprile, quando l'ex direttore delle Galleria degli Uffizi, ora in aspettativa dal ruolo di direttore del museo di Capodimonte a Napoli, aveva ufficializzato la sua corsa a Palazzo Vecchio proprio in piazza della Signoria, chiedendo al centrodestra di sostenerlo. E il centrodestra ha riposto all'appello. Tanti gli esponenti presenti in sala stasera, dei partiti di centrodestra a livello locale e nazionale, da Giovanni Donzelli a Marco Stella.


Schmidt è salito sul palco tra gli applausi intorno alle 19, con dietro l'immagine del Duomo di Firenze, e lo slogan Firenze magnifica. Prima del suo discorso un video con immagini del passato di Schmidt, gli studi fiorentini, la moglie Roberta, la famiglia, gli anni da direttore degli Uffizi, dal 2015 al 2023.



"Tutta Firenze deve chiamarmi Eike. Durante gli anni agli Uffizi spesso ho preso il caffè sul terrazzo degli Uffizi, ho guardato Palazzo Vecchio e la Torre di Arnolfo e mi sono affezionato".
 

Il discorso di Schmidt dura circa dieci minuti, in cui il candidato tocca vari temi, dalla sicurezza ai trasporti, fino alle Cascine, per uno dei passaggi più applauditi dai presenti in sala.


Schmidt parte dalla cultura. "Ora si cambia, si cambia per il meglio, più sicurezza, più efficienza, più decoro. Firenze deve tornare ad essere il faro del mondo. Vorre fare il vostro sindaco per amministrare bene la città, ho il sogno di rendere Firenze di nuovo magnifica! Ho il sogno di fare in modo che i giovani trovino spazi che non siano solo per bere, di rendere la città di nuovo capitale della cultura. Senza bisogno di andare tanto indietro nei secoli, pensiamo solo a quando pochi anni fa il Maggio Fiorentino lanciava i grandi nomi della musica, prima di diventare una voragine mangia soldi. Vogliamo che la nostra università sia un vanto, che abbia sedi adeguate per gli studenti, che ci siano studentati, non solo falsi Student Hotel. Vogliamo gli studenti in città, e non vogliamo gli eccessi della movida che ha trasformato i residenti del centro storico in vittime inascoltate, in ostaggi del degrado, vittime della battaglie tra le bande. Divertimento e vita serale sono una gioia e un piacere ma senza turbare la pace di chi tra le strade e le piazze ci vive".


Molto applaudite appunto le parole sulle Cascine, che per Schmidt "diventeranno il nostro Central Park. Le Cascine diventano il giardino dei fiorentini e vorrei che eml giardino potessero giocare tutti i bambini senza avere paura. Vogliamo tornare a passeggiare tranquilli la sera nella nostra città, nelle strade principali come nei vicoli, nei parchi, nelle stazioni, senza timori e senza guardarci le spalle. Accoglienza si, ma mai senza cedere il passo sul piano della sicurezza".


"Dobbiamo rilanciare l'artigianato che ci ha resi celebri nel mondo per la qualità e la bellezza dei nostri prodotti. Il patrimonio immobiliare, i palazzi storici, devono essere messi a disposizione dei cittadini, siamo stanchi di vedere questi tesori svenduti".


Scroscio di applausi anche sul tema multe. "Siamo la città più multata di Italia, il doppio di Milano, quattro volte Roma. La polizia municipale deve ritrovare la sua ragione d'essere, deve servire come deterrente contro le infrazioni e non fare solo cassa".


"Dobbiamo gestire i grandi lavori, quelli che riguardano i centri nevralgici di Firenze, in maniera libera da condizionamenti. Non sono contrario allo sviluppo della mobilità pubblica, ma sono contrario alle tecnologie vetuste che nessuna città al mondo userebbe più. Basta con il taglio degli alberi per fare spazio a foreste di pali. Al verde urbano va data maggiore importanza con un piano serio che prevede migliaia di nuovi alberi da non fare morire senza acqua. Vanno scelte con cura le specie più adatte che non creano grosse spese di manutenzione, strade ombreggiate d'estate riducono drasticamente la temperatura al suolo con benefici ambientali enormi". E una frecciata agli aranci di via Cavour. "Ma interventi cosmetici con piante simboliche e solitarie non servono a nulla".


"Degrado, criminalità, traffico, invasione incontrollata di turisti, multificio, promesse di ascolto, soldi sprecati, progetti assurdi di funicolare e isole galleggianti sull'Arno, tutto questo deve finire. I quartieri e tutti i rioni devono tornare ad essere sicuri e il comune deve tornare a fornire servizi capillari ai cittadini da tutte le parti della città. I servizi essenziali devono essere decentrati per permettere anche alle persone anziane o a chi non è in grado di fare documenti e riempire moduli senza eccessive attese. Gli anziani devono essere assistiti a domicilio, i bambini devono avere più asili e doposcuola e a costi minori. Non si possono chiedere rette troppo alte, solo aiutando tutte le famiglie combatteremo la denatalità e lo spopolamento e torneremo ad avere i fiorentini a Firenze".


"Basta con gli speculatori, avanti gli investitori, non chiudiamo la porta a nessuno che abbia buone intenzioni. In otto anni gli Uffizi ho raccolto tredici milioni di donazioni, immaginate cosa potremmo ottenere se sarà tutta la città ad ottenere doni da chi la ama e la sogna, e ha i mezzi per aiutarci a renderla ancora più bella. Ma saremo soprattutto noi a renderla più bella, credetemi abbiamo tutte le carte in regola per rendere di nuovo Firenze magnifica".


Schmidt è poi tornato su alcuni temi, rispondendo alle domande di Mario Tenerani. "L'amore per Firenze nasce da lontano, la mia nonna mi ha portato a Firenze a otto anni, abbiamo visto San Marco, e solo l'ultimo giorno mi ha portato agli Uffizi. Erano gli anni 80, poi nel 1994 ho scritto la mia tesi di dottorato e sono rimasto per sette anni. Poi dopo gli anni in America e Inghilterra sono tornato come direttore degli Uffizi. Ho vissuto a Campo di Marte, con la vista sui binari, poi in San Frediano, in via del Leone, poi in Borgo Tegolaio, ora sono tornato in Oltrarno, ma ho molti amici in tutta Firenze, mio cognato vive allo Statuto. Essendo storico dell'arte ho sempre girato molto per vedere le piccole chiesette".


Sulla sicurezza. "È importante riprendere in mano la situazione con una riunione settimanale di tutti gli enti che si occupano di sicurezza, ma questo non basta, la nostra idea è istituire un osservatorio permanente su sicurezza e decoro della città, a cui cittadini e associazioni possono segnalare. La sicurezza non può essere separata dal decoro, così come la bellezza fa nascere il rispetto, il degrado invita a delinquere. Alle Cascine serve una presenza continuativa delle forze dell'ordine nel parco, il prossimo passo poi sarà offrire attività, commerciali, sportive, culturali, avere molti più eventi, aprire il Teatro del Maggio verso il parco, avere attività che rendono vivo il parco".


Sulla tramvia. "Bisogna agire per pragmatismo, quello che è stato costruito non si può disfare nella notte come la tela di Penelope. È stato fatto un grande danno, ci sono cicatrici in centro e fuori, quello che va fatto è riguardare in modo radicale i piani e rivedere le opere non ancora contrattualizzate. Se deve essere costruito un certo chilometraggio di tramvia, può essere usato per collegare meglio Firenze con la Piana, con Prato, va integrato con la rete ferroviaria, abbiamo quindici stazioni a Firenze ma solo quattro vengono utilizzate". "L'aeroporto è una necessità assoluta, per molte ragioni. La pista va inclinata in una direzione diversa perché così gli abitanti vicini non soffriranno gli aerei. Con una pista più lunga c'è più sicurezza che si parta davvero".
 

A chiudere l'evento le note di Don't stop me now dei Queen.

 

 

 
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