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Montanari: 'Censurato murale di Nemo's perché critica il comune'. La replica: 'Falso, resterà dov'è'

Lo storico dell'arte attacca, l'amministrazione comunale smentisce

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lunedì 04 marzo 2024 19:15

Sta destando molte polemiche l'articolo di Tomaso Montanari, storico dell'arte e docente presso di Storia dell’Arte Moderna presso l'Università per stranieri di Siena, pubblicato stamani sul Fatto Quotidiano. Nell'articolo il professore racconta la vicenda che riguarda un murale realizzato dall'artista di strada Nemo's, che dovrebbe essere esposto nei nuovi locali per le residenze d'artista del Museo Novecento di Firenze, prossimi all'inaugurazione. 

 

Secondo Montanari, essendo il murale molto critico sull'attuale stato di salute di Firenze e dunque, di rimando, anche sull'amministrazione comunale, l'artista avrebbe ricevuto la richiesta di cambiare o modificare in parte il disegno. Al rifiuto da parte di Nemo's, la risposta sarebbe stata l'imminente cancellazione del murale.

 

"Nel novembre dello scorso anno, un muralista, Nemo’s, è stato contattato dall'architetto responsabile del progetto di ristrutturazione dei nuovi locali per le residenze d'artista del Museo del Novecento di Firenze (diretto da Sergio Risaliti, inarrivabile guru culturale del regime nardelliano) - esordisce Montanari nel suo articolo al Fatto Quotidiano -. L'edificio in questione è di proprietà del Comune, e si trova a ridosso del Museo, in Via Palazzuolo 18. Proprio qui, all'interno dell’atrio del palazzo, è stato chiesto a Nemo’s di realizzare un murale che raccontasse la città di Firenze, parlando della situazione sociale e culturale contemporanea".

 

"Il risultato - commenta il professore - è mirabile, artisticamente e concettualmente: sulle pareti vediamo moltiplicarsi gli inquietanti vecchi-bambini nudi di Nemo’s, che popolano una Firenze in cui Palazzo Vecchio è ormai solo una cassa, la Cupola di Brunelleschi serve a spremere le arance di un turismo di massa, tutto (culminando nella ridicola ruota panoramica fortissimamente voluta dal sindaco) è ridotto a un luna park per ricchi e mentre la rendita trasforma le case del centro in salvadanai tutto si dorme per strada, tra i cartoni. Davvero sarebbe impossibile rappresentare meglio di così l’abisso in cui è precipitata Firenze nei quindici anni filati in cui Nardella è stato prima vicesindaco di Renzi, e poi si è messo in proprio. Un autentico capolavoro".

 

"Ma ecco che il grande mecenate, il novello Lorenzo il Magnifico, si adonta - continua Montanari -. O forse qualche servo sciocco, più sindachista del sindaco, teme che lo faccia. Fatto sta che l’artista si vede chiedere di cancellare, o almeno modificare in parte il disegno, perché risulterebbe offensivo per l'amministrazione comunale, e in primo luogo per il sindaco di persona personalmente: e questo nonostante non ci siano riferimenti diretti di alcun tipo alle istituzioni. E siccome Nemo’s ovviamente respinge la censura, gli si fa sapere che il disegno verrà cancellato prima della inaugurazione dei nuovi spazi".

 

L'articolo ha scatenato una lunga coda di polemiche. Ad accodarsi a Montanari sono stati Palagi e Bundu (Sinistra Progetto Comune) e De Blasi (Movimento 5 Stelle): "Davvero a Firenze si opera censura su espressioni artistiche troppo critiche al modello di sviluppo? Chi ha preso questa decisione? Il Sindaco, la Giunta, il Direttore del Museo del Novecento, la dirigenza di Mus.e? Quali erano le condizioni, le risorse stanziate e gli scopi? Procediamo a chiedere la documentazione con accesso agli atti e porteremo il tema all'attenzione del Consiglio comunale. A prescindere da quanto condividiamo la critica alla mercificazione della città, riteniamo che in questione ci siano aspetti di libertà e di visione della cultura", il commento dei tre esponenti politici fiorentini.

 

D'altro canto, la Street Levels Gallery, in quanto galleria incaricata della curatela dell'intervento murale nei nuovi locali per le residenze d’artista del Museo Novecento di Firenze, ha diramato un comunicato in cui prende le distanze dall'articolo di Montanari, dissociandosi da qualsiasi possibile strumentalizzazione ne possa derivare. "Desideriamo sottolineare - si legge nel comunicato - il nostro netto rifiuto di ogni tentativo di politicizzazione degli eventi descritti: la nostra galleria d'arte si è sempre impegnata per una proficua collaborazione con tutta la comunità locale. Abbiamo instaurato un dialogo efficace con l'amministrazione pubblica e tutti gli attori coinvolti nelle nostre iniziative durante i sette anni di attività. [...] Il nostro lavoro, duramente perseguito, rischia oggi di essere vanificato dai tentativi di strumentalizzazione da parte di attori non direttamente coinvolti e non pienamente consapevoli dei fatti. Non ci riconosciamo nel metodo utilizzato per la narrazione dei fatti dal professor Montanari. Le accuse e le supposizioni contenute nell'articolo riflettono una piccola parte di una verità tutt'altro che oggettiva e di comodo, più utile ai mittenti che ai destinatari dell'argomento. La Street Levels Gallery non si associa a questa modalità di polemica, che appare come un processo alle intenzioni. Chiediamo il rispetto per il nostro impegno culturale e la comprensione della complessità dei temi trattati, invitando alla riflessione e al dialogo costruttivo", conclude Street Levels Gallery.

 

Nelle ore successive è sono arrivate anche le risposte dell'amministrazione comunale e del Museo del Novecento. “In merito all’opera murale di Nemo’s e alla polemica di oggi di Tomaso Montanari - ha dichiarato la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -, tengo a precisare che non c’è mai stata da parte di questa giunta alcuna volontà di censura nei confronti dell’artista e della sua opera, che infatti rimarrà al proprio posto e sarà inaugurata contestualmente alle residenze. Mi dispiace constatare ancora una volta come Montanari non perda occasione per inutili strumentalizzazioni, tanto più rispetto a un tema, come quello della street art, sul quale questa Amministrazione ha fatto tantissimo. Basti pensare agli oltre 100 interventi di arte urbana diffusi negli ultimi cinque anni in tutta la città, inclusa anche via Palazzuolo con i bandoni artistici: dagli ‘Spazi liberi’ destinati alla libera espressione degli artisti e dei writers con l’avvicendamento continuo di opere di street art realizzate sui piloni del viadotto all'Indiano, sulle pareti dei sottopassi delle Cure, del Gignoro e di piazza Alberti; fino agli Spazi d’arte, ovvero ai luoghi della città dove sono state eseguite opere pittoriche outdoor e site specific, tra cui scuole, edifici di edilizia residenziale pubblica, giardini pubblici”.

 

Queste le dichiarazioni di Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento: "Per il professor Montanari, che ci ha abituato alla sua figura di tribuno del popolo, in televisione e nelle piazze, è più strategico strumentalizzare una committenza intelligente alzando come suo solito la voce con tutta la retorica di cui è capace. Ho incontrato Nemo, l’artista invitato a realizzare un intervento all’ingresso delle residenze, e mi sono complimentato con lui. La censura non è di casa al Museo Novecento, tantomeno in via Palazzuolo - afferma Risaliti -. I fatti poi dimostrano che l’Amministrazione è dalla parte degli artisti, anche street artists. Il conto degli interventi realizzati in città e nelle periferie testimonia un’attenzione e una sensibilità ben diversa da quella che dipinge il promotore di una campagna denigratoria come quella lanciata oggi. Invito il professore che ultimamente si è reso conto dell'esistenza del mondo dell’arte contemporanea a venire a visitare la bellissima e importante mostra di Alessandra Ferrini e magari troverà spunti interessanti per farne una recensione”.

 

In serata, è arrivata la replica di Montanari su Instagram: "Leggo che l’amministrazione comunale nardelliana ha deciso, dopo il mio articolo, di tenersi l’opera così com’è. Meraviglioso! E ora mi aspetto una dettagliatissima ecfrasis e una lettura iconografica e iconologica di ogni scena da parte del direttore Risaliti e del sindaco Nardella. Lupi in fabula, del resto. Pendo fin da ora dalle loro labbra".

 

(immagini riportate dal profilo Twitter ufficiale di Tomaso Montanari)

 

 

 
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