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‘Different Might be Everything’, la street art arriva al Museo Novecento di Firenze

L’opera di Kraita317 sarà visitabile da venerdì 19 gennaio a domenica 18 febbraio

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mercoledì 17 gennaio 2024 16:20

Al Museo Novecento di Firenze arriva il primo intervento di Street Art grazie a “Different Might be Everything” di Kraita317, a cura di Sofia Bonacchi e Street Levels Gallery. L’esposizione nel loggiato al piano terra del museo sarà visitabile da venerdì 19 gennaio fino a domenica 18 febbraio 2024

 

“Different Might be Everything” è un’opera pensata e realizzata da Kraita317 appositamente per il Museo Novecento di Firenze, un lavoro unico che si sviluppa a partire dalla realizzazione del 1988 di Maurizio Nannucci, Everything Might Be Different, esposta nel chiostro dello stesso museo fiorentino. Una semplice inversione terminologica che crea un complesso ribaltamento semantico, grazie al quale l’artista vuole dare forza e rappresentatività a una forma d’arte viva e prorompente, ma spesso ancora poco valorizzata: la Street Art. 

 

“Diverso potrebbe essere tutto” evoca la volontà di riconoscimento di questa forma d’arte che si sviluppa in ambito urbano, e che in strada prende vita e vigore raccontando contaminazioni e stimoli sempre diversi. Con l’opera di Kraita317 la strada stessa entra all’interno del Museo attraverso enormi pannellature che cingono le pareti del chiostro interno, per svilupparsi come un lungo racconto, una narrazione fatta di immagini cariche di intimità e riflessione. 

 

L’intera produzione artistica di Kraita317 rimanda a dialoghi introspettivi e personali che non necessitano dell’uso della parola, ma trovano la loro potenza in forme essenziali e nei colori primari che hanno la potenza di evocare sensazioni complesse e sentimenti profondi. Quel che l’artista restituisce, prima in studio e poi in strada, è il risultato finale di un lungo percorso nato dall’urgenza di rispondere agli stimoli raccolti e poi assimilati nell’ambiente urbano. 

 

Le composizioni di Kraita317 trovano un supporto prediletto nei relitti urbani, in particolare nei manifesti disseminati per le strade, dei quali l’artista utilizza la parte retrostante, il blue-back, come una tela su cui andare a stendere il colore. Questo utilizzo di materiali di natura diversa per farne altro dal loro consueto e prestabilito ruolo torna anche in "Different Might be Everything": l’artista ha infatti apposto sopra alle pannellature delle sezioni fatte da strati di manifesti che arrivano dalla strada. Materiali diversi si uniscono in una coesione che celebra lo scenario urbano dal quale provengono, e allo stesso tempo, donano nuove contaminazioni all’opera: a fare da legante è la stesura pittorica che racconta, narra e celebra la presenza di un’opera di street art in un contesto museale. 

 

Oggi Kraita317 è uno dei principali protagonisti del movimento artistico urbano fiorentino, ed è stato tra gli artisti che nel 2023 hanno partecipato alla grande esposizione internazionale di urban art del Museo Fluctuart di Parigi.
 

 

 
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