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Omicidio Ciatti, Bissoultanov: 'Fu un incidente, non mi fido della giustizia italiana'

Il principale imputato per la morte di Niccolò si costituisce a Girona

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martedì 08 febbraio 2022 19:23

"Stiamo assistendo alla riabilitazione di un povero ragazzo che ha soltanto ucciso mio figlio Niccolò con un calcio, ma lui dice che non voleva uccidere, peccato che c'è un video, non un fotomontaggio, che lo riprende e che dimostra chiaramente la sua volontà di uccidere. Lui assassino libero, mio figlio condannato a morte perché quella sera era in discoteca a ballare, si è così, Niccolò è stato ucciso con un calcio dato da un ceceno che sta girando libero in Spagna adesso, ma può andare e fare quello che vuole perché lui è un assassino vero e libero".

 

Così il padre di Niccolò Ciatti, Luigi, commenta sui social le notizie che provengono dalla Spagna e che raccontano come Rassoul Bissoultanov, principale imputato per la morte del giovane fiorentino a Lloret de Mar nell'agosto 2017, abbia chiesto di essere processato in Spagna, anziché in Italia.

 

Bissoultanov ha parlato per la prima volta pubblicamente nei giorni scorsi ai media spagnoli: "Non sono un assassino, ho una famiglia, ho studiato e lavorato per aiutare i miei genitori. La morte del ragazzo a Lloret è stato un incidente, non pensavo fosse morto. E non scappo dalla giustizia, ma voglio essere processato qui, perché non mi fido della giustizia italiana", ha detto a El Punt Avui, giornale catalano. "In Italia mi hanno trattato molto male e hanno cercato di farmi firmare documenti senza un avvocato o un interprete”. 

 

Il principale imputato per l'omicidio di Niccolò Ciatti, ovvero colui che, come si vede dal video, sferra il calcio letale per il giovane fiorentino, si è presentato nei giorni scorsi alla Corte di Girona per mettersi a disposizione del tribunale. Insieme al suo avvocato, Charles Monguilod, sta cercando di essere processato proprio in Spagna: "In Italia, secondo una legge di Mussolini ancora in vigore, si può essere condannati all'ergastolo senza la presenza dell'imputato", ha detto l'avvocato Monguilod. "Sono molto stanco, in Italia sono stato tenuto in isolamento, la stampa era piena di articoli che mi definivano come un criminale e nessuno chiedeva il mio parere. Voglio essere giudicato come una persona normale", ha aggiunto Bissoultanov, che si è poi rivolto anche alla famiglia Ciatti, scusandosi: "L'ho fatto fin dall'inizio, ho scritto loro una lettera di scusa. Non volevo ucciderlo. E non pensavo che sarebbe morto. È stato un incidente. E non ho iniziato quella lotta".

 

Come riportato nelle ultime ore da Nova Ràdio Lloret, Rassoul Bissoultanov dovrebbe essere processato a Girona dal 30 maggio al 3 giugno. "Saremo molto energici, non possiamo accettare che questi casi criminalizzino il settore o i locali in cui si verificano perché la colpa è solo ed esclusivamente dell'autore del reato", ha fatto sapere Joaquim Boadas, segretario generale del Fecasarm, federazione di associazioni dei locali musicali e notturni che si costituirà come 'accusa popolare', proprio per difendere anche l'immagine del settore della movida locale. Secondo quanto fanno sapere in Spagna, l'imputato vorrebbe essere giudicato a Girona dove al massimo rischierebbe, per legge, una reclusione di 24 anni, mentre in Italia avrebbe rischiato l'ergastolo.

 

"Chiediamo solo giustizia, chiediamo una condanna vera per l'assassino di Niccolò e per i suoi complici. Guardate il video, guardate l'assassino di Niccolò che lo colpisce mentre è a terra immobile e indifeso, è un atto di una crudeltà unica perché lo ha voluto uccidere senza nessuna pietà, se voleva poteva fermarsi. È sempre più incredibile lasciare libero un assassino capace di rifare quello che ha fatto... VOGLIAMO GIUSTIZIA PER NICCOLÒ", conclude Luigi Ciatti tramite la pagina Facebook "Vogliamo giustizia per Niccolò Ciatti".

 

In foto Luigi Ciatti

 

 

 
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