Ristorazione, palestre e spettacoli: le linee guida delle Regioni per la riapertura
Le proposte emerse dalla Conferenza delle Regioni
venerdì 16 aprile 2021 11:11
Aggiornate le linee guida per la riapertura di ristorazione, palestre, piscine, strutture termali, cinema e spettacoli dal vivo, in condizioni di sicurezza e nel rispetto dei protocolli di prevenzione. Ad annunciare la bozza del documento è stato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga: “Si tratta di proposte elaborate dai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni su cui chiederemo il parere del CTS che ci auguriamo arrivi il prima possibile per permettere, in modo progressivo e ferma restando l’applicazione del principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, al Paese di imboccare la strada del ritorno alla normalità.”
“Su questo versante il Governo può contare sulla massima collaborazione da parte delle Regioni: riteniamo infatti fondamentale che le istituzioni si muovano di pari passo con i cittadini, superando gradualmente la fase dei divieti e introducendo una nuova stagione di riaperture accompagnate da regole per evitare nuove impennate nella curva dei contagi - ha sottolineato Fedriga - Stiamo infine valutando anche altre linee guida per le ulteriori attività produttive soprattutto in relazione alla revisione e al riscontro dei diversi scenari di rischio. Occorre poi verificare che alcune attività di servizio alla persona (parrucchieri, estetisti), attualmente chiuse nelle zone rosse possano con l’attuazione di rigidi protocolli riprendere il loro lavoro in sicurezza".
Tra le proposte avanzate nel documento, il rispetto del distanziamento sociale di almeno due metri all'interno di palestre, piscine, centri termali, cinema, teatri e nei ristoranti.
Per quanto riguarda la ristorazione, le Regioni chiedono di disporre i tavoli in modo da assicurare il mantenimento di almeno un metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso (estendibile fino a 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio) e di almeno un metro di separazione negli ambienti all’aperto (giardini, terrazze, plateatici, dehors). In qualsiasi caso, i clienti dovranno indossare la mascherina in ogni occasione in cui non sono seduti al tavolo; e i ristoratori dovranno favorire la consultazione del menu tramite soluzioni digitali, oppure predisporre menu in stampa plastificata, e quindi disinfettabile dopo l’uso, oppure cartacei a perdere.
Sono consentite le attività ludiche, come il gioco delle carte, “purché siano rigorosamente rispettate”, si legge nella bozza del documento, alcune indicazioni, come l’obbligo di utilizzo di mascherina; l’igienizzazione frequente delle mani e della superficie di gioco; rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro tra giocatori dello stesso tavolo e tra tavoli adiacenti e, “nel caso di utilizzo di carte da gioco è consigliata inoltre una frequente sostituzione dei mazzi di carte usati con nuovi mazzi”.
Nuove misure per le riaperture delle palestre, ma senza attività fisica con contatto fisico interpersonale. Le Conferenza delle Regioni propone che le strutture regolamentino i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza di almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica; e almeno 2 metri durante l’attività fisica.
Per cinema e spettacoli dal vivo, oltre all’impossibilità di assistere in piedi allo spettacolo, “i posti a sedere dovranno prevedere un distanziamento minimo, tra uno spettatore e l’altro, sia frontalmente che lateralmente, di almeno 1 metro (con l’obbligo di utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie) o, in alternativa, di almeno 2 metri (con la facoltà di non indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie finché si rimane seduti al proprio posto)”. Individuate anche indicazioni per il personale impegnato nelle produzioni musicali, teatrali e di danza.
Le misure proposte nel documento della Conferenza delle Regioni “possono consentire il mantenimento del servizio anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché integrate con strategie di screening/testing, anche in autosomministrazione” si legge nella bozza pubblicata.