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'Torniamo a fare spettacolo': la protesta dei lavoratori a Firenze

Ieri sera luci accese nei teatri fiorentini

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martedì 23 febbraio 2021 15:11

Protesta dei lavoratori dello spettacolo questa mattina, martedì 23 febbraio 2021, a Firenze, con un presidio-flash mob in via Cavour, davanti alla Prefettura, con i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil per denunciare lo stato di grave crisi del settore e per chiedere ammortizzatori, riapertura delle sale in sicurezza e un rilancio del comparto.

 

Non solo presidio di protesta, anche esibizioni artistiche dal vivo come quelle di Emanuele Urso, primo corno del Maggio Musicale Fiorentino, e della cantante Chiara Riondino. Alcuni sindacalisti, al termine dell’iniziativa, sono stati ricevuti in Prefettura dove hanno portato le richieste al Governo per salvare il settore e i lavoratori.

 

Ad un anno dal primo decreto sull’emergenza sanitaria, Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo sono scesi in piazza a livello nazionale per denunciare lo stato di grave crisi del settore e la loro condizione, lavorativa e personale, ormai non più sostenibile. "Il prolungarsi della pandemia potrebbe avere conseguenze irreversibili: chiusure definitive di teatri, cinema, sale da concerto e, in generale, di tutti quei luoghi in cui è esercitata l’attività culturale dello spettacolo dal vivo, con la conseguente perdita di posti di lavoro e di molte professionalità", scrivono i sindacati.


"Dobbiamo ripartire, non si può più contrapporre la sicurezza e il lavoro: contemporaneamente all’azione di sostegno e al rafforzamento delle tutele crediamo sia esigenza non più rinviabile quella di organizzare le modalità di riapertura delle sale perché le condizioni di sicurezza devono essere finalizzate alla ripartenza della programmazione e dell’attività produttiva. La pandemia ha messo drammaticamente a nudo i limiti del sistema che ordina l’offerta e la fruizione dello spettacolo dal vivo".
 

"Non è più rinviabile una riforma organica del settore, anche cogliendo l’occasione offerta dal “Next generation”, che preveda, oltre ad ammortizzatori sociali adeguati, il giusto riconoscimento per le competenze e un ripensamento del sistema previdenziale, un potenziamento degli investimenti strutturali sulle professionalità, sulla formazione, sui luoghi e le modalità dell’offerta culturale che, senza essere snaturata, colga le adeguate opportunità delle nuove tecnologie.
Il dramma di questo anno appena trascorso non va reso vano. Oggi abbiamo l’occasione di cambiare e costruire un futuro diverso e migliore per il settore, perché la Cultura è un bene comune, in essa è conservato lo spirito e l’identità della comunità nazionale e va per questo ad ogni costo salvaguardato non solo, quindi per chi ci lavora ma per tutti i cittadini di questo paese".

 

Ieri sera, lunedì 22 febbraio 2021, a Firenze come in tutta Italia diversi teatri hanno aderito all'iniziativa di UNITA - Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, #FacciamoLuceSulTeatro, con luci accese come se accogliessero simbolicamente il pubblico, ormai invece purtroppo assente da tempo dalle sale dello spettacolo.

 

 
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