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Covid, la Toscana si avvicina al rosso ma resta arancione. Verso il rosso Arezzo, Pistoia e Prato

Zona rossa anche nei cinque comuni del comprensorio del cuoio, ma la lista potrebbe allungarsi

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venerdì 12 marzo 2021 19:34

La Toscana si avvicina alla zona rossa, ma rimane arancione. Sarà un'altra settimana in area arancione per la Toscana, come conferma il presidente della Regione Eugenio Giani. "Ci troviamo ad avere in Toscana una capacità di reggere sulla zona arancione, a livello generale abbiamo in questo momento un Cts riunito ma ho avuto rassicuraizoni che nonostante molte regioni italiane passino in zona rossa, con solo la Sardegna in zona bianca, la Toscana resta in zona arancione, anche se arriva vicino alle linee per la zona rossa: siamo a 1.20 come Rt, e il limite è 1.25, siamo a 217 casi, vicini alla soglia dei 250 ogni 100mila abitanti", ha detto Giani in una diretta sui social.

 

Continua la linea delle micro zone rosse dove il contagio corre più veloce. Giani non ha ancora firmato le ordinanze, ma anticipa le zone che vanno verso la zona rossa. "Il nuovo decreto ci consente di fare quello che in Toscana già facciamo, ovvero isolare le aree geografiche dove si trova una situazione di maggior contagio. Le ordinanze le firmerò domattina, ma intanto mi sento di dire che in Toscana ci sono tre province che superano la soglia di 250 contagiati per 100mila abitanti: la provincia di Arezzo, con 266 contagiati, la provincia di Pistoia con 356 e la provincia di Prato con 366. A queste tre province propongono la zona rossa. Le riunioni sono state fatte con Pistoia e saranno fatte con i sindaci delle provincie di Prato e Arezzo. Proporrò la zona rossa anche nei cinque comuni del comprensorio del cuoio: Fucecchio, San Miniato, Montopoli, Santa Croce sull'Arno e Castelfranco di Sotto, che superano i 250 contagi".

 

Ad essere sotto osservazione sono 81 Comuni toscani con parametri da zona rossa, prevalentemente di tre province (Arezzo, Prato e Pistoia). E’ quanto è emerso nel pomeriggio durante la seconda riunione settimanale del Ceps, il Comitato toscano per l’emergenza e la prevenzione scolastica, attivato dal presidente Eugenio Giani lo scorso 5 marzo, per valutare insieme a tutti i suoi componenti i dati epidemiologici degli ultimi 7 giorni, registrati in particolare nei Comuni con tasso di contagio superiore alla soglia dei 250 positivi ogni 100mila abitanti, per i quali dovrebbero scattare restrizioni più stringenti, secondo le nuove regole dell’ultimo decreto legge.

 

Le decisioni sulle zone rosse verranno prese previa concertazione con i sindaci, precisa la Regione.

 

La lista delle zone rosse, o dei comuni che chiuderanno le scuole, potrebbe quindi allungarsi. "Ci sono delle aree che pur uscendo dal contesto di queste province, richiedono un supplemento di valutazione, come nel Chianti Gaiole, Radda, l'alto Mugello con Marradi e Firenzuola, il Valdarno fiorentino con Reggello e Figline, l'empolese con Vinci, Montelupo e Certaldo che superano i 250 contagi, le Signe, con Signa e Lastra a Signa sopra i 250 e altri, ma sono comuni in cui ancora non abbiamo deciso, e domani comunicherò l'elenco dei singoli comuni o delle singole micro aree che possono prevenire i contagi con la zona rossa o chiudendo le scuole".

 

"Non sarà coinvolta l'area senese. L'area grossetana, la Lunigiana, l'area di Firenze e del Mugello, Pisa, Livorno, bassa Val di Cecina, dove la Toscana ha una sua zona bianca ovvero l'isola d'Elba, senza contagi, sono le aree meno problematiche".

 

"La Toscana ha oggi 1304 contagi, un livello che ci caratterizza da tre settimane, è stata la stabilità del contagio che ha portato la cabina di regia a farci restare in zona arancione. L'auspicio è che i provvedimenti mirati evitino la crescita della soglia dei contagi"

 

"Dobbiamo ergere il muro per tenere lontano il Covid, e questo muro ha una sola parola: vaccini. Ci stiamo impegnando a fondo per diffondere i vaccini. In Toscana ci avviciniamo alla soglia del mezzo milione di dosi. In questo momento sono in prenotazione le dosi per coloro che sono nati tra il 1941 e il 1944. Ognuno dovrà aspettare il momento in cui l'età consente di prenotarci, io mi vaccinerò regolarmente quando saranno somministrate le dosi per il mio anno di nascita, come il presidente Mattarella. Noi abbiamo tre livelli di impegno, quello degli over 80 con i medici di famiglia, quello delle hub come il Mandela Forum e quello dei soggetti fragili, che possono prenotarsi sul sito oltre ad essere contattati dalle Asl".

 

 

 
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