"La situazione nell'area fiorentina è molto seria, continuiamo ad avere 250 casi positivi al giorno, e intorno è ancora peggio, se pensiamo a Prato, Siena, Pistoia, siamo sull'orlo della fascia rossa". Sono le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenuto a Un giorno da pecora su Rai Radio 1, in merito alla situazione fiorentina, e ad un'eventuale zona rossa per Firenze.

"Stiamo andando verso restrizioni maggiori, non saranno uguali su tutto il territorio, non un lockdown completo, ma più restrizioni nelle zone con maggiore contagio, per il weekend forse, ma spero che sia comunicato il prima possibile evitando di ripetere gli errori del passato, come quello di informare all'ultimo momento", afferma il sindaco.

"Questa Pasqua sarà un altro periodo di grandi privazioni per la città, che di solito a Pasqua esplode da un punto di vista turistico e culturale, ci saranno grandi rinunce ma siamo quasi alla fine".

Se la Toscana resterà arancione, colorandosi di rosso per alcune zone localizzate, o se diventerà tutta rossa, sarà deciso domani, quando verranno come di consueto analizzati i dati regionali dall cabina di regia, ma i dati toscani sono al limite tra zona arancione e zona rossa.

"Dai dati che ho io siamo in un coefficiente alto, ma della zona arancione", ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, intervenendo a Tagadà su La7.

Anche ieri Giani aveva parlato di dati al limite. "Se diventeremo zona rossa lo stabilirà il Cts, lo sapremo venerdì. Noi abbiamo dati da zona arancione, ovviamente al limite, quindi mi rimetterò alle decisioni del Cts".

Intanto è data per certa la zona rossa per Prato, che ha superato il limite dei 250 contagi per 100mila abitanti, fattore che comporta anche la chiusura delle scuole. Prato si aggiungerà quindi alle altre micro zone rosse toscane, come la provincia di Pistoia e i comuni di Viareggio, Cecina e Castellina Marittima, e ad altri comuni toscani che hanno chiuso le scuole. E la lista potrebbe allungarsi, dato che domani si riunirà il comitato toscano per l’emergenza e la prevenzione scolastica (Ceps), istituito dal presidente Giani proprio per discutere decisioni in merito alla scuola (ma in caso di zona rossa, la chiusura degli istituti è stabilita direttamente dal Dpcm).

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