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Covid, da lunedì 8 marzo scuole chiuse in 40 comuni della Toscana

Non solo nelle zone rosse

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sabato 06 marzo 2021 15:51

Chiudono le scuole in 40 comuni della Toscana. Da lunedì 8 marzo e per tutta la prossima settimana, le scuole di 40 dei 273 comuni della Toscana rimarranno chiuse. E’ quanto disciplinato con ordinanze dal presidente Eugenio Giani, a seguito della sessione di lavoro con il il comitato toscano per l’emergenza e la prevenzione scolastica (Ceps), conclusa in nottata con i sindaci dei territori interessati.

 

La decisione era già stata annunciata ieri sera dal presidente Giani durante una diretta sui social, diretta in cui ha anche annunciato che la Toscana resterà arancione la prossima settimana, ma con l'istituzione di zone rosse locali, come la provincia di Pistoia e i comuni di Cecina e Castellina Marittima.

 

E’ prevista la “sospensione delle attività dei servizi educativi dell’infanzia, mentre le attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine e grado si svolgeranno esclusivamente con modalità a distanza”.

 
“Nella zona rossa, come nel caso dei 20 comuni della provincia di Pistoia, la chiusura è un fatto automatico secondo l’ultimo Dpcm; a questi si sono aggiunti i comuni di Cecina e Castellina Marittima, appartenenti a province diverse e territorialmente contigui” spiega il presidente, che preannuncia una sola deroga per le Terme di Montecatini: “Rimarranno aperte, perché in questo caso c’è un aspetto di prevenzione sanitaria”.     

 

Nella Toscana arancione, dunque, ai 22 comuni  rossi se ne aggiungo ora altri 18: in 15 la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado è interamente disciplinata da ordinanza regionale; in altri 3 – Siena, Arezzo e Follonica - la disposizione sarà presa dai sindaci ma in condivisione con Giani, con specifico richiamo nell’ordinanza regionale: “Essendo comuni più grandi occorreva un’ordinanza più calibrata sulla specificità locale”, spiega il presidente.    

 

“Con ciascuno dei comuni c’è stata un’analisi approfondita sulla presenza di focolai nelle scuole. Laddove il numero alto di contagi, secondo l’opinione del sindaco, non originava dalle scuole non si è disposto alcun intervento di chiusura; in altri casi, quando lo stesso primo cittadino ha fatto presente che poteva esserci una pericolosità di contagio, allora si è proceduto”.

 

“Ringrazio di cuore il lavoro del Ceps, che con me ha valutato la situazione epidemiologica soprattutto nelle scuole toscane” afferma Giani, ricordando che il confronto è stato portato avanti direttamente con i sindaci dei 76 comuni toscani che a ieri, venerdì 5 marzo, risultavano sotto osservazione per il loro alto valore di contagio come indicato dal Dpcm Draghi (ovvero oltre l’indice di 250 su 100mila abitanti). 

 

Elenco dei Comuni interessati alla chiusura delle scuole

 

Oltre ai 20 comuni della provincia di Pistoia, dunque, con Cecina (Li) e Castellina Marittima (Pi), le ordinanze regionali disciplinano la chiusura delle scuole in ulterori 15 comuni. Sono questi: Anghiari, Castelfranco Piandiscò, Lucignano, Marciano della Chiana, Monterchi, Sansepolcro per la provincia di Arezzo.  Per la Provincia di Siena Castelnuovo Berardenga, Asciano, Chiusdino, Monteroni d'Arbia, Monticiano, San Gimignano. Certaldo (Firenze), Civitella Paganico (Grosseto), Bientina (Pisa). 

 

Il Ceps, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica, è stato istituito con Ordinanza del presidente Eugenio Giani, come da ultime disposizioni del nuovo e primo Dpcm del premier Mario Draghi (articolo 21, comma 2) in vigore da domani, che prevede l’attivazione di questo strumento di consultazione e coordinamento da parte dei presidenti di Regione “in tutte le aree, regionali o provinciali, nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi su 100.000 abitanti oppure in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico”.


Il Ceps è composto da 18 persone: il presidente della Giunta regionale, che lo convoca e lo presiede; l’assessore alla sanità; l’assessore all’istruzione, il direttore generale della Giunta regionale; il direttore della Direzione sanità, welfare e coesione sociale; il direttore della Direzione Istruzione, formazione, ricerca e lavoro, il direttore della Direzione mobilità, infrastrutture tecnologiche e innovazione; il dirigente responsabile regionale della Prevenzione collettiva; il direttore generale dell’Ufficio regionale scolastico; un rappresentante dell’Upi; un rappresentante dell’Anci regionale; il direttore generale della Asl Centro; il direttore generale della Asl Nord Ovest; il direttore generale della Asl Sud Est; il direttore di Ars (Agenzia regionale della sanità); il direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer; il presidente del Parlamento degli studenti; il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale.


Alle riunioni del Comitato sono invitati i prefetti competenti per territorio, in riferimento alle decisioni di assumere. dei prefetti, uno di Upi, uno di Anci e l’inviato del Parlamento degli studenti. Il Ceps si riunisce ogni venerdì e valuta, sulla base dei dati epidemiologici, gli interventi da mettere in atto.

 

 

 
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