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Iacopo Melio ancora positivo: 'Dolore che si moltiplica per ogni paziente con me in ospedale'

Tampone ancora positivo: 'La mia ninna-nanna è stata il ribollire dell'ossigeno sopra la mia testa'

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mercoledì 30 dicembre 2020 16:48

"Tampone ancora positivo. Resterò in ospedale fino a lunedì e poi decideranno il da farsi in base ai sintomi e ai parametri. Sono a quota 20 giorni. Una prova non solo fisica ma anche mentale. Ma il pensiero va a chi sta peggio, non solo nel mio reparto ma soprattutto nelle Terapie Intensive". Così scrive Iacopo Melio, fondatore della Onlus #Vorreiprendereiltreno e consigliere regionale, su Twitter.

 

Melio poi aggiunge su Facebook: "Stanotte la mia ninna-nanna è stata il ribollire dell’ossigeno sopra la mia testa. Un suono in grado di mettere calma e paura allo stesso tempo. Intanto, in reparto, un signore continua a delirare spesso, con lamenti come “Madonnina mia aiutami tu!” o “Portatemi via da qui!”. Uno di quelli che qualcuno riterrebbe “non abbastanza produttivo” o “non abbastanza giovane e in salute” da essere riconosciuto come vittima di un virus reale, serio e bastardo, che prende tanto il fisico quanto la mente".â €

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E ancora: "Stare in ospedale è un dolore che si moltiplica per ogni paziente che soffre con te. Un colpo allo stomaco continuo, uno struggimento che ti logora da dentro, giorno dopo giorno.â €Stai male per te, stai male per tutti quelli che riesci a percepire dalla tua stanza, ricucendo le loro storie in base ai pochi dettagli percepibili".

 

Poi un messaggio agli haters: "Nel frattempo in questi giorni non sono mancati commenti di odio nei miei confronti, pur non scrivendo niente se non l’articolo che avete letto su Repubblica, di personale testimonianza: la dimostrazione del fatto che non è proprio velocemente che usciremo da questa pandemia (oltre alla mia naturale dote nell’attirare, ormai in modo spontaneo, casi umani fatti di disagio e frustrazione). Quando starò bene, perché tornerò a stare bene prima o poi, ci sarà tempo e modo di analizzare anche questo, ribaltandolo con una contro-narrazione positiva che spinga alla tutela delle persone attraverso la scienza e la medicina, e non certo con le chiacchiere da bar senza alcun fondamento".â €

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"A questo proposito, voglio mandare un abbraccio a Claudia Alivernini, la prima infermiera vaccinata contro il Covid allo Spallanzani, costretta a chiudere i social per gli insulti ricevuti, figli della barbara stupidità che sta minando la salute pubblica, fregandosene di quella sofferenza che sto in parte toccando e che sento fortemente toccare adesso. Adesso però torno ad occuparmi di me. Non c’è stato un peggioramento, per fortuna, ma i sintomi continuano, difficili e faticosi. Grazie al personale che sta rendendo più sicura possibile questa mia “esperienza”. E grazie ai vostri pensieri costanti, e per aspettare con me di tornare a respirare. Tutti insieme".

 

 
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