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Firenze tra Fase Uno e Fase Due raccontata dalla farmacista

Distanza sociale, mascherine, guanti e buon senso le regole per la Fase Due

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domenica 03 maggio 2020 14:56

Siamo arrivati alla fine della Fase Uno nella battaglia che l'Italia, la Toscana e Firenze stanno combattendo contro il coronavirus. Da domani, Lunedì 4 Maggio, entreranno in vigore le nuove disposizioni del governo e avrà inizio la Fase Due, quella di convivenza con il virus.


Abbiamo chiesto ad una testimone d'eccezione di raccontarci questi due mesi a Firenze. Un 'camice bianco' che ogni giorno si è alzato ed è andata a lavorare. Sara (nome di fantasia) ha 31 anni e fa la farmacista e ha deciso di raccontarmi quello che ha vissuto e provato. 

 

"All'inizio come tutti non avevo capito cosa stava accadendo. A Febbraio venivano molte persone a chiedere le mascherine, soprattutto asiatici, ma pensavo fossero un po' esagerati" mi racconta. Un sentimento comune che ha iniziato a cambiare con i primi casi di Covid 19 in Italia, il famoso focolaio di Codogno. 

 

"Ho iniziato insieme ai miei colleghi a preoccuparmi, tuttavia non è arrivata alcuna istruzione o informazione particolare dall'Ordine dei Farmacisti. Abbiamo esaurito mascherine e gel igenizzanti per le mani in pochissimi giorni. Tantissime persone venivano ogni giorno a chiederle o venivano da noi con febbre e mal di gola, confusi e bisognosi di informazioni" continua. E, ovviamente, è iniziata la preoccupazione di un possibile contagio.

 

"Il weekend del 7/8 Marzo ho deciso di non uscire con le mie amiche. Vedevo 300 persone circa al giorno e non mi sentivo sicura di 'cosa portavo con me'. Ho preferito desistere" aggiunge. L'ultimo weekend prima della chiusura, con le piste da sci e le passeggiate piene.


E poi, la chiusura. Sara lavora nella farmacia in Via Masaccio, quindi è sempre andata a lavoro, facendo più di 40 minuti a piedi in una Firenze vuota e deserta. 

 

"Il nostro lavoro è aumentato. Fin da prima dell'emergenza eravamo organizzati per la consegna a domicilio, adesso abbiamo incrementato il servizio. Mascherine, gel per le mani e alcol disinfettante sono diventati introvabili nella prima fase dell'emergenza. Quelle poche mascherine che come farmacia riuscivamo a trovare sul mercato avevano dei prezzi folli." ci racconta. 

 

Plexiglass, guanti, mascherina. Questa è stata l'armatura di Sara e dei farmacisti a Firenze e in Italia. "Portare la mascherina per tutte quelle ore è dura. Dopo un po' ti manca il respiro e hai problemi di ossigenazione; la tentazione di toccarti è forte ma occorre resistere. Tornavo a casa stravolta, con l'angoscia di poter portare a casa il virus con me, di attaccarlo a mia madre e mia sorella. Ancora adesso utilizzo gli stessi abiti; fortunatamente abito all'ultimo piano di un condominio e lascio fuori le scarpe e la giacca." 

 

Ma chi si recava in farmacia in quei giorni? "Molte persone. Alcune venivano ogni giorno, pur di uscire. Ma la maggior parte seguiva l'ondata delle informazioni. C'è stato una settimana in cui abbiamo venduto e finito tutti gli integratori di vitamina C, una settimana in cui vendevamo solo tachipirina...l'informazione e le fake news hanno giocato un ruolo importante" ci spiega Sara, chiarendoci ancora una volta quanto sia importante consultare le fonti e informarsi tramite canali verificati.

 

Come sono state le ultime due settimane? "C'è più gente per strada. Io vado a lavoro a piedi e nelle ultime due settimane le persone hanno riniziato a uscire, alcune anche senza mascherina prima dell'ordinanza del Presidente Rossi".

 

Inizia la Fase due. Mascherine, guanti e distanza sociale diventeranno le armature di tutti. Come usarli al meglio? "Unitele al buon senso. Ci sono persone che mi chiedono se si devono lavare i capelli tutti i giorni, ad esempio. La regola è quella del buon senso. Se usate la mascherina chirurgica per una passeggiata e non vedete nessuno, potete disinfettarla e riusarla. Se la usate per andare a lavoro e vedete molta gente, buttatela. Nell'indifferenziato, non per strada. Per il nostro bene e per il bene della natura che, appena l'uomo ha fatto un passo indietro, è rinata." dice Sara, unendosi all'appello di LegaAmbiente ma anche del sindaco Nardella di non gettare per strada guanti e mascherine usate. 

 

"Indossate bene le mascherine. La mascherina che copre solo alla bocca è inutile, deve coprire anche il naso" ricorda la nostra farmacista. E ci tiene a sottolineare bene questo punto.

 

Come disinfettare le mascherine? "Vaporizzate con una soluzione al 70% di alcol   e lasciarla un paio d'ore all'aria"  risponde pronta. 

 

Sara farà a breve il test sierologico. "Dopo andrò a vedere il mio babbo che non vedo da quasi tre mesi" dice serena. "Non voglio essere definita 'eroe', sono una persona che fà e ama il suo lavoro. Sono fortunata ad aver potuto continuare a lavorare e spero passi presto in modo da poter tornare al cinema". Il cinema è l'altra grande passione di Sara. "Mi manca il cinema. L'arte ci salva ogni giorno, in un modo di cui non ci accorgiamo. Per questo ne sottovalutiamo sempre l'importanza" mi racconta. Un sentimento di nostalgia che molti condividono.

 

"La reclusione è stata dura, ma siamo stati privilegiati. Dieci anni fa non avremmo avuto i social network, le consegne delivery, le piattaforme pay per view. Adesso abbiamo tutte le comodità." aggiunge Sara. "La distanza è la nostra arma migliore. Seguita da guanti, mascherine e buon senso. Diminuiscono le restrizioni e, in automatico, si abbassa la guardia. Ma il virus è tutt'altro che sparito, purtroppo " conclude Sara. 

 

Foto di repertorio

 
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