Raccolta fondi e borse di studio per studenti palestinesi: al via l’iniziativa di Unicoop Firenze
Donazioni nei punti vendita Coop fino al 13 gennaio per sostenere percorsi universitari e aiuti umanitari
sabato 13 dicembre 2025 11:45
Per la campagna di solidarietà natalizia, la Fondazione Il Cuore si scioglie e Unicoop Firenze promuovono, da sabato 13 dicembre a martedì 13 gennaio, una raccolta fondi destinata al sostegno allo studio di giovani palestinesi. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Università di Firenze, la Comunità Islamica di Firenze e Toscana, il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira e la Fondazione Giovanni Paolo II.
Il progetto nasce con l’obiettivo di offrire a giovani palestinesi la possibilità di riprendere e completare un percorso universitario interrotto dal conflitto che, da oltre due anni, colpisce Gaza e incide pesantemente anche sulla vita nei territori occupati della Cisgiordania. Le borse di studio triennali consentirebbero agli studenti di frequentare l’università e portare a termine gli studi in un contesto sicuro.
È possibile contribuire alla raccolta fondi direttamente alle casse dei punti vendita Unicoop Firenze, donando 1, 5 o 10 euro, oppure utilizzando 100, 500 o 1000 punti della carta socio, comunicando il codice “Studenti Palestina”. La Fondazione Il Cuore si scioglie ha annunciato che raddoppierà l’importo raccolto alle casse. Inoltre, dal 15 al 24 dicembre, l’1% della spesa effettuata con Carta Spesa In sarà destinato al progetto.
Durante il periodo natalizio, nei punti vendita Coop saranno allestite postazioni informative dedicate alla campagna e alle iniziative promosse dalle sezioni soci Coop, che organizzeranno cene, incontri e momenti di socialità a sostegno della raccolta fondi.
Le iniziative sono state presentate nel corso di un incontro che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Daniela Mori, presidente della Fondazione Il Cuore si scioglie e del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università di Firenze, Izzedin Elzir, imam di Firenze, Stefano Ermini, responsabile Progetti Italia della Fondazione Giovanni Paolo II, Maria Orfeo, consigliera del Centro Internazionale Studenti La Pira, e Filippo Pratesi, direttore generale della Federazione delle Misericordie della Toscana.
"In questo tempo di festa natalizia per tutti noi, quello che vediamo succedere, giorno dopo giorno, all'altra sponda del mare, non può lasciarci indifferenti. Gaza e la Palestina vivono un momento particolarmente doloroso e incerto, una pagina di storia e di violenza terribile. Nessuno di noi avrebbe voluto trovarsi davanti a tutto ciò e in modo così drammaticamente impotente. Di fronte alla difficoltà di fare qualcosa per le persone colpite da questo conflitto, abbiamo allora pensato al futuro dei giovani e il loro futuro non può che passare attraverso il completamento degli studi, brutalmente interrotti dalla guerra. Abbiamo portato avanti questa iniziativa con l'Università di Firenze e un'ampia rete di partner che potrà garantire un'accoglienza e una presa in carico di questi giovani a tutto tondo. Non sono gocce nel mare: laddove la guerra distrugge ogni dialogo, lanciamo queste iniziative come messaggi di speranza e di pace per costruire ponti di solidarietà concreta fra popoli", ha dichiarato Daniela Mori.
"Ringrazio tutti i partner di questa iniziativa che hanno accolto la richiesta che arriva dal nostro presidente Abu Mazen e da noi come comunità palestinese in Toscana e come comunità islamica: aiutare questi giovani a studiare significa allontanare l’odio e restituire la speranza di un domani positivo. Arrivare qui e trovare un contesto che accoglie, dove è ancora possibile il dialogo, il confronto fra persone di ogni religione e provenienza, è per questi giovani la migliore lezione di pace che possiamo offrire. Quando aiutiamo l’altro miglioriamo la sua vita ma anche la nostra. Abbiamo già due giovani arrivati da Gaza e altri cinque dalla Cisgiordania che, in pochissimo tempo, hanno imparato l’italiano e stanno proseguendo gli studi: grazie alle borse di studio sostenute con questo progetto, daremo un segnale concreto di cosa significa lavorare per la pace e l’accoglienza, nella speranza che queste iniziative possano moltiplicarsi e sostenere tanti altri giovani che credono in un futuro oltre la guerra", ha dichiarato Izzedin Elzir.
"A Gaza ci sono meno bombe e meno morti rispetto a un anno fa, ma la situazione umanitaria è ancora terribile, forse perfino di più, perché ogni risorsa in quel territorio è stata esaurita e anche in Cisgiordania la situazione è drammatica. Per questo non possiamo stancarci di offrire il nostro aiuto e le Misericordie toscane oggi sono nuovamente qui, raccogliendo anche l’invito lanciato dal nostro presidente nazionale Domenico Giani a ‘tendere nuovamente la mano a chi si trova in condizioni di estremo bisogno, che sia in Palestina, a Kiev o in qualsiasi parte del mondo. Lo scorso anno i toscani dimostrarono un cuore grande, aderendo all’iniziativa che avevamo lanciato insieme a Unicoop. Quest’anno chiediamo loro di fare altrettanto, ma siamo certi che sarà così, perché stare accanto a chi ha bisogno è nel Dna della nostra gente", ha dichiarato Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale Misericordie della Toscana.
Il progetto delle borse di studio prevede il finanziamento di percorsi della durata di tre anni e include, oltre alle tasse universitarie, vitto e alloggio, corsi di lingua italiana, supporto psicologico, copertura sanitaria, tutoraggio e abbonamento ai trasporti locali. I beneficiari saranno otto studenti universitari palestinesi, iscritti a corsi di laurea triennali o magistrali, affiancati da studenti tutor, e due ricercatori.
L’iniziativa punta a consentire il completamento degli studi in sicurezza, prevedendo anche un supporto al rientro volontario in Palestina e al reinserimento nella comunità locale, attraverso la rete dei partner coinvolti. L’Università di Firenze contribuirà con l’esonero dalle tasse universitarie e con l’accompagnamento nella gestione della carriera accademica, mentre la Comunità Islamica si occuperà della logistica del viaggio e delle fasi preliminari. La Fondazione Giovanni Paolo II seguirà le attività di prima accoglienza e inserimento sul territorio, e il Centro Internazionale Studenti La Pira attiverà corsi di lingua italiana sia in Palestina sia durante il percorso universitario.
