Famiglia fuggita da Gaza accolta a Sant’Agata in Arfoli

La comunità di Reggello ospita tre nuclei familiari

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sabato 06 dicembre 2025 12:09

Ha appena tre mesi la più piccola ospite della comunità di Sant’Agata in Arfoli. È arrivata a Reggello con i genitori e i suoi fratellini grazie a un passaporto sanitario, dopo essere nata prematura ,neppure sette mesi di gestazione, a Gaza priva anche dei servizi sanitari essenziali. La sua sopravvivenza era appesa a un filo finché il corridoio sanitario attivato dalla cooperazione internazionale non ha permesso alla famiglia di imbarcarsi insieme all’équipe medica e raggiungere l’Italia. Oggi la piccola è presa in carico dal Meyer, ed è salva.

 

Adesso lei e la sua famiglia hanno un luogo dove poter ricominciare: la canonica della chiesa di Sant’Agata in Arfoli. Da due mesi la comunità parrocchiale guidata da don Roberto Brandi si è mobilitata con una dedizione straordinaria, accogliendo tre famiglie nel quadro del progetto di accoglienza della Fondazione Giovanni Paolo II su richiesta della Prefettura di Firenze. Un’accoglienza fatta di gesti concreti: lezioni di italiano, sostegno quotidiano, frigoriferi pieni, accompagnamento sociale e comunitario, attenzione ai più piccoli e alle loro esigenze educative.

 

Alaa e Wesam vivono qui da inizio ottobre con i loro quattro figli, tre dei quali minorenni. La secondogenita, Nour, necessita di cure continue impossibili da ottenere a Gaza. I ragazzi stanno già frequentando le scuole medie e superiori della zona, mentre la figlia maggiore si sta iscrivendo all’università. Anche i genitori stanno studiando l’italiano per poter trovare lavoro.

 

Da metà novembre si sono aggiunti mamma Islam e il piccolo Qasem, cinque anni, arrivati in Italia per cure essenziali.

 

E ora, la comunità di Sant’Agata ha allargato di nuovo le braccia per accogliere la terza famiglia. Il loro arrivo è stato festeggiato come un dono prezioso: ad attenderli c’erano le operatrici della Fondazione Giovanni Paolo II Christine e Alena, insieme al sindaco di Reggello Piero Giunti e all’assessora all’integrazione Adele Bartolini.

 

L’iniziativa rientra in un progetto più ampio della Fondazione Giovanni Paolo II, attiva in numerosi territori – compresa la Terra Santa – con programmi di cooperazione e sostegno ai profughi. Il CdA, presieduto da Damiano Bettoni, ha destinato al progetto quanto raccolto tramite il 5x1000 per offrire rifugio e prospettive a nuove famiglie provenienti da Gaza.

 

“Accogliere questa famiglia significa affermare, ancora una volta, i valori più profondi della nostra comunità – dice il sindaco di Reggello Piero Giunti –. La parrocchia di Sant’Agata, con don Roberto e i volontari, sta dando un esempio straordinario di solidarietà concreta, fatta di attenzione quotidiana e vicinanza autentica. Grazie alla Fondazione Giovanni Paolo II e alla Prefettura per il lavoro prezioso che rende possibile questo percorso”.

 

Giunti conferma anche che le famiglie già arrivate si stanno integrando con impegno: “I ragazzi frequentano le scuole, stanno imparando l’italiano e si sono inseriti con grande volontà. Ringrazio gli insegnanti per la sensibilità dimostrata”. Un ringraziamento va anche all’assessora Adele Bartolini, “che segue passo passo ogni aspetto del progetto”.

 

E alla nuova famiglia il messaggio è semplice e forte: “Benvenuti. Reggello vi apre le braccia e sarà al vostro fianco nel ricostruire serenità e futuro”.

 

 

 
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