Esplosione deposito Eni, quattro indagati per sversamento di idrocarburi nelle acque del fosso Tomerello
La concentrazione di idrocarburi avrebbe superato il limite autorizzato
martedì 08 aprile 2025 13:56
Un nuovo reato emerge nell’indagine legata all’esplosione verificatosi nel deposito carburante Eni di via Erbosa a Calenzano il 9 dicembre 2024.
Sulla base degli esiti di una consulenza tecnica e di ulteriori accertamenti espletati, la Procura della Repubblica del Tribunale di Prato rende noto che è stato contestato agli appartenenti alla società Eni spa un ulteriore reato: la società avrebbe aperto o, comunque, consentito che venissero effettuati nuovi scarichi di acque reflue industriali nel fosso Tomerello, senza l'autorizzazione unica ambientale prescritta (AUA), che avrebbe dovuto essere rilasciata dalla Città Metropolitana di Firenze. Lo sversamento delle acque reflue industriali sarebbe avvenuto mediante l'impiego di un bypass che mette in comunicazione la vasca di fine trattamento del ciclo con il fosso, portando a una concentrazione di idrocarburi totali maggiore del limite autorizzato allo scarico stesso (limite corrispondente a 1 mg/L per la normativa nazionale e 0,5 mg/L per la prescrizione).
Il reato è stato contestato, con l'informazione di garanzia e decreto di perquisizione, ispezione e sequestro, a quattro persone legate a vario titolo alla società Eni spa.
La Procura della Repubblica fa sapere che le risultanze acquisite fino ad oggi e gli accertamenti espletati nella giornata odierna sono il frutto di un intenso lavoro effettuato con la massima cautela e attenzione alla ricerca di ogni elemento di prova anche a favore degli indagati, al quale hanno contribuito e stanno contribuendo qualificati consulenti tecnici, gli appartenenti al Dipartimento della Prevenzione dell'Asl Toscana Centro, dei Carabinieri del Nucleo Investigativo Reparto Operativo del Comando Provinciale di Firenze e del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (NOE).
La responsabilità dei soggetti oggetto di indagine destinatari di informazione di garanzia e del provvedimento di ispezione, perquisizione e sequestro dovrà essere vagliata nelle successive fasi del procedimento. In virtù della presunzione di non colpevolezza, i medesimi potranno considerarsi colpevoli solo sulla base di una sentenza passata in giudicato.
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