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Esplosione deposito Eni Calenzano, due dei feriti ancora in pericolo di vita

Il 30 gennaio l'ultimo sopralluogo dei consulenti tecnici nominati dalla Procura per individuare le cause del disastro

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mercoledì 22 gennaio 2025 14:00

Continuano le indagini sull'esplosione nel deposito Eni di Calenzano del 9 dicembre scorso, in cui hanno perso la vita cinque persone. Le investigazioni sino a oggi effettuate hanno infatti consentito di stabilire che l'esplosione e l'incendio hanno determinato, oltre ai cinque decessi, anche il ferimento di ventotto persone.

 

Come si apprende dalla Procura di Prato, dieci dei feriti risultano avere subito le lesioni all'interno del deposito, presenti in quanto dipendenti diretti di Eni o di imprese che stavano svolgendo attività presso il suddetto deposito o per conto di Eni. Due dei feriti continuano a essere in coma farmacologico, intubati e in pericolo di vita. I sanitari stanno procedendo alle manovre finalizzate al loro graduale risveglio, sempre che sia possibile.  

 

Le indagini si sono nutrite dell'apporto dei militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando provinciale di Firenze, degli appartenenti all'ufficio Prevenzione, infortuni e sicurezza sui luoghi di lavoro (PISLL) Ausl Toscana Centro Calenzano e Prato e dei vigili del Fuoco del Comando Provinciale di  Firenze. Quest'ultimo reparto sta assicurando dal 9 dicembre la custodia e la vigilanza del deposito Eni, attività che assicurerà fino al 30 gennaio 2025, data individuata, fa sapere ancora la Procura, per l'ultimo sopralluogo che consentirà ai consulenti tecnici nominati dalla Procura di ultimare i loro elaborati per individuare le cause del disastro.  

 

La procura aggiunge che sono stati e verranno effettuati perquisizioni, ispezioni e sequestri per consentite di individuare eventuali posizioni di garanzia e responsabilità in relazione ai fatti  verificatisi. 

 

 

 

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