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Mobilità e la prospettiva Fi-Po, Giani: ‘Serve strategia per area più popolata della Toscana’

Un punto sulle grandi sfide infrastrutturali dell’area metropolitana Firenze-Prato

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lunedì 17 febbraio 2025 17:06

Un territorio densamente popolato, con attività manifatturiere e terziarie importanti, un progetto per il parco agricolo della Piana, l’aeroporto di Peretola, l’interporto di Prato, le autostrade A1 e A11, la Mezzana Perfetti-Ricasoli, la Fi-Pi-Li, i tracciati ferroviari e l’estensione del sistema tranviario. Il punto sulle grandi sfide infrastrutturali dell’area metropolitana che comprende Firenze e Prato, la parte più densamente popolata della Toscana, è stato fatto questa mattina nel corso dell’evento “Prospettiva FI-PO” al quale ha partecipato il presidente Eugenio Giani insieme all’assessore alle infrastrutture e mobilità Stefano Baccelli, all’assessora alla mobilità del Comune di Prato Cristina Sanzò, alla consigliera della Città metropolitana di Firenze Alessandra Innocenti e ai rappresentanti di Rfi e Autostrade per l’Italia.

 

“Quello che emerge – ha detto il presidente Giani - è un quadro strategico per la mobilità nell'area metropolitana di Firenze, Prato e la Piana, con interventi infrastrutturali significativi sia su strada che su ferro: la terza corsia dell'autostrada, il potenziamento ferroviario e lo sviluppo delle tranvie sono le tre direttrici principali di questa visione”.

 

Giani ha posto l’attenzione su il nuovo ponte tra Signa e Lastra a Signa che “dovrebbe vedere la posa della prima pietra entro l'autunno e l'ampliamento dell'autostrada con la terza corsia e la possibilità di avvio entro la fine dell'anno, dopo che ci sarà l’ok delle conferenze dei servizi a Roma".

 

“La cura del ferro - ha aggiunto ancora il Presidente - prevede il rafforzamento della rete ferroviaria grazie all'Alta velocità e un'importante espansione del sistema tranviario. Il progetto del tram veloce da Prato a Peretola, con un primo lotto fino a Campi Bisenzio (Villa Montalvo), è in fase di finanziamento e sviluppo. Anche le linee verso Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio hanno progetti in fase di avanzata definizione. È evidente che ogni progetto ha tempistiche diverse ma quello che per me è importante è la visione strategica in un’area dove insistono Firenze, Prato, i sei Comuni della Piana e Bagno a Ripoli, in cui complessivamente vivono 800mila persone e che quindi ha bisogno di infrastrutture e mobilità”.

 

Per l’assessore alle infrastrutture e mobilità Stefano Baccelli "c'è la visione di una strategia, un’inversione di tendenza, perché le “varie Toscane”, quella diffusa, del sud, del centro, oggi in particolare quella fiorentina, hanno bisogno di tipologie diverse di infrastrutture. L'area metropolitana Firenze-Prato, essendo molto antropizzata e dedicata a servizi importanti, ha necessità di avere di infrastrutture che ne garantiscano in qualche modo la diffusione e la decongestione. Nel corso dei decenni era tutto concentrato su Firenze, soprattutto sul centro. Non a caso si parla di nodo fiorentino dove c’è una coabitazione forzata dei treni di alta velocità e regionali. Il sotto attraversamento fiorentino migliorerà la situazione. Poi c’è un’imponente diffusione del sistema tranviario, probabilmente è lo strumento di mobilità più idoneo per un'area molto antropizzata con un’infrastruttura davvero innovativa, un treno tram che collegherà il centro di Prato con l’area di Peretola, che diventerà un hub multimodale totale perché già lì vicino ci sono i bus, c'è la tranvia e il fatto che arrivi il tram da Prato a Peretola, la nuova fermata in viale Guidoni, consentirà di avere un luogo, anche di pregio architettonico, importante”.

 

Baccelli ha poi aggiunto: “Segnalo anche un'altra importante opera, relativamente importante sotto un profilo economico, ma molto in termini di strategia e di mobilità: la nuova tranvia per Sesto avrà una fermata a Castello. Come la fermata su viale Guidoni consentirà a chi viene da Pisa di scendere e immettersi nel sistema tranviario fiorentino, così come per chi viene da Viareggio o Lucca potrà scendere a Firenze e entrare in questa rete di mobilità sempre più diffusa. Sono due esempio che rappresentano uno strumento di mobilità assolutamente efficiente per pisani e lucchesi, e uno strumento di decongestionamento importante. Una volta realizzate queste due piccole infrastrutture- ha concluso l’assessore-, da Lucca e Pisa potremmo lasciare le automobili e arrivare a Firenze in treno”.
 

 

 
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