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Firenze, riapre le porte il Museo della Specola: nuove sale e nuovi percorsi dedicati a cere e minerali

La cerimonia di riapertura ufficiale alla presenza della rettrice Petrucci, del presidente Giani e del sindaco Nardella

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lunedì 26 febbraio 2024 15:58

Dopo il tutto esaurito registrato nei primi quattro giorni di riapertura eccezionale, con 4600 ingressi gratuiti offerti dall’Ateneo, riapre ora ufficialmente le porte il Museo della Specola.

 

La cerimonia ufficiale della riapertura alla presenza delle autorità, rimandata in segno di rispetto per le vittime di Via Mariti, è avvenuta questa mattina. Sono intervenuti la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci, il presidente del Sistema Museale di Ateneo Marco Benvenuti, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella.

 

Il Museo, dopo importanti lavori di riqualificazione e ammodernamento degli impianti, che hanno riguardato 2.280 metri quadri, ha riaperto nella storica sede di Palazzo Bini Torrigiani, nell’anno del Centenario dell’Ateneo e a 250 anni dalla sua fondazione per opera del Granduca Pietro Leopoldo.

 

Dopo quattro anni di chiusura, a partire dal 27 febbraio tutti potranno tornare a visitare il museo.

 

Tredici le nuove sale espositive, due i percorsi espositivi completamente nuovi - dedicati agli inizi della ceroplastica, alle cere botaniche e alla mineralogia - oltre a una nuova biglietteria e un nuovo bookshop. I lavori sono stati finanziati dalla Regione Toscana per complessivi 3,5 milioni di euro e dall’Ateneo fiorentino per un importo di circa 2,5 milioni di euro. 

 

“Sono particolarmente lieta – ha detto la rettrice Alessandra Petrucci - di poter offrire nuovamente alla città e al pubblico questo straordinario tesoro di conoscenza, realizzato secoli fa come sviluppo di un’idea modernissima: la cultura e la scienza devono essere per tutti. Proprio in questo Museo sono nate nell’Ottocento varie cattedre di discipline scientifiche che, attraverso vari passaggi, hanno mantenuto vivo a Firenze l’insegnamento superiore aprendo la strada alla costituzione ufficiale nel 1924 dell’Università, di cui quest’anno celebriamo il centenario”.

 

La storia della Specola è strettamente legata a quella dell’Ateneo: le collezioni scientifiche medicee che dalla Galleria degli Uffizi si trasferiscono nel Museo costituiscono l’humus per gli insegnamenti di Botanica, Zoologia e Anatomia comparata, Chimica, Fisica, Astronomia e Geologia che confluiranno - nella seconda metà dell’Ottocento – nel Regio Istituto di Studi Superiori Pratici di Perfezionamento, l’antenato dell’Ateneo fiorentino.

 

“Presentiamo oggi un museo più grande per percorsi e contenuti, con opere restaurate, oltre 360, o recuperate e riproposte negli allestimenti – ha commentato il presidente del Sistema Museale di Ateneo Marco Benvenuti – Perché La Specola, primo esempio in Europa di istituzione scientifica aperta a tutti, è nuova e antica insieme, una realtà quasi unica, la cui sede ed esposizione hanno di per sé un valore storico intrinseco, un vero tesoro per la nostra città”.

 

“Ci tengo molto a questo museo straordinario che caratterizza Firenze – ha affermato il presidente della Giunta regionale toscana Eugenio Giani - La Specola segna l'identità di questa città dal punto di vista scientifico, proprio nel periodo dell’illuminismo, quando a guidare la Toscana era il Granduca Pietro Leopoldo, che più di ogni altro seppe tradurre lo spirito riformatore dell'epoca in tutte le discipline. La Regione Toscana si è impegnata con 3 milioni e mezzo del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) per questa bellissima ristrutturazione che esalta il percorso espositivo adeguandolo alle contemporanee esigenze di fruizione e sicurezza. È dunque per me motivo di orgoglio vedere rivivere queste stanze in cui viene illustrato il corpo umano con una scientificità unica al mondo, e le nuove sale con le cere botaniche e la mineralogia. Le cere anatomiche che riproducono l’essere umano in modo assolutamente verosimile e con una straordinaria attenzione per il dettaglio, hanno formato generazioni di medici e attratto la curiosità e gli interessi di generazioni di giovani”.

 

“Riavere con noi la Specola è più di un regalo – ha sottolineato il sindaco Dario Nardella - questo museo affascina da generazioni grandi e bambini e dopo la chiusura finalmente è stato riaperto alla città e le visite straordinarie e gratuite previste in questi primi giorni hanno fatto registrare il tutto esaurito, segno dell’amore che da sempre i fiorentini gli riservano. Grazie all’Università che ha fortemente voluto ridare nuova vita a questo museo: adesso potremo visitarlo ancora più bello, più grande e più interessante”.

 

Oltre alla Regione Toscana e all’Ateneo fiorentino i principali sostenitori dei lavori di riqualificazione della Specola sono stati Comitato dei Cento, Fondazione CR Firenze, Fondazione Prada, Friends of Florence, MCP Srl, Opificio delle Pietre Dure.

 

 

ALLA SCOPERTA DELLA SPECOLA - GUIDA IN BREVE

 

Il Museo della Specola fu istituito come Imperiale e Reale Museo di Fisica e Storia Naturale dal Granduca Pietro Leopoldo il 21 febbraio 1775. Deve l’appellativo all’Osservatorio astronomico realizzato nel Torrino che ne sovrasta la storica sede. Si tratta del primo esempio di Museo scientifico aperto a tutti, senza limitazioni di provenienza, di genere o di ceto. Concepita sulla base delle idee illuministe, anticipa di quasi due secoli e mezzo l’odierna visione di Museo, basata sui valori dell’accessibilità, dell’inclusività e di una più ampia comprensione del patrimonio culturale in relazione alla società.

 

Percorsi storici


Zoologia - In 23 sale sono esposti esemplari zoologici provenienti da tutto il mondo in un impianto espositivo che, da due secoli e mezzo, porta avanti la tradizione del progetto originale del Museo che mira a rendere manifesto il Sistema della Natura. Gli esemplari esposti sono solo una piccola parte degli oltre 4 milioni di reperti conservati nelle collezioni e documentano, tra le altre, diverse specie ormai estinte ed altre in via di estinzione, oltre a moltissimi esemplari di notevole interesse scientifico e storico.

 

Cere anatomiche - Una collezione unica al mondo di modelli anatomici in cera di fama internazionale, prodotta in circa un secolo dall’Officina di Ceroplastica creata presso il museo nel 1771. Ne fu maggior artefice Clemente Susini, seguito da Francesco Calenzuoli, Luigi Calamai, Egisto Tortori. Le opere, circa 1400 in 562 urne, sono proposte in un impianto museografico giunto pressoché inalterato dal XVIII secolo, accompagnate da disegni e apparati didattici realizzati da esperti disegnatori e calligrafi.

 

Nuovi percorsi

 

Arte e scienza - Dopo oltre un secolo, la collezione delle cere botaniche fiorentine, costituita da piante, frutti e tavole di anatomia, istologia e patologia vegetale di eccezionale realismo e straordinaria bellezza, torna ad essere visitabile. Il percorso, che illustra il valore didattico dei modelli naturalistici e anatomici a partire dal Seicento, comprende anche i teatrini allegorici barocchi di Giulio Gaetano Zumbo, i dipinti di natura morta di Bartolomeo Bimbi, due statue anatomiche in legno e una in cartapesta, oltre a realizzazioni in vetro, in gesso e in altri materiali.

 

Mineralogia - Il percorso documenta la genesi dei minerali, partendo dalle loro più antiche tracce nei meteoriti e dalla differenziazione del regno minerale avvenuta durante l’Archeano, con il progressivo raffreddamento della Terra. Illustra inoltre la loro variabilità e le proprietà chimiche e fisiche per le quali vengono sfruttati dalle società umane. Di eccezionale pregio è la Collezione medicea di pietre lavorate, in gran parte provenienti dalla Tribuna degli Uffizi. In essa figurano, tra gli altri capolavori di arte glittica, quelli appartenuti a Lorenzo il Magnifico.


Altri percorsi


Tribuna di Galileo - Tempio laico dedicato alla memoria di Galileo Galilei per celebrare il genio toscano e il metodo sperimentale, è un raro esempio di architettura tardo neoclassica fiorentina, realizzato su progetto di Giuseppe Martelli e inaugurato nel 1841. Vi lavorarono i principali artisti toscani del tempo sulla base del piano iconografico concepito da Vincenzo Antinori. La statua di Galileo fu scolpita da Aristodemo Costoli, mentre gli affreschi sono opera di Giuseppe Bezzuoli, Gaspero Martellini, Nicola Cianfanelli e Luigi Sabatelli.

 

Torrino astronomico - Progettato da Niccolò Maria Gaspero Paoletti alla fine del XVIII secolo, ospita oggi un’esposizione che riporta alle origini del Museo e riproduce l’unitarietà del sapere scientifico alla base dell’idea originale. Ha il suo fulcro nella Sala della meridiana, o Sala delle cicogne, ricca di stucchi neoclassici che rappresentano gli uccelli nell’atto del prendere il volo. Sul pavimento è posta la meridiana in marmo, rame, argento e scagliola realizzata nel 1784 e ancora funzionante. Dalle otto finestre della sala ottagona superiore si può godere una vista di Firenze a 360 gradi, di rara bellezza.  

 

Salone degli scheletri - Situato al piano terra, presenta un impianto espositivo di inizio Ottocento, realizzato in boiserie con ballatoio e 120 vetrine che ospitano scheletri di numerose specie di Vertebrati, soprattutto Mammiferi. I circa 3000 reperti osteologici esposti costituiscono un grande tesoro scientifico consultato ogni anno da esperti di tutto il mondo. Comprendono autentiche rarità ed esemplari di particolare interesse storico. Tra questi l’Elefante asiatico che, giunto vivente a Firenze nel 1655 ed esposto sotto la Loggia dei Lanzi, servì nel XVIII secolo a Linneo per descrivere la specie.  

 

Per quanto riguarda ingressi e prenotazioni, il Museo de La Specola si offre al pubblico dal 27 febbraio secondo una modalità così articolata:
 

Collezioni di Zoologia, Mineralogia, Arte e Scienza
dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle 17 (giorno di chiusura: lunedì)
Sono possibili visite guidate – per scuole  e per gruppi privati – contattando i Servizi educativi  (055-2756444 da lunedì a venerdì ore 9-13 edu@sma.unifi.it)
  

Cere anatomiche  
dal martedì alla domenica  solo con visita guidata (alle ore 11 oppure alle ore 12 o alle ore 15 – sono ammesse al massimo 15 persone per turno). La visita può essere acquistata solo presso la biglietteria del Museo (Via Romana, 17), senza prenotazione anticipata. I gruppi, invece, devono contattare i Servizi educativi  (055-2756444 da lunedì a venerdì ore 9-13 edu@sma.unifi.it)

 

Salone degli Scheletri, Torrino astronomico e Tribuna di Galileo
Accessibili dal primo marzo con visita guidata per scuole e gruppi privati, da prenotare contattando i Servizi educativi  (055-2756444 da lunedì a venerdì ore 9-13 edu@sma.unifi.it)
 

 

 

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