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Film russo sul conflitto ucraino, proiezione annullata. Gli organizzatori: 'Nardella censura la cultura'

Il Teatro Affratellamento ha annullato l'evento: 'I membri del consiglio direttivo hanno deliberato all’unanimità di accogliere l’invito Istituzionale'

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lunedì 29 gennaio 2024 18:43

Il film "Il testimone" non sarà proiettato al Teatro Affratellamento di Firenze.

 

Dopo le polemiche dei giorni scorsi per l'iniziativa prevista al Teatro di via Orsini per il primo febbraio, che prevedeva la proiezione del lungometraggio russo sull'invasione dell'Ucraina, e la decisa presa di posizione del sindaco Dario Nardella, che ha chiamato il presidente del Teatro per chiedergli di annullare la proiezione, l'evento è stato annullato.

 

"Prendiamo atto della decisione degli amici del teatro affratellamento di non proiettare il film il testimone. La decisone è il frutto del gravissimo intervento censorio di Dario Nardella. Evidentemente, vista la inelegante allusione del sindaco ai fondi che il comune concede al Teatro, l'Affratellamento ha pensato di non poter continuare serenamente la propria missione"; dichiara il gruppo 'Firenze Rinasce', organizzatore dell'evento insieme a 'Firenze consapevole':

 

"Non ci faremo zittire. Nei prossimi giorni comunicheremo la nuova data e la sala dove proiettarlo il film. Anche perché oltre 400 persone si erano già prenotate per la visione di un film che, lo ripetiamo, è un’opera di arte cinematografica, criticabile come tutte le opera d’arte, ma certo con nessuna intenzione di istigare all’odio. Anche per queste 400 persone che si sono viste negare un sacrosanto diritto che dovrebbe essere costituzionalmente garantito, saremo presenti alle prossime elezioni comunali con la lista civica Firenze Rinasce e sin da ora garantiamo che il nostro prioritario impegno amministrativo sarà quello fermare il clima totalitaristico e antidemocratico che incombe in città, certi di interpretare il sentimento della grande maggioranza della popolazione di Firenze".

 

"La censura contro la proiezione del film si inserisce in un buio clima di intimidazione, negli ultimi giorni ha registrato altri episodi quali la censura del sindaco di Bologna contro il medesimo film Il testimone, l'impedimento di tenere a Lucca di un convegno sul nuovo ordine mondiale, la cacciata di un'iniziativa dell'ANPI dalla casa del Popolo di Grassina e il tentativo non riuscito, da parte del Ministero dell'Interno di impedire ieri, giornata della memoria, le manifestazioni di solidarietà con i Palestinesi. E’ chiaro che gli amministratori oscurantisti fiorentini agiscono su impulso e ordine superiore, un seggio a Bruxelles non è garantito senza dimostrarsi fedeli servitori di interessi che tradiscono il dettato costituzionale. Il vero pericolo della democrazia, si dimostra con questa vicenda, non viene solo  dalla destra che governa Roma ma anche dalla sinistra di Palazzo Vecchio. Entrambi vanno smascherati per quello che sono, pupazzi dei poteri forti e battuti", conclude Firenze Rinasce.

 

Anche il Consiglio direttivo della S.R. L’Affratellamento di Ricorboli APS si esprime sulla vicenda. "L’Affratellamento, oltre ogni polemica “certifica” che il film filorusso Il testimone possa essere visto a Firenze; il film è serenamente al di sotto, riteniamo, della capacità critica e di discernimento della popolazione italiana, in particolare dei nostri concittadini fiorentini. Senza alcuna pretesa, ci sentiamo di dichiarare che questo film sia tanto mediocre quanto di propaganda, sì, ma molto al di sotto di innumerevoli altri film (di segno diverso, naturalmente) che abbiamo già visto e che, serenamente, abbiamo lasciato fruire anche ai nostri figli, ovvero e tutta la produzione eroico-epica di oltre un secolo di Cinema; Il Testimone è anzi un film modesto, per i contenuti e per l’ingenuità narrativa. Tuttavia questo film concorre a disegnare il segno dei tempi che viviamo e ci ha fatto riflettere e discutere per questa opportunità tanto da ritenere che non sia un prodotto culturale da censurare. Il film quindi non sarà proiettato all’Affratellamento, poiché i membri del consiglio direttivo riunitisi per una visione del film, hanno deliberato all’unanimità di accogliere l’invito Istituzionale, prima tra tutti la gentile esortazione del Sindaco di Firenze, a rinunciare".

 

"La decisione, precisiamo, esclude totalmente il fatto che questo film inciti all’odio o alla violenza, tanto da essere considerato non adatto a una pubblica visione; nulla da e nulla toglie alle due parti in conflitto che non sia una cronaca di guerra: lutti, distruzioni, sofferenze della popolazione civile. L’Affratellamento è un luogo e un Teatro storico, con profonde radici fiorentine e democratiche, che nutre una indiscutibile affezione istituzionale e che, da quasi 150 anni ormai, svolge il suo ruolo dentro la vita sociale e culturale della città, non senza gravi difficoltà più o meno recenti; riceve sostegni istituzionali di cui ringraziamo, onestamente ma senza alcuna flessione di subalternità. Non possiamo né vogliamo rinunciare a questa eredità di indipendenza e a questo libero esercizio di funzione pubblica".

 

"La visione del film all’Affratellamento è annullata, non ultimo, anche perché il tema stesso – che invece è molto importante – sarebbe stato deviato a causa delle sorprendenti reazioni che ha sollevato, nonché per i contenuti della proposta cinematografica in questione. L’Affratellamento ritiene invece opportuno intervenire con concretezza critica e culturale sull’attualità e sulle gravissime preoccupazioni che l’informazione e il fronte bellico tra Ucraina e Federazione Russa, suscitano in tutta la popolazione a cui retorica e vacuità non sono sufficienti, anzi fuorvianti. Nel merito riteniamo di proporre una nuova iniziativa che coinvolga tutte le parti istituzionali in un dialogo aperto e un confronto critico con la cittadinanza, su tutti gli aspetti di questa guerra, al fine di conoscere e condividere quali sono le reali iniziative più utili per fermare la voce delle armi e la distruzione che, come sempre, colpisce la popolazione civile a beneficio di alcune economie su scala internazionale e non solo". conclude la nota del teatro.

 

 

 
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