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Ex Gkn, Fiom e Rsu chiedono incontro al Ministero. 'I lavoratori sono a disposizione'

La risposta al ministro Urso. 'I lavoratori ex-Gkn rischiano di essere piombati di nuovo in un limbo'

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mercoledì 10 gennaio 2024 15:56

"I lavoratori sono a disposizione. Se c’è una reale voglia di discutere, la via è semplice. Se come dice il ministro Urso il Governo ha gli strumenti per sostenere e risolvere la vertenza, convochi immediatamente il tavolo di crisi sospeso da marzo 2023". E' quanto dichiarano in una nota congiunta la Fiom-Cgil nazionale, la Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia e le Rsu Fiom di Qf (ex Gkn).

 

Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, presente a Firenze in occasione della cerimonia di inaugurazione di Pitti Immagine Uomo 105, è intervenuto sulla vertenza ex Gkn, ora Qf in liquidazione. "Siamo il ministero delle Imprese e del Made in Italy, abbiamo tanti casi di questo tipo. Sull'ex Gkn siamo in campo con tutte le misure che la legge ci consente di attivare se c'è un progetto industriale sostenibile nel tempo. Ma è necessario un progetto industriale".

 

Dal primo gennaio per i lavoratori, i 185 rimasti nell'era Qf, sarebbero scattati di nuovo i licenziementi. Ma negli ultimi giorni del 2023 il giudice ha accolto il ricorso presentato contro l'azienda da Fiom-Cgil, per condotta antisindacale, ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori: i licenziamenti sono quindi stoppati. E il 31 dicembre migliaia di persone hanno scelto di finire l'anno, e cominciarne uno nuovo, davanti ai cancelli della fabbrica, con i lavoratori ex Gkn nella loro mobilitazione di Capodanno.

 

La sentenza impone all'azienda di seguire le procedure previste dalla legge 234/2021, legge antidelocalizzazioni.

 

"La sentenza del Tribunale di Firenze che condanna QF implica l’applicazione della legge 234/2021, ossia valutare tutti i progetti industriali, costruire una road map per la loro fattibilità, agganciare un ammortizzatore sociale legato a tali progetti industriali, svuotare quindi lo stabilimento nella piena garanzia della sua reindustrializzazione e della creazione dei posti di lavoro e del benessere del territorio. Il passo per Qf sarebbe semplice in teoria. Se QF ha intenzione di percorrere la via indicata dal Tribunale di Firenze ci troverà al tavolo con proposte, idee e volontà di portare avanti progetti industriali a cui stiamo lavorando nella massima trasparenza. Quello che per ora sta accadendo però non è questo", continuano Fiom e Rsu.

 

"Ad oggi nessuna indicazione è arrivata dall’azienda: i lavoratori non sono in ferie, non sono in permesso, non sono in cassa integrazione. Sono di conseguenza stipendiati pieni, a disposizione e regolarmente al lavoro. Una condizione che in teoria dovrebbe alleviare le loro condizioni economiche, se non fosse che semplicemente Qf finora non ha pagato le spettanze arretrate ed è ragionevole pensare che non pagherà nemmeno quelle future. Sono i fatti a dirlo: le buste paga non vengono consegnate dal novembre 2022; solo tra dicembre 2022 e febbraio 2023 si stima un milione di crediti di lavoro (escluse le liquidazioni) che Qf deve ai lavoratori. Su questo Qf non ha mai riferito alle organizzazioni sindacali e/o alla Rsu".

 

"I lavoratori ex-Gkn rischiano di essere piombati di nuovo in un limbo: in teoria dipendenti a tempo indeterminato e a stipendio pieno, in pratica senza reddito e senza la possibilità di discutere di una riconversione della fabbrica e quindi del ritorno alla produzione. Il sospetto è che questo limbo sia mirato a creare una nuova ondata di dimissioni da parte dei lavoratori. Qf ha due strade davanti: la piena applicazione della 234/2021, come previsto dalla sentenza, oppure la solita via di guerra ai lavoratori e alle lavoratrici, alle organizzazioni sindacali, al territorio, alle istituzioni locali, fatta di assenze dai tavoli sindacali e istituzionali, di mancato pagamento degli stipendi, mancato rispetto di accordi, contratti e leggi".

 

"L'altra strada invece, se perpetrata, confermerebbe tutti i sospetti che aleggiano sulla vertenza. La speculazione, infatti, non può né trattare né essere trasparente né reindustrializzare. Ora è il momento della verità, ma qualsiasi strada si voglia imboccare i lavoratori e le lavoratrici saranno sempre ai loro posti. Fino a che ce ne sarà", concludono Fiom-Cgil nazionale, la Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia e le Rsu Fiom di Qf (ex Gkn).

 

 

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