Vis Art

Ex Gkn, la Rsu sui licenziamenti annullati: 'Acquistiamo tempo, ma serve intervento delle istituzioni'

I lavoratori rilanciano l'evento del 31 dicembre davanti alla fabbrica: 'Fuori dalla mobilitazione non c'è salvezza'

Galleria immagini

1 Visualizzazioni

giovedì 28 dicembre 2023 17:32

"Fino a che ce ne sarà". Sono le parole con cui i lavoratori ex Gkn si preparano a salutare il 2023, un - altro - anno di assemblea permanente, di vertenza, di lotta per gli operai dello stabilimento di Campi Bisenzio. Quella del 31 dicembre doveva essere l'ora 'x' per loro, perché dal primo gennaio per i lavoratori, i 185 rimasti nell'era Qf, sarebbero scattati di nuovo i licenziementi. Ma la sentenza del Tribunale di Firenze mette sul piatto altro tempo.

 

Il giudice ha infatti accolto il ricorso presentato contro l'azienda presentato da Fiom-Cgil, per condotta antisindacale, ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori: i licenziamenti sono quindi stoppati.

 

La sentenza impone all'azienda di seguire le procedure previste dalla legge 234/2021, legge antidelocalizzazioni, ovvero l'illustrazione delle ragioni finanziare ed economiche che hanno impedito la reindustrializzazione, la presentazione di un piano alternativo, in accordo con lavoratori e sindacati e l'accesso a nuovi ammortizzatori sociali, che al momento si chiudono con il 31 dicembre.

 

"La 234 impone per le aziende sopra i 250 dipendenti di fare una procedura preliminare ai licenziamenti collettivi, ed è stata completamente saltata - spiega l'avvocato Andrea Stramaccia - Poi è stato violato il contratto collettivo, articolo 9, come è successo due anni fa, che prevede di incontrare i sindacati, spiegare le problematiche occupazionali... Poi l'accordo del 19 gennaio 2022 firmato da quasi tutti i lavoratori e che non è stato rispettato. Il sindacato non ha potuto interloquire e comprendere al momento giusto e poi è arrivata la notizia del licenziamento aperto senza preavviso. La 234 impone una serie di step, è prevista la cassa integrazione, accordi aziendali, non farli significa avere penalizzazioni economiche, l'azienda dovrà giustificare i pagamenti delle mensilità, e speriamo arrivi l'appoggio della politica. Speriamo sia una stretta importante per arrivare a qualcosa di positivo. Queste persone hanno resistito per più di due anni". 

 

"Bisogna tornare a parlare con il Governo, il Mimit, per creare le condizioni di rimettere al centro il lavoro in questo stabilimento. La discussione che nei mesi passati abbiamo provato a fare con la Regione per un condominio industriale credo possa essere ancora oggi un percorso, bisogna confrontarsi con la politica locale e nazionale per portarlo in fondo", afferma Stefano Angelini (Fiom Cgil Firenze, Prato e Pistoia).


"Oggi abbiamo avuto un grammo di giustizia in più rispetto a ieri - afferma Dario Salvetti, Rsu ex Gkn - ma questo fa nascere la rabbia perché le basi di questa sentenza erano già leggibili da una politica che nn ha voluto leggerle. Il conto alla rovescia riparte così come riparte la mobilitazione perché noi vogliamo reindustrializzare questo stabilimento, nè più nè meno, è l'azienda che non riesce a stare in una discussione di reindustrializzazione, forse perché ha altre volontà su questo stabilimento. L'assemblea permanente e la lotta sono in conseguenza del lavoro che ci è stato portato via e del lavoro che non torna, se c'è chiarezza sul ritorno del lavoro la mobilitazione raggiunge il suo scopo, ma non potendo dare ragione a questa mobilitazione l'azienda la deve denigrare, provare ad aggirare con condotta antisindacale".


Per i lavoratori l'obiettivo è sempre lo stesso, che il lavoro torni nello stabilimento, tramite la reindustrializzazione del sito, e per questo tornano a chiedere che si riapra il confronto con azienda e istituzioni.

 

"Abbiamo acquistato tempo - dice la Rsu - ora è necessario che le istituzioni locali e nazionali si attivino per riportare reddito e lavoro. L'azienda deve mettere a disposizione lo stabilimento, cosa che finora non ha fatto con chiunque si è affacciato per proporre piani industriali. Chiediamo il pagamento di tutte le spettanze ancora dovute, ossia stipendi, permessi e ferie dal novembre 2022, quando l'azienda ha smesso di consegnare i cedolini di busta paga, oltre a una discussione seria sulla reindustrializzazione, che tenga conto dello scouting regionale e di progetti industriali presentati dalla cooperativa dei lavoratori. Le istituzioni, nazionali e locali, devono avere il coraggio dell'intervento pubblico, perché le intenzioni della proprietà, la precedente e l'attuale, sembrano essere chiare, come dimostrano anche recenti inchieste giornalistiche che parlano di un piano di dismissione che risale al 2020".

 

Secondo la legge 234, ora dovranno riaprirsi i tavoli ministeriali e si dovranno definire nuovi ammortizzatori sociali. "Il governo ha dimostrato di tifare per la speculazione e i licenziamenti - conclude la Rsu - fino a chiedere lo sgombero di un'azienda dove stanno lavorando operai in turno, non pagati da oltre un anno. Le istituzioni locali invece cosa stanno facendo? Si deve avere il coraggio di prendere una decisione e quindi consorzio pubblico e opzione di acquisto sullo stabilimento. Se non si ha il coraggio di fare il passo in più, questa storia riporterà all'apertura della procedura di licenziamento. Senza intervento pubblico difficilmente si riporterà il lavoro qui dentro".

 

I licenziamenti si allontanano, ma non c'è la parola fine a questa storia, e il 31 dicembre davanti ai cancelli della fabbrica non solo è confermato, ma rilanciato. Il Collettivo di fabbrica Gkn si prepara infatti alla serata del 31 dicembre, chiamando a raccolta tutta la comunità solidale davanti allo stabilimento di Campi Bisenzio, così come per altri concerti e iniziative organizzate in questi quasi tre anni, per un'iniziativa di lotta, interventi e musica.


"L'evento 31 dicembre è confermato e rilanciato perché fuori dalla mobilitazione non c'è salvezza - dice Salvetti - diventa una mobilitazione per la fabbrica socialmente integrata, contro i nuovi licenziamenti, perché li potranno dichiarare di nuovo, per il reddito, e diventa una mobilitazione per reindustrializzare dal basso questa fabbrica se non vengono altre proposte. La reindustrializzazione dal basso acquisisce forza perché continuano a non esserci alternative. Il pericolo grosso è che a questa vittoria segua di nuovo il gioco del logoramento, del chiacchiericcio e di tavoli che non portano a niente. L'evento del 31 sarà più festa di ieri, ai licenziamenti per capodanno avevamo risposto però sarà comizio, veglia, riflessione, avremo un pezzo di rete di solidarietà da tutta Europa e Italia, che ha deciso che su Gkn tutti ci giochiamo un esempio di riscossa sociale".

 

Sono attese più di mille persone (meteo permettendo) alla serata, che vedrà la partecipazione (dalle 18) di Gruppo Popolare Terra e Lavori, Errico Canta Male, Geppi Cuscito dei Casinò Royale, Mauràs e Tenore, The Magnetics componenti degli Shandon, Meganoidi, Dj set con Gippy e Muffa.

 

 

Irene Grossi

 

 

 
logo-055 firenze

C & C Media s.r.l.
p.iva 06282890489

powered by Genetrix s.c.r.l. - web agency, applicativi web, siti internet, grafica

055firenze.it
Quotidiano online
registrato presso il tribunale di Firenze
nr. 5937 del 18/10/2013.