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Toscana, l'autunno 2023 è stato il più caldo degli ultimi 70 anni

In Italia l'autunno più caldo dal 1800

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mercoledì 03 gennaio 2024 19:54

Autunno 2023 con caldo record. Un trimestre che ha fatto registrare ovunque valori record come illustra il report pubblicato dal consorzio Lamma.
 

Secondo il CNR ISAC (Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima) in Italia l’autunno 2023 è stato il più caldo dal 1800. Rispetto alla media climatologica dell'ultimo trentennio 1991-2020, a livello italiano l’autunno 2023 ha fatto registrare uno scarto di +2.09 °C.  Scarto maggiore per le massime, +2.39 °C rispetto a quello delle minime, che segnano una anomalia di +1.78 °C rispetto alla media. 

 

Anche in Toscana l’autunno 2023  è stata una stagione da record, tanto da classificarsi il più caldo autunno degli ultimi 70 anni. L'anomalia di temperatura relativamente alle 4 stazioni meteorologiche di Firenze, Arezo, Grosseto e Pisa è stata di +2.1 °C rispetto al periodo 1991-2020. Per la Toscana i 3 autunni più caldi sono ora quelli del 2023, del 2014 e del 2018 (rispettivamente con anomalie di +2.1 °C, +1.4 °C e +1.4 °C). 

 

Al terzo settembre più caldo dal 1955 (anomalia di +2,1 °C), è seguito l’ottobre più caldo di sempre, con una anomalia di ben +3.4 °C, ed un mese di novembre “solo” leggermente più caldo del normale (anomalia di +0.8 °C, decimo più caldo).

 

Dal punto di vista delle piogge la situazione è stata più vicina a valori medi. A livello nazionale, il trimestre autunnale trascorso è stato caratterizzato da precipitazioni generalmente al di sotto dei valori attesi, soprattutto nelle regioni centro meridionali. Piogge abbondanti sull’arco alpino ed in Toscana in Ottobre. A Novembre piogge sotto media su buona parte del nord ovest, Sicilia e Sardegna, mentre sul resto dell'Italia peninsulare le precipitazioni sono risultate in media se non localmente superiori su alcune zone del nord est e del centro sud, in particolare sul nord della Toscana, teatro di un evento alluvionale eccezionale. 

 

In Toscana è stato complessivamente un autunno in media ma con precipitazioni molto mal distribuite a livello spaziale e temporale. Piogge sopra media, +32%, sul Nord-Ovest (province di Massa, Lucca e Pistoia), in media al centro (-1%)  e sotto media sul grossetano (-29 %). Sulle zone centrali forte surplus a Prato (+39%) e in deficit Livorno e Siena (rispettivamente -16 e -15%). 

 

Per quanto riguarda il 2 novembre, "la Toscana è stata interessata da una perturbazione atlantica molto intensa che ha fatto registrare quantitativi di pioggia localmente eccezionali. In particolare, nel pomeriggio, il transito di una linea di instabilità, che ha preceduto il fronte freddo, ha favorito la genesi di una linea temporalesca risultata quasi stazionaria per 5-6 ore (dalle 16:30 alle 21:30 circa) e che si è protesa dalle zone settentrionali delle province di Livorno e Pisa fino al Mugello, passando dal Valdarno Inferiore, le zone meridionali della provincia di Pistoia, il Montalbano e la provincia di Prato.

Le cause sembrano essere state principalmente la convergenza tra i forti venti da sud che soffiavano sulle zone meridionali della regione e quelli da sud-sud-ovest, in lento ingresso dal Mar Ligure e il contemporaneo afflusso di aria moderatamente più fresca in quota. La localizzazione, l’intensità e soprattutto la stazionarietà di questo sistema temporalesco è risultato non lineare e di difficile, se non impossibile, previsione.

Le forti piogge hanno insistito particolarmente sul tutto il bacino del Bisenzio e hanno provocato una piena improvvisa del fiume. Se prendiamo a esempio la stazione idrometrica di San Piero a Ponti (Fi), dalle 18:00 alle 22:00 l'altezza del fiume è passata da 1.5 a 7 metri. Questo repentino innalzamento ha favorito la rottura di alcuni argini nella aree alluvionate".

 

 
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