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Sanzioni archiviate, le risposte dell’Amministrazione comunale: 'Non risultano irregolarità'

'Le norme che regolano la riservatezza delle persone sono da ritenersi prioritarie rispetto al diritto di accesso del consigliere comunale'

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martedì 16 maggio 2023 10:18

La vicenda delle multe archiviate sollevata dal consigliere Alessandro Draghi arriva in consiglio comunale. All’ordine del giorno della seduta di ieri sono state infatti inserite due domande dì attualità sulle procedure della Polizia Municipale e la questione di alcuni verbali oggetto di una richiesta di accesso agli atti da parte del consigliere comunale, Capogruppo di Fratelli d'Italia, Alessandro Draghi.

 

"Vista la mancanza di tempo nella seduta per esaminare gli atti, l’assessore Giorgetti ha consegnato le risposte ai consiglieri Luca Santarelli e Nicola Armentano. Data l’attualità delle questioni poste, si ritiene utile comunicare quanto segue. In base a quanto richiesto dai consiglieri a parere della Direzione Corpo Polizia Municipale le norme che regolano la riservatezza delle persone sono da ritenersi prioritarie rispetto al diritto di accesso del consigliere comunale. In tal senso il diniego opposto alla richiesta del consigliere Draghi in data 1° febbraio 2023", fa sapere Palazzo Vecchio.

 

"Quindi un consigliere comunale non può essere messo a conoscenza dei nomi dei cittadini sanzionati, del luogo possibile dell’infrazione, nonché delle auto possedute e degli indirizzi di residenza dei cittadini. Di tali motivazioni il consigliere Draghi è stato messo a conoscenza nella risposta inviata il 1 febbraio. Ad oggi alla Direzione Corpo Polizia Municipale risulta che nessun consigliere comunale sia in possesso di tali dati, così come descritti. Comunque il Comando della Polizia Municipale effettuerà in ogni caso un approfondimento in merito ad eventuali reati commessi relativamente all’accesso a banche dati contenenti informazioni sensibili relative ai cittadini e promuoverà le azioni conseguenti. Come ulteriore risposta a quanto chiesto dalla domanda di attualità, la Polizia Municipale evidenzia che non esistono banche dati in grado di individuare “parenti di amministratori”. In proposito si precisa che si tratterebbe comunque di privati non soggetti a particolari obblighi se non quelli propri di tutti gli altri cittadini".

 

"Come già comunicato formalmente al consigliere Draghi risulta che il primo verbale è stato archiviato a seguito di rapporto da parte dell’agente accertatore che attesta che il veicolo era in realtà autorizzato rispetto alla tipologia riservata a particolari categorie dello spazio di sosta occupato. Poi risultano tre verbali archiviati in autotutela poiché la targa del veicolo sanzionato risultava autorizzata al transito e alla sosta tramite permesso valido per tutti i settori della Ztl e corsie preferenziali. Queste tre sanzioni sono relative al periodo della pandemia che ha visto la proroga delle validità dei permessi sulla base del decreto legge 125/2020 e che ha riguardato 1.213 verbali archiviati in autotutela interessando quindi un’ampia platea dei cittadini. Il quinto verbale risulta non ancora pagato in misura ridotta. Infine la Direzione della Polizia Municipale comunica che non risultano irregolarità procedurali o di altro tipo in merito alle sanzioni di cui sopra".

 

“Ringraziamo l’amministrazione per i chiarimenti. Siamo soddisfatti della risposta che è stata data, dimostra che è stato fatto tutto secondo le regole per tutti i cittadini che avevano diritto all’archiviazione in autotutela delle sanzioni, come dimostrato in ben 1.213 casi. È evidente che è stato sollevato un polverone strumentale con insinuazioni pesanti. Chi ha scatenato tutto questo deve assumersene le responsabilità, si è trattato di un comportamento molto grave. La politica delle insinuazioni e del sospetto è deleteria, non fa bene alla città e ci troverà sempre dalla parte opposta”, affermano Nicola Armentano (capogruppo Pd) e Luca Santarelli (capogruppo lista Nardella).

 

 

 
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