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Sextortion, l'allarme della polizia postale: 'Cresce il numero dei minori vittime'

In Toscana trattati circa 50 casi di sextortion nel 2021, 5 dei quali ai danni di minori. Fenomeno stabile nel 2022

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sabato 27 agosto 2022 09:07

Negli ultimi mesi stanno vertiginosamente aumentando i casi di sextortion in danno di adolescenti attraverso i social network. Sono già oltre un centinaio le segnalazioni ricevute dalla Polizia Postale, che coinvolgono minori, per lo più tra i 15 e i 17 anni, ma in alcuni casi anche più piccoli. E' l'allarme lanciato dalla polizia postale.

 

Si tratta di un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, con un enorme potenziale di pericolosità perché oggi colpisce vittime minorenni. Tutto inizia con qualche chat con profili social di ragazze e ragazzi, gentili e avvenenti, apprezzamenti e like per le foto pubblicate. Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno man mano più spinte. Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro, anche esigue, con la minaccia che, in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti i contatti, gli amici e i parenti.

 

Dice il dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Toscana Lorena La Spina: “Si tratta di un fenomeno insidioso, che spesso espone i ragazzi a gravi conseguenze di carattere psicologico anche nel lungo periodo. A livello regionale, il nostro Compartimento ha trattato circa 50 casi di sextortion nel 2021, 5 dei quali ai danni di minori. In 2 situazioni, si trattava addirittura di minori al di sotto dei 14 anni. Nel corso del 2022, il fenomeno si conferma purtroppo stabile".

 

"Perché la prevenzione possa essere efficace, si rende necessaria una stretta collaborazione tra i genitori, la scuola e le istituzioni. La Polizia postale, del resto, è ormai da anni costantemente impegnata in campagne di informazione e sensibilizzazione, che mirano proprio a far comprendere ai più giovani gli innumerevoli rischi che possono derivare da un utilizzo imprudente e poco consapevole della rete. Inoltre, è possibile consultare il portale del Commissariato di PS on-line, che fornisce molti suggerimenti utili, con un linguaggio semplice e diretto, accessibile a tutti. La Polizia di Stato mette, poi, a disposizione l’applicazione “You-Pol”, che può essere scaricata facilmente anche sui nostri cellulari e che consente di comunicare in tempo reale, anche per trasmettere richieste di aiuto e segnalazioni che possono, a discrezione dell’interessato, essere mantenute anonime”.

 

I consigli della Polizia Postale: "mai cedere al ricatto pagando le somme richieste. Non smetteranno di chiedere denaro se si paga, ma anzi capiranno che hai disponibilità economica e si faranno più insistenti; non bisogna vergognarsi per aver condiviso immagini intime con sconosciuti. A quella età si è curiosi e inesperti e spesso le persone che fanno queste cose sono criminali organizzati che conoscono le fragilità dei ragazzi; non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, non chiudere i profili social su cui ai viene contattati, ma fare gli screen shot delle conversazioni e delle minacce e del profilo dell’estorsore; fare una segnalazione sul portale www.commissariatodips.it per chiedere aiuto, da soli è più difficile risolvere questo tipo di problemi; parlarne con i genitori o con un adulto di fiducia, che sapranno come essere di aiuto per gestire la situazione; chi ha più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche in modo autonomo, in qualsiasi ufficio di Polizia".

 

Consigli per i genitori: "non bisogna giudicare irresponsabile il loro comportamento, ma valutare che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti impulsivi; ascoltare quanto i figli racconta, acquisire con calma tutte le informazioni e rassicurarli che non sono i soli ad essere incappati in questo tipo di situazioni; procurarsi gli screen shot delle conversazioni con gli estorsori e recarsi quanto prima in un ufficio di Polizia per sporgere una denuncia: la tempestività in questi casi è fondamentale per risolvere al meglio le indagini. Non cancellare immagini, video e non chiudere i profili social prima di aver fornito queste informazioni alla Polizia; fare una segnalazione su www.commissariatodips.it e chiedere informazioni e supporto, se occorre".

 

Immagine di repertorio

 

 

 
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