Firenze, nasce la nuova Biblioteca del Museo de' Medici con oltre 12mila rarità librarie
Luogo di studio, ricerca e tutela del patrimonio storico. Presenti 5mila volumi del XVI secolo
sabato 13 dicembre 2025 09:20
Il Museo de’ Medici a Firenze amplia e rafforza la propria missione culturale con la nascita della Biblioteca del Museo de’ Medici, nuovo presidio dedicato allo studio, alla ricerca e alla tutela del patrimonio storico, in dialogo diretto con i percorsi espositivi. Ospitata negli spazi monumentali dell’ex monastero di Santa Maria degli Angeli in via degli Alfani, recentemente restituiti alla pubblica fruizione, la Biblioteca si configura anche come un’operazione di valorizzazione istituzionale del patrimonio architettonico della città, spiega il Comune di Firenze.
Costituita dal fondo Tiezzi Mazzoni della Stella Maestri, la Biblioteca raccoglie oltre 12.000 volumi, tra cui più di 60 incunaboli e circa 5.000 edizioni del XVI secolo. Non un servizio accessorio, ma un’infrastruttura culturale a tutti gli effetti, pensata per rendere accessibile e leggibile l’eredità medicea attraverso il libro, strumento primario di conservazione e trasmissione della conoscenza.
«La nascita della Biblioteca del Museo de’ Medici è un momento di grande significato per la nostra comunità - commenta Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana -. Negli straordinari spazi dell’ex monastero di Santa Maria degli Angeli torna a vivere una funzione che appartiene alla storia profonda di Firenze: essere luogo di cultura, di pensiero e di confronto civile. Con il fondo Tiezzi Mazzoni della Stella Maestri, con incunaboli, cinquecentine e bandi granducali, questa nuova biblioteca offre un contributo di assoluto rilievo alla conoscenza della nostra storia e del ruolo dei Medici nell’identità toscana ed europea. È un presidio culturale che unisce tutela, valorizzazione e ricerca, e che consegniamo alle generazioni future nella convinzione che la cultura sia una forza viva, capace di costruire comunità e orientare il cammino della Toscana».
«La nuova Biblioteca del Museo de’ Medici è un'operazione di straordinario valore per Firenze – dice Giovanni Bettarini, Assessore alla cultura del comune di Firenze -. Con l'apertura di questo nuovo presidio, la città rafforza la sua identità culturale. L'inaugurazione della biblioteca, con oltre 12.000 volumi, tra cui più di 60 incunaboli e circa 5.000 cinquecentine, è nei magnifici spazi restaurati dell'ex monastero di Santa Maria degli Angeli e pone immediatamente il Museo de’ Medici tra le istituzioni di riferimento per la storia del libro antico in Europa. Una vera e propria infrastruttura culturale che completa il sistema bibliotecario fiorentino, concentrandosi sulla memoria a stampa della dinastia Medicea, dai bandi granducali all'editoria del XVI secolo».
«Con la nuova Biblioteca del Museo de’ Medici il nostro ente consolida la propria identità di centro di ricerca e tutela – dice Samuele Lastrucci, Direttore del Museo de’ Medici -. Grazie al fondo Tiezzi Maestri riuniamo un patrimonio di straordinario rilievo, che colloca il Museo tra le principali raccolte di libri antichi al mondo. Non è un’appendice, ma una vera infrastruttura culturale che rende leggibile l’eredità dei Medici attraverso il libro, l’oggetto che più di ogni altro conserva e trasmette la storia. Gli spazi monumentali degli Angeli, cuore dell’umanesimo fiorentino, restituiscono ai volumi la loro funzione originaria e fanno del Museo de’ Medici un presidio stabile della memoria a stampa della dinastia».
«La comunione di intenti nata con Samuele Lastrucci, sostenuta dal presidente Eugenio Giani, e la disponibilità degli spazi storici della Rotonda del Brunelleschi e del monastero di Santa Maria degli Angeli hanno reso possibile questo accordo, la miglior destinazione per la mia collezione. Qui, dove per secoli i monaci camaldolesi hanno pregato, studiato e lavorato, i miei libri trovano oggi una casa naturale. Auspico che diventino non solo testimonianza del sapere passato, ma uno strumento vivo per gli studiosi del futuro», le parole di Paolo Tiezzi Maestri, Biblioteca di Villa Classica.
L’identità della biblioteca è storica e documentaria. Il nucleo cinquecentesco, con forte presenza di edizioni fiorentine, illumina la stagione dell’acme dinastico: il Cinquecento granducale, dal riconoscimento del titolo a Cosimo I ai legami con le principali casate d’Europa. Il corpus dei bandi medicei - raro per ampiezza e continuità - consente di seguire da vicino i processi di governo, le politiche economiche e la codificazione civile del Granducato, restituendo al pubblico e agli studiosi fonti primarie difficilmente accessibili altrove.
Il valore istituzionale dell’operazione risiede anche nel luogo: la biblioteca è ospitata negli spazi monumentali dell’ex monastero di Santa Maria degli Angeli, recentemente restituiti stabilmente alla pubblica fruizione dal Museo de' Medici. Qui la tradizione umanistica fiorentina trovò uno dei suoi epicentri: la stagione della Repubblica delle Lettere animata da Ambrogio Traversari, la scuola di Lorenzo Monaco, la formazione di Beato Angelico, la cura dei volumi di Cosimo il Vecchio. Reinsediare i libri in questi ambienti significa riattivare una funzione originaria: dalla miniatura al torchio, dall’officina monastica alla tipografia cittadina, gli Angeli tornano ad essere laboratorio di civiltà.
"Nel quadro fiorentino e toscano, la nuova biblioteca assegna al Museo de’ Medici un posizionamento nitido. Per il solo segmento delle cinquecentine, il fondo del Museo supera la storica Riccardiana e risulta circa tre volte la Laurenziana su questo specifico ambito (pur riconoscendo alla Laurenziana la primazia per i manoscritti); rispetto alla Biblioteca degli Uffizi, la dotazione è oltre dodici volte più ampia negli incunaboli e circa ventisei volte nelle cinquecentine", spiega il Comune. In Toscana, la massa critica di edizioni del XVI secolo colloca il Museo tra i poli di riferimento fruibili in ambito museale, in dialogo virtuoso con i grandi istituti civici e statali. Non si tratta di competere, ma di completare il sistema: la stampa fiorentina e la documentazione medicea trovano qui un luogo deputato, aperto alla ricerca, alla didattica e alla programmazione espositiva.
Ne deriva una fisionomia istituzionale chiara: museo-biblioteca che espone, custodisce e interpreta. Il Museo de’ Medici diventa presidio stabile della memoria a stampa dei Medici, dalla fine del Trecento alla fine della dinastia e oltre, offrendo al pubblico la possibilità di vedere e leggere la storia nello stesso percorso. È un contributo strutturale alla città: gli Angeli tornano a essere spazio di studio e di conoscenza, e Firenze si dota di un’istituzione capace di coniugare tutela, alta divulgazione e ricerca con il linguaggio più autorevole, quello dei libri.
Il Museo de’ Medici nasce nel 2019 da un’iniziativa dal basso: un progetto promosso da un gruppo di giovani studiosi e appassionati di storia fiorentina, sostenuti da importanti collezionisti e da figure autorevoli come lo scomparso antiquario Alberto Bruschi e lo storico Giovanni Cipriani. Fin dalle sue origini il Museo si propone come spazio espositivo interamente dedicato alla dinastia che ha segnato in modo indelebile la storia di Firenze e della Toscana.
In pochi anni il Museo è diventato un riferimento riconosciuto nel panorama culturale nazionale. È oggi Socio Istituzionale dell’ICOM, risultato particolarmente significativo per una realtà giovane e indipendente, ed è protagonista di progetti scientifici e istituzionali di primo piano: dall’esposizione dell’originale Patto di Famiglia di Anna Maria Luisa de’ Medici - concessa dal Ministero della Cultura - alla digitalizzazione degli atti di successione medicea, affidata al Museo dallo stesso Ministero.
Nel 2023 il Museo compie un passo fondamentale trasferendo la propria sede nella Rotonda del Brunelleschi e negli ambienti monumentali dell’ex monastero di Santa Maria degli Angeli. Il trasferimento non è solo un cambio di sede: per la prima volta nella storia, questi spazi rinascimentali vengono musealizzati in modo stabile e riaperti al pubblico con una funzione culturale, dopo quasi vent’anni di chiusura. Grazie a questo intervento, la Rotonda e il complesso degli Angeli sono tornati a vivere come luogo di identità cittadina, studio e divulgazione.
Da questa restituzione pubblica è nato anche un importante intervento di tutela: la pulitura delle superfici lapidee della Rotonda, realizzata in collaborazione con ANMIG Firenze e la Fondazione Angeli del Bello, che ha restituito all’edificio lo splendore originario.
Oggi il Museo de’ Medici prosegue la sua missione di ricerca, valorizzazione e divulgazione in uno dei luoghi più simbolici dell’Umanesimo fiorentino, contribuendo in modo attivo alla vita culturale della città e del territorio toscano. Il Museo è aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18 in via degli Alfani 39.
