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Cartonificio Fiorentino, scongiurato l’immediato trasferimento delle attività e dei 90 lavoratori

Lo stabilimento rimarrà per altri due anni a Sesto

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giovedì 30 giugno 2022 18:03

La Pro-Gest rimarrà  fino al 30 giugno 2024 a Sesto Fiorentino, dove con 90 dipendenti produce cartoni ondulati per imballaggi industriali e ortofrutta. Scongiurato, dunque, l'immediato trasferimento del Cartonificio Fiorentino ad Altopascio, dove operano altri centrotrenta lavoratori e dove, da oltre un anno, l’azienda aveva paventato di voler riunire l’intera produzione. 

 

Dopo cinque ore di discussione, l’intesa è stata siglata ieri nella sede del Comune di Sesto Fiorentino, dove erano presenti il consigliere del presidente per la crisi aziendali, Valerio Fabiani, l’unità di crisi della Regione, il sindaco Lorenzo Falchi, i rappresentanti dell’azienda e dei sindacati (Slc-Cgil e Fistel Cisl)  e i rappresentanti dei lavoratori.

 

La Regione aveva proposto una ‘moratoria’ di tre anni, fino al 2025. La mediazione ne ha prodotta una di due, durante i quali Pro-Gest continuerà comunque a cercare, con la collaborazione anche della Regione, un nuovo sito adeguato alle esigenze e con l'impegno dell'azienda a condividere e concertare qualsiasi soluzione con Rsu, sindacati e istituzioni.

 

“L’azienda si è finalmente impegnata ad una moratoria di almeno 2 anni rispetto all’ipotesi di trasferimento dello stabilimento ad Altopascio – ha scritto sui social il sindaco Lorenzo Falchi - Questo lasso di tempo dovrà essere usato dall’azienda, con il supporto delle Istituzioni, per valutare ogni ipotesi di ricollocazione del cartonificio sul nostro territorio comunale o in aree comunque vicine a Sesto. Se questa ricerca non dovesse dare esiti positivi e l’azienda dovesse optare per un trasferimento ad Altopascio dovrà definire e concordare modalità e tempistiche con i lavoratori e i loro sindacati”.

 

Non si tratta quindi di un accordo che scongiura ogni ipotesi di trasferimento, ma un accordo che consegna tempo prezioso all’azienda per cercare soluzioni alternative e ai lavoratori per non vivere più l’incertezza di un trasferimento imminente e del quale non si conoscevano le modalità e le condizioni – ha concluso Falchi - Se trascorsi due anni ci sarà un trasferimento dovrà essere quindi concordato coi lavoratori per quanto riguarda tempi, modalità, agevolazioni”.


“Ritengo importante il risultato ottenuto, frutto dell’attività di confronto dispiegata in questi mesi – ha commentato Fabiani - La mediazione ci ha comunque consentito di conquistare l'impegno dell’azienda a condividere ogni scelta futura con Rsu, sindacati e istituzioni. L'obiettivo resta quello di favorire la ricerca di un nuovo sito che non crei disagi insostenibili per lavoratori, garantendo i livelli occupazionali, durante la moratoria ed anche dopo nell'eventualità di un trasferimento."

 

L’azienda si è impegnata in tal senso, assicurando anche tutte le mitigazioni e provvidenze accessibili a favore di chi fosse interessato a trasferirsi nella nuova sede di lavoro e concertandole con organizzazioni sindacali e rappresentanze dei lavoratori.

 

La Regione continuerà a monitorare tutto il percorso. Con la firma dell’accordo Rsu e organizzazioni sindacali hanno revocato lo stato di agitazione.
 

Foto tratta dalla pagina Facebook di Lorenzo Falchi

 
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