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Tempi, costi, idee, ricorsi: presentato il progetto per il nuovo Franchi e per Campo di Marte

Nardella: 'Sarà lo stadio più green d'Italia. Un impianto per la Fiorentina e per i cittadini'

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giovedì 10 marzo 2022 13:55

Meno di 60 giorni di tempo per il piano di fattibilità tecnico-economico, un iter chiaro per arrivare all'avvio dei lavori nel 2023 e concludere le opere entro il 2026. Dopo la cerimonia di lunedì con la rivelazione del progetto vincitore del concorso internazionale di idee per il restyling dello stadio Franchi e di Campo di Marte, oggi è andata in scena la conferenza di presentazione del nuovo progetto, con la giunta fiorentina e gli architetti protagonisti del progetto di Arup Italia. I tempi, i costi, i dubbi dei cittadini, i possibili ricorsi e un grande parco verde per il quartiere: temi analizzati da sindaco e progettisti.

 

“Sono contento che la città sia così coinvolta, mi sarei sorpreso da fiorentino se non ci fosse stata una discussione sui progetti", ha esordito il sindaco Dario Nardella, in merito alla divisione di cittadini e tifosi sui vari progetti in gara per il nuovo Franchi. "Mi fa molto piacere che la città discuta. Vogliamo fare un road show con gli stakeholder della città. Ci sarà la massima attenzione agli organi istituzionali, con cui noi vaglieremo tutta la documentazione tecnica che ci deve essere consegnata entro 60 giorni dall’aggiudicazione con il piano di fattibilità tecnico-economico. Quando avremo il progetto tecnico potremo esaminarlo a livello formale. Non siamo ora in grado di dare risposte specifiche rispetto ad un livello progettuale che ha riguardato il concorso internazionale, ma siamo pronti strada facendo a dare tutte le risposte che potremo dare”.

 

“Questo è uno stadio per i tifosi e per i cittadini, perché parliamo di tutta l’area di Campo di Marte", continua il sindaco. "Quindi dobbiamo parlare anche con i cittadini. Con il presidente Pierguidi organizzeremo un incontro con il consiglio di Quartiere e i cittadini di Campo di Marte, con i consiglieri faremo invece una presentazione congiunta con le commissioni. In questo road show incontreremo anche il mondo dell’economia, perché questa realtà impatterà dal punto di vista economico e sociale sul quartiere. Una grandissima opportunità di sviluppo e crescita per il quartiere, per il mondo del commercio e dei servizi. Faremo incontri anche dal punto di vista della mobilità, faremo un parcheggio di 3 mila posti, il più grande parcheggio coperto della città. È nostro obiettivo implementare quest’area con i servizi necessari. Un punto di forza del progetto è che non parliamo di una cattedrale nel deserto, ci sarà per esempio la nuova linea della tramvia che dovrà essere terminata entro il 2026″.

 

Poi sui fondi per finanziare il maxi progetto: “Qualcuno ha detto che è stato premiato il progetto più economico: non è vero, il budget era quello. È stato un concorso complesso. Poche città in Europa sono riuscite a fare una cosa del genere. Mercoledì incontrerò il ministro Franceschini, è una città che si sta trasformando. Confido nel sostegno dei fiorentini, se avessi dovuto ascoltare le voci polemiche prima di fare la tramvia, oggi non avremo le due linee. Sarà un’avventura bellissima, che ci consentirà di fare di questo progetto uno dei più belli del Pnrr. Lo ha detto il presidente Draghi, che ha citato proprio il progetto del nuovo Franchi. Un progetto che complessivamente vale 450 milioni di euro. Stiamo formalizzando come città metropolitana nell’ambito del fondo del Ministero dell’Interno per i piani integrati, nella quota di 157 milioni candideremo la riqualificazione di stadio e Campo di Marte per un valore di 55 milioni di euro. Se il Governo ci darà il via libera, sommeremo questa cifra ai 95 milioni di euro del Pnrr. Per un totale di 150 milioni di euro per lo stadio e l’area circostante. La linea della tramvia è finanziata con fondi del Ministero per 250 milioni di euro, più ci sono 30 milioni di euro per il parcheggio da 3 mila posti, per un totale di 430 milioni di euro. Poi ci sono fondi di altra natura che ci permetteranno di cambiare volto a questa parte della città. Un’avventura bellissima che sono convinto ci porterà a rinnovare lo stadio, che manterrà il nome Franchi, e il quartiere”.

 

Un commento anche sulla notizia di possibili ricorsi di altri partecipanti al progetto: “È stato smentito il primo ricorso. Per fortuna c’è una norma nel Pnrr che anestetizza qualunque ipotesi sospensiva dei lavori nel caso di ricorsi, un fatto straordinario. Mi ha colpito una certa lettura di chi ha detto che si è scelto il progetto più economico e fattibile. Ma non è così. Sarà lo stadio più green d’Italia, gli stadi consumano tante energie. Siamo qui per fare, ho imparato che chi non fa non falla. Abbiamo realizzato due linee di tramvie, un auditorium. Lo stadio si farà, e già questo è un fatto straordinario, se ne parla da 50 anni. Il progetto è stato realizzato da uno studio che ha fatto 140 opere. L’idea che lo stadio di Firenze sia in linea con quelli di Monaco, Manchester, Madrid mi fa sentire tranquillo”.

 

Quindi il grande tema del coinvolgimento della Fiorentina nel progetto, con il presidente Rocco Commisso che deve ancora comunicare la posizione della società viola in merito. In ballo c'è la possibile gestione degli spazi commerciali, ma anche la possibilità di giocare o meno al Franchi durante i lavori e la futura convenzione al momento della fine del restyling: "Ieri mi sono sentito con il dg della Fiorentina Giuseppe Barone, ci vedremo la prossima settimana per iniziare a lavorare insieme. Nella proroga della convenzione del Franchi abbiamo scritto che costituiremo un gruppo di lavoro per cominciare a vedere gli aspetti sportivi e le esigenze che la società ha sia per lo stadio sia al percorso di progettazione e avanzamento dei lavori. Uno dei punti di cui ha tenuto conto la giuria è che il progetto consente una doppia opzione per i lavori: portare avanti i lavori con la squadra di calcio che continua a giocare allo stadio, oppure con la squadra che gioca da un’altra parte. Saranno approfondimenti che faremo con la Fiorentina e con i progettisti”.

 

Conclude il sindaco: "Nel concorso il budget per lo stadio è stato indicato nel valore formale di 135 milioni al netto di iva. Se riusciamo ad ottenere anche i fondi del Ministero dell'Interno riusciamo ad arrivare a 150. Siamo consapevoli che è una sfida importante, non ci sentiamo soli perché la presenza di Cassa di Risparmio e gruppi bancari ci abbiano appoggiato ci dà fiducia, c'è un quartiere che ci appoggia, anche dai colloqui avuti con la Fiorentina vedo i presupposti per portare avanti un rapporto armonioso. Poi non mancheranno momenti di confronto anche trasparenze sulle esigenze, tra società e realizzazione del progetto. Ma è uno stadio che noi facciamo per la Fiorentina e per il quartiere. Sulle strutture esterne faremo sapere nei prossimi mesi se sceglieremo un project financing o una gara normale per le opere esterne. Non è previsto un mega centro commerciale, è un segnale importante che diamo al mondo del commercio. Ci sono 5 mila mq di spazio commerciale, questa opera non danneggerà il sistema di negozi, ma lo aiuterà. È un progetto non pensato solo per le partite, ma un luogo da utilizzare tutti i giorni. Ci sarà un flusso di persone decisamente maggiore di quello attuale. E per i posti auto ci sarà un parcheggio di 3 mila posti".

 

Quindi spazio e parola ai progettisti, a partire dal capo progettista David Hirsch di Arup Italia: "Sono molto emozionato di essere qui in questo momento storico per Firenze. Per noi è un momento straordinario. Arup ha affiancato straordinari architetti ed è stata responsabile di moltissimi progetti iconici e straordinari come il Bosco Verticale di Milano, o lo stadio del Manchester City, interamente portato a termine dal nostro studio. Arup ha grande competenza sulle infrastrutture sportive e se ne è occupata in tutto il mondo. Dal ’98 ad oggi sono più di 140 le arene ideate da Arup. Inoltre stiamo lavorando sia sul Bernabeu che sul Camp Nou in Spagna“.

 

Sul progetto: “Per noi è una straordinaria opportunità per dare nuovo valore al patrimonio architettonico italiano. E’ un grande onore poterci confrontare con un’opera del gran maestro Nervi. Per noi è stata una grandissima sfida soprattutto per trovare un elemento che potesse rispettare l’immagine dell’edifico ma allo stesso tempo proiettarlo nel futuro. Il protagonista del restauro di Campo di Marte è senza dubbio lo stadio. Abbiamo cercato un rapporto di equilibrio che fosse il più rispettoso possibile dell’opera di Nervi. Abbiamo cercato inserire con delicatezza le nuove funzioni. Funzioni che devono garantire anche a questo stadio, con tutti i suoi vincoli, una certa efficienza e trasformarlo in un impianto moderno. Abbiamo avuto a che fare con questa forma a D e abbiamo cercato di valorizzare gli elementi che spiccano come la Torre di Maratona e le Scale Elicoidali. La copertura l’abbiamo immagina come un grande foglio appoggiato sullo stadio esistente e l’altro grande foglio è il mantello verde che ingloba le altre opere che saranno realizzate. Il progetto è molto semplice. L’idea è stata quella di creare un paesaggio fortemente integrato con il tessuto urbano“.

 

Sulla copertura: “La forma a D sembra non parlare con il rettangolo di gioco. Per questo abbiamo provato ad immaginare proprio il rettangolo come elemento di connessione con i nuovi elementi. Così l’abbiamo scelto come copertura dello stadio. Nel rispetto degli elementi fondamentali del Franchi la copertura si stacca da questi elementi. Le tribune sono quasi nascoste da questa nuova copertura. Il progetto per noi è l’orizzontalità dell’immagine. La Torre di Maratona attraverso questa copertura è maggiormente visibile. Così si percepisce la copertura come un foglio staccato che galleggia sull’opera originaria“.

 

Sul progetto dello stadio: “Noi siamo partiti svuotando. Il primo intervento è stato quello di tornare all’essenza dell’opera di Nervi. Abbiamo eliminato gli elementi aggiunti successivamente. A questo punto abbiamo aggiunto tutte le funzioni di cui ha bisogno uno stadio e sono stati inseriti come tanti blocchi all’interno dell’opera esistente. Abbiamo rifatto completamente le curve che si attaccano al campo che definiscono il nuovo impianto. Sopra a questi interventi si posa la copertura fotovoltaica. Abbiamo montato gli elementi come tanti piccoli blocchi e abbiamo voluto rendere questi elementi aggiuntivi staccati, leggeri e riconoscibili sempre per portare grande rispetto all’opera di Nervi”.

 

E ancora: “Anche Nervi aveva immaginato due piani sovrapposti nello stesso disegno. Abbiamo lasciato la possibilità ai tifosi di muoversi liberamente nello stadio. E’ un edificio che vuole parlare alla città e non creare una barriera tra dentro e fuori. L’immagine dal campo è caratterizzata dalla copertura e dalle nuove tribune che si inseriscono in maniera delicata visto che sono completamente autonome rispetto alle gradinate esistenti. Le nuove curve rappresenteranno luoghi adatti ai tifosi. saranno più vicine al campo, più compatte così sarà riportato anche quel senso di arena e compattezza ideale per i tifosi. Un elemento importante è il fatto che le curve saranno staccate dalla struttura esistente. I nuovi ambienti che si verranno a creare tra le curve saranno coperti e sarà un grande luogo di interscambio tra lo stadio e la città. Le gradinate di Nervi andranno restaurate ma poi diventeranno spazio fruibile per i cittadini“.

 

Michele Olivieri, Project Director della Mario Cucinella Architects, conclude: "Dovevamo riqualificare il Franchi ma anche dare valore al polmone verde di Campo di Marte. L'area è eccezionale per vastità, ma anche al limite tra tessuto urbano e la campagna che c'è attorno. L'altro tema incredibilmente interessante era sulla mobilità leggera, l'idea che in 20 minuti in bicicletta si arrivi da Campo di Marte a quasi tutto il centro di Firenze. Volevamo fare del parco un elemento attrattivo. Era importante tenere continuo il polmone verde integrandolo con la superficie edificata". Un punto interessante è rappresentato dai 'vertici' del rettangolo di cui si compone il parco. Al di sotto delle 'punte' saranno inserite varie attività: "Le nuove funzioni del parco sono ospitate al di sotto delle 'punte', con il riposizionamento di attività e l'inserimento di attività alberghiere e commerciali-terziarie nuove. L'idea generale è di restituire alla comunità un'area verde continua di 47 mila metri quadri. Un parco pensato per essere integrazione dello stadio. Salendo su queste 'punte' si possono offrire punti di vista privilegiati alle persone sul centro di Firenze e sulle colline. L'idea bella è creare una bella 'onda viola', in base alla stagionalità, un paesaggio legato anche a livello cromatico alla storia sportiva. Ci sarà un sistema che recupererà acqua piovana, canalizzazione di energia solare, un integrazione tra stadio e parco. Sotto la copertura del parco ci saranno quindi delle attività".

 

Marco Pecorini

 

 
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