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Hugo Boss chiude a Scandicci: sciopero e presidio contro i 21 licenziamenti annunciati

Il sindaco: 'Decisione incomprensibile'. Riunione in Regione il 14 febbraio

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mercoledì 09 febbraio 2022 17:59

Avvio della procedura di licenziamento collettivo (21 lavoratori più una lavoratrice col contratto a termine in scadenza) e dismissione del sito di Scandicci: è quanto ha comunicato Hugo Boss a Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil pochi giorni fa. I sindacati ritengono questa decisione “illogica e irricevibile” e hanno proclamato lo stato di agitazione: oggi, mercoledì 9 febbraio 2022, c’è stato lo sciopero di lavoratori e lavoratrici (si tratta di personale molto qualificato, in prevalenza femminile) con un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento a Scandicci in via de’ Cadolingi. Al presidio è intervenuto anche il sindaco di Scandicci Sandro Fallani.


L’azienda intende delocalizzare le lavorazioni di Scandicci (dove ci si occupa dello sviluppo del prodotto delle collezioni di pelletteria e delle calzature per donna, a livello di prototipi e di campionario) in Asia e in Portogallo, fanno sapere i sindacati. “Riteniamo profondamente sbagliata la scelta operata dall’azienda di dequalificare il proprio prodotto e spostare all’estero gli sviluppi delle collezioni e dei campionari, oltre che le produzioni. Per giustificare la scelta, l’azienda ha comunicato che le tendenze dei mercati e dei gusti dei consumatori non sarebbero più interessate al Made in Italy. Questa affermazione è falsa, grave e inaccettabile, e nasconde solo un’operazione speculativa”, spiegano Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, che saranno in stato di agitazione finché l’azienda non ritirerà la procedura di licenziamento collettivo.

 

“Si è di fronte all’ennesima delocalizzazione operata in danno ai lavoratori col solo fine di massimizzare i profitti”, proseguono i sindacati. “Si tratta del primo grande brand di moda che se ne va da Scandicci, anziché arrivarci. La questione quindi interroga, oltre che il mondo del lavoro, anche quello delle imprese e delle e istituzioni: mentre altri brand investono da noi, questo è uno schiaffo a Scandicci e al polo toscano della pelletteria, quindi chiediamo alla Regione e a Confindustria Moda di aprire subito un tavolo sulla vertenza. Pensiamo comunque che la strategia e l’impostazione di Hugo Boss non saranno apprezzate dai mercati, in quanto il lusso sta andando nella direzione dell’incremento qualitativo e della richiesta di prodotti esclusivi”.
 

Domani pomeriggio sulla vertenza è previsto un incontro in videoconferenza tra azienda e sindacati.

 

"Con i 21 lavoratori della "Hugo Boss" impegnati da stamani nella difesa del posto di lavoro, dopo l'avvio della procedura di licenziamento formalizzata dall'azienda", commenta sui social il sindaco di Scandicci, Sandro Fallani. "Una decisione incomprensibile in un territorio e in un settore che ha amplissimi margini di occupabilità e nel quale molte aziende chiedono di venire a operare o allargare i loro stabilimenti. Stamani eravamo presenti con i lavoratori, i sindacati al presidio per cercare di capire e aprire un confronto con l'impresa".

 

Approda in Regione il caso Hugo Boss. Valerio Fabiani, consigliere del presidente Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali, ha convocato istituzioni locali e i sindacati il 14 febbraio alle 10.30. La Regione sarà presente, oltre che con Fabiani e il capo di gabinetto, Paolo Tedeschi, con le strutture dell’Unità di crisi e di Arti. All’incontro del 14 seguirà la convocazione dell’azienda.

 

(foto dal sito della Cgil Firenze)

 

 
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