Gkn, l'azienda annuncia ai lavoratori la riapertura della procedura di licenziamento
Corteo e presidio in centro: 'Ancora una volta presi in giro'. Una delegazione di lavoratori ricevuta in Palazzo Vecchio
martedì 30 novembre 2021 15:21
"Arrivata raccomandata. Gkn si prepara a riaprire la procedura di licenziamento. Decretate ora. Ancora una volta presi in giro". Le parole sono quelle usate dal Collettivo di fabbrica dei lavoratori Gkn, lavoratori a cui questa mattina sono arrivate lettere che informano la ripartenza della procedura di licenziamento.
Le lettere, datate 26 novembre, annunciano l'inizio della procedura alla fine di questo mese. "Continueremo diligentemente la discussione con il sindacato e le istituzioni - si legge nella lunga lettera inviata da Gkn - per trovare un'intesa che possa effettivamente portare avanti il progetto di reindustrializzazione della fabbrica, anche se siamo costretti a iniziare la procedura legale alla fine di questo mese".
Gkn, che apre la lettera con le parole “Care colleghe, cari colleghi”, parla anche delle "manifestazioni di interesse da parte di investitori esterni" rinvenute dall'Advisor, investitori "interessati a rilevare il sito produttivo e realizzare i loro progetti imprenditoriali, volti a perseguire diverse opportunità in settori di recente affermazione, affini al mondo automotive e per i quali il futuro è più promettente. Il piano di reindustrializzazione potrebbe potenzialmente garantire il mantenimento di nuove produzioni industriali nella zona e salvaguardare le opportunità di lavoro".
La protesta dei lavoratori si è subito riversata in piazza: sono partiti in corteo nel centro di Firenze, dove attualmente si trovano in presidio, in piazza della Signoria.
"Gkn ha inviato una lettera ai lavoratori, li avverte che non può ritardare ancora i tempi per riaprire la procedura di licenziamento collettivo. La reazione è immediata. Una delegazione, accompagnata da Stefano Angelini, è ora in Palazzo Vecchio con alcuni rappresentanti del Comune e Regione per sollecitare un intervento delle istituzioni", fa sapere la Fiom.
Si tratta della seconda procedura di licenziamento collettivo per lo stabilimento Gkn di Campi Bisenzio, dopo quella aperta il 9 luglio, fatta revocare dal Tribunale del Lavoro di Firenze. I giudici avevano infatti accolto il ricorso dei sindacati che avevano impugnato il procedimento avviato nei confronti dei 422 dipendenti licenziati, per violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, per comportamenti antisindacali. La vittoria del ricorso, avvenuta il 20 settembre, aveva riportato indietro le lancette. Ora la procedura di licenziamento riparte, e ripartono i 75 giorni di trattative.
Queste le parole del Collettivo di fabbrica, circa una settimana fa: "Gkn è di nuovo pesantemente sotto attacco: l’azienda ha di fatto annunciato la riapertura della procedura di licenziamento a dicembre. I 75 giorni della procedura cadrebbero in pieno inverno e in due mesi particolarmente difficoltosi per il presidio e per la mobilitazione. Questo è il nuovo calcolo dell’azienda. L’azienda spaccia le proprie mosse come segno di buona volontà e dialogo. Vuole preparare il terreno psicologico per presentare i nuovi licenziamenti come conseguenza dei “no” incassati dal collettivo di fabbrica e dall’assemblea permanente dei lavoratori. E’ una finzione scenica. Dalla vittoria dell’articolo 28 ad oggi non è mai iniziata nessuna trattativa. Non ci sono “no”: semplicemente non c’è alcuna discussione in corso. Tutto ciò che l’azienda fa e ha fatto, lo fa perché costretta dalla mobilitazione o dalla sentenza del tribunale".
Emiliano Fossi, sindaco di Campi Bisenzio, commenta così: "“Care colleghe, cari colleghi”, così inizia la lettera che aggiunge al danno la beffa. Tutti a casa, azienda in liquidazione e nessuna notizia sulle proposte arrivate all’advisor. Vanno avanti, dicono. E anche noi lo faremo: insieme agli operai continueremo a lottare per il lavoro e i diritti. Insieme a Dario Nardella stiamo incontrando gli operai in Palazzo Vecchio, perché anche noi istituzioni dobbiamo rilanciare la mobilitazione. Ora peró anche il Governo la smetta con le chiacchiere: ne abbiamo abbastanza anche di quelle. Basta con i veti della Lega, i cui consulenti sono gli avvocati di Gkn, e basta coi silenzi del Ministro Giorgetti, sparito da mesi. Servono i fatti".
Una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta in Palazzo Vecchio dal sindaco di Firenze e della città metropolitana Dario Nardella e dal sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi. All’incontro era presente anche l’assessora al lavoro Benedetta Albanese. “Siamo a fianco dei lavoratori Gkn che oggi hanno ricevuto una nuova lettera. Eppure è stato nominato da poco l’advisor che si deve occupare della reindustrializzazione, sulla quale al momento non abbiamo novità. La priorità è aprire subito il tavolo della reindustrializzazione di Gkn in modo serio e fuori da ogni condizionamento e chiediamo un pieno coinvolgimento di Invitalia in questo processo – hanno detto Nardella e Fossi - e soprattutto fuori da procedure di licenziamento. Nel contempo auspichiamo che venga ripreso il lavoro avviato dal ministro Orlando sul provvedimento sulle delocalizzazioni alla luce di quello che sta succedendo nuovamente alla Gkn e di quello successo poche settimane fa anche a Bologna, per evitare un’esclation in tutto il paese. La situazione di Firenze peraltro presenta dei casi ancora più gravi per le pronunce della magistratura sul comportamento antisindacale dell’azienda”.
Dario Salvetti, delegato RSU Gkn: “Per noi era preventivabile che Gkn Firenze su preparasse a riaprire la procedura di licenziamento da dicembre, probabilmente già da domani. In questo modo i 75 giorni della procedura ricadrebbero nel periodo delle festività, dicembre e gennaio, quando il Paese si ferma per le festività e la mobilitazione è più difficile. Il Governo aveva tutto il tempo di intervenire con un decreto di urgenza o con un disegno di legge antidelocalizzazioni che impedisse per l’ennesima volta uno scempio simile”.
“Gkn si vanta di un processo di reindustrializzazione, che per noi è un raggiro potenziale, come del resto è già avvenuto in questo Paese dove si fanno firmare cessazioni di attività e ammortizzatori per cessazione di attività con la promessa dell’arrivo di fantomatici compratori che puntualmente si ritirano una volta che fondo finanziario e multinazionale sono scappati. Noi chiediamo garanzie chiare: prima si discuta del piano di continuità produttiva e occupazionale, del mandato di vendita che Gkn ha dato al suo advisor. Tutto ciò avvenga sotto la supervisione del Ministero, di Invitalia, delle organizzazioni sindacali e dell’assemblea permanente dei lavoratori. Chiediamo che chi arriva mantenga lo stesso patrimonio di diritti conquistati in questi anni e gli stessi livelli occupazionali. Noi abbiamo già la nostra proposta per il futuro di Gkn, capace di tenere insieme un piano per la nazionalizzazione con una prospettiva concreta di reindustrializzazione del sito produttivo con la creazione di un polo pubblico per la mobilità sostenibile”, conclude Salvetti.
Dal Ministero dello sviluppo economico si parla di riconvocare il tavolo. “La ViceMinistra Todde, dopo essere stata informata della volontà di Gkn di riavviare la procedura di licenziamento per i lavoratori di Campi Bisenzio, è pronta a riconvocare in tempi brevi al Mise il tavolo con tutte le parti coinvolte in modo da riprendere in sede istituzionale la discussione tra azienda, governo e organizzazioni sindacali”, come si apprende dallo staff della ViceMinistra dello sviluppo economico.
Irene Grossi