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Firenze, morto Paolo Coccheri: fondò le Ronde della carità

Il cordoglio del sindaco Nardella: 'Si è dedicato ai più poveri e agli emarginati con gioia e positività'

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martedì 03 agosto 2021 12:22

La notizia della scomparsa di Paolo Coccheri mi addolora tantissimo. Lo conoscevo molto bene e con lui ho avuto un rapporto speciale: era sempre pronto a consigliarmi, a indicarmi le sue idee, partendo sempre dal presupposto che è stato al centro della sua vita, l’amore per Firenze”. Sono le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella, che esprime il cordoglio suo personale, dell’amministrazione comunale e della città per la morte di Paolo Coccheri, fondatore della Ronda della carità e degli Angeli della città, scomparso ieri sera all’età di 85 anni.

 

Attraverso le Ronde della carità, Coccheri si è dedicato ai più poveri e agli emarginati - ha continuato il sindaco - e lo ha fatto sempre con gioia e positività, cercando di stabilire un rapporto in ogni momento costruttivo con chi governava la città. Lo ha fatto con Giorgio La Pira e sono orgoglioso e onorato che lo abbia fatto anche con me. Coccheri era una persona speciale, una figura che raramente si trova sul cammino della propria vita, una persona che non dimenticheremo mai. Spero che in molti raccolgano il suo esempio di vita, di generosità e di amore e lo portino avanti con la proprio impegno”. 

 

Si unisce anche l’assessore a Welfare Sara Funaro. “Paolo Coccheri è stato e rimarrà una figura importante per quei cittadini che vengono considerati invisibili e che per lui sono stati sempre i primi. Uomo schietto, passionale e visionario ha fondato la Ronda della carità e gli Angeli della città, che ancora oggi rimangono punti di riferimento per i senza dimora e realtà che animano con passione e amore verso gli altri le strade della nostra città”. 

 

“Paolo ha dedicato la sua vita agli altri come un missionario che viene chiamato e senza farsi tante domande - ha ricordato Funaro -. Ha risposto a quel richiamo che racchiude il valore più profondo della solidarietà. Paolo è sempre stato un uomo diretto, pronto ad applaudire le buone azioni e allo stesso tempo pronto a criticare e a lottare per i suoi ideali. Tante sono le mail che negli anni mi ha inviato per esprimere il suo pensiero sulle azioni dell’amministrazione, tanti sono stati i confronti con lui, non solo sui senza dimora, ma anche sui temi dell’illegalità e della lotta alle mafie, altro tema a lui molto caro. Diceva sempre: ‘Dove non c’è legalità non c’è sviluppo e tantomeno progresso, ma solo violenza prepotenza e morte’”.

 

“Gli incontri con lui avvenivano sempre per le strade di Firenze - ha concluso l’assessore Funaro -, le sue amate strade, che negli anni ha battuto notte e giorno per dare un conforto e un sorriso a chi viveva per strada. Il ricordo di Paolo e le sue azioni rimarranno sempre con noi, resteranno vivi nei luoghi simbolo dell’accoglienza come l’Albergo popolare e nelle strade di Firenze”.

 

 

 
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