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Firenze, protesta a Sollicciano: otto detenuti sul tetto. Scesi a mezzogiorno

I motivi sarebbero riconducibili al non aver ottenuto alcuni benefici richiesti

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domenica 11 luglio 2021 11:17

Dalla sera di ieri, presso il carcere fiorentino di Sollicciano, "otto detenuti si sono rifiutati di far rientro nelle rispettive celle all’orario previsto delle 21 e successivamente hanno divelto le inferriate delle finestre del locale docce. Da lì si sono arrampicati fino al tetto del carcere, da dove hanno inscenato una protesta ancora in corso. I motivi sarebbero riconducibili al non aver ottenuto alcuni benefici richiesti alla magistratura di sorveglianza”.

 

A darne notizia è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.

 

De Fazio spiega: “dopo i drammatici video di Santa Maria Capua Vetere il clima nelle nostre carceri è ancora più incandescente. Da un lato il Corpo di polizia penitenziaria colpito nell’orgoglio, mortificato e ancor di più demotivato, dall’altra alcune frange della popolazione detenuta animate da sentimenti di rivalsa e convinte anche di poter infrangere impunemente le regole. Questi elementi, di per sé fortemente destabilizzanti, divengono assolutamente pericolosi in un carcere come quello di Firenze Sollicciano da mesi senza né Direttore né comandante della Polizia penitenziaria titolari e con ben 650 detenuti presenti, di cui 451 stranieri, a fronte di una capienza regolamentare inferiore a 490 posti”.

 

“Al momento – prosegue il Segretario della UILPA PP – gli otto detenuti sono ancora sul tetto, sorvegliati a distanza dalla Polizia penitenziaria che cerca di negoziarne il rientro. È di tutta evidenza, però, che il Governo, la Ministra Cartabia e il Sottosegretario Sisto non abbiano molto tempo per le teorizzazioni accademiche e servano immediati interventi concreti. Non è tollerabile, per esempio, che a fronte di sei diverse dirigenze annoverate nell’Amministrazione penitenziaria, cui aggiungere i magistrati fuori ruolo, si lascino carceri con migliaia di detenuti e operatori privi di una guida stabile e certa, tanto più se, proprio come nel caso di Sollicciano, il Comandante titolare della Polizia penitenziaria viene per scelta destinato a compiti non operativi”.

 

“Lo avevamo detto in tempi non sospetti, lo ripetiamo adesso che non ha certo le sembianze di un vaticinio: per le carceri servono misure immediate e concrete, noi ne abbiamo indicato ben trentatré, altrimenti saranno inevitabilmente destinate a divenire la moderna Sagunto. Si aprano immediatamente i tavoli tematici annunciati dalla Ministra Cartabia, ma soprattutto – conclude De Fazio – si dispongano gli interventi a portata di mano assegnando, subito, un Direttore e un Comandante della polizia penitenziaria in ogni carcere”.

 

“Per ore, dalle 21.00 di ieri fino a ben oltre le 12.00 di oggi, la Polizia penitenziaria di Sollicciano è stata impegnata a monitorare e contenere quanto stava avvenendo e solo stamani sono sopraggiunti il Provveditore regionale delle carceri, il Direttore reggente e altre autorità. Ma al ministero raccontano di prontezza di interventi, senza peraltro spendere una parola di ringraziamento e incoraggiamento per quegli operatori che si sono trattenuti in servizio per moltissime ore, alcuni dei quali dopo essere stati richiamati al lavoro per via dell’emergenza, e senza alcun cenno alla situazione strutturale di un penitenziario in cui le inferriate si possono asportare come se fossero installate nella pasta frolla. Non una menzione, poi, alla circostanza che Sollicciano sia da tempo privo di Direttore e Comandante della Polizia penitenziaria titolari e, soprattutto, per la soluzione del problema”.

 

“Lo ribadiamo – conclude il Segretario della UILPA PP – più che prontezza di teorie e dichiarazioni di circostanza, al ministero di Via Arenula devono dimostrare prontezza di intervento e di efficacia. A breve, con un’estate carceraria che si preannuncia incandescente, potrebbe essere troppo tardi”.

 

Immagine di repertorio

 

 

 
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