La Toscana dovrebbe avere davanti a sè un'altra settimana in zona arancione. Il condizionale è d'obbligo, perché l'ufficialità spetta, come sempre, al ministro della salute Speranza, in seguito al monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità del venerdì. Ma i dati fanno pensare che la Toscana, anche se il contagio non rallenta, non arriva ai parametri della zona rossa. Parametri che però, ancora una volta sfiora, come nel caso dell'indice del contagio: la soglia di 250 contagi ogni 100mila abitanti manda in zona rossa, e la Toscana si ferma a 246. 

Il bollettino odierno ha inoltre fatto registrare un picco di contagi, arrivando a 1513 nuovi positivi. "L'aumento dei contagi di oggi ce lo aspettavamo - afferma il presidente della Regione Eugenio Giani - L'anno scorso il punto massimo dei contagi fu in Toscana il 20 di marzo, oggi siamo al 18 e quella memoria storica ci porta a prevedere questi come i giorni del picco, i giorni più delicati. Siamo a 246 contagi su 100 mila abitanti quindi sotto la soglia di 250. La Toscana può pensare, ragionevolmente, di rimanere in zona arancione anche per la settimana prossima".  

La Toscana continuerà a procedere con le mini zone rosse nei luoghi dove il contagio corre di più. Sono 73 i comuni in zona rossa in Toscana (comprese tutte le province di Pistoia, Prato e Arezzo), a cui da oggi si è aggiunto anche il comune di Serravezza, ed è possibile che si aggiungano altri comuni. 'Sorvegliate speciali' per la prossima settimana sono le aree dell'Empolese Valdelsa, la Versilia, la bassa Valdera.

La zona rossa, oltre alla chiusura dei negozi e alle limitazioni degli spostamenti, comporta anche la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, chiusura che però può essere disposta dalla Regione anche in zone che non rientrano in zona rossa, ma dove si registra un'alta incidenza di contagi. Queste decisioni vengono prese dal Ceps, comitato d'emergenza per la prevenzione scolastica, che si riunisce il venerdì sera.

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