Festa della Toscana, Giani: un omaggio contro la pena di morte
Il Presidente ripercorre la storia di Gregory Summers come esempio della necessità di abolire la pena capitale
lunedì 30 novembre 2020 13:51
Il 30 novembre è la Festa della Toscana che ricorda l’adozione, nel 1786, del nuovo codice penale in cui, per la prima volta al mondo, si decretava l’abolizione della pena di morte.
Ieri, per celebrare questa ricorrenza, il presidente della Regione, Eugenio Giani e l’assessora alla promozione dei diritti umani, Alessandra Nardini, hanno reso omaggio alla tomba di Gregory Summers a Cascina. L’uomo, dopo essere stato giustiziato nel 2006 negli Usa perché ritenuto responsabile di aver commissionato l’omicidio dei propri genitori adottivi, venne seppellito nel cimitero toscano, come da sua richiesta. Il giovane, che si è sempre dichiarato innocente, dopo la condanna aveva intrattenuto una fitta corrispondenza con i ragazzi di una scuola superiore di Navacchio che avevano preso a cuore il suo caso.
“Lo abbiamo fatto – ha spiegato il presidente Giani – perché fa parte del nostro impegno per chiedere l’abolizione, ovunque nel mondo, della pena di morte. Continueremo a chiederlo finché questa battaglia di civiltà non sarà vinta. Ci poniamo in diretta continuità con la decisione, presa proprio oggi, nel 1786, dal Granduca Pietro Leopoldo che abolì in Toscana sia la tortura che la pena di morte, in linea con quanto affermato pochi anni prima da Cesare Beccaria. Il caso di Gregory Summers da questo punto di vista è emblematico, così come lo è stato quello di Rocco Derek Bernabei, un altro caso di cui la Regione si era presa a cuore. Si è trattato di due battaglie purtroppo non coronate da successo, ma che valeva la pena di combattere. Così continueremo a chiedere l’abolizione della pena capitale, ovunque nel mondo, ogni volta che ce ne verrà data l’occasione. Buona Festa della Toscana, Regione di civiltà, a tutti”.
“Visitare la tomba di Gregory Summers – ha aggiunto l’assessora Nardini - significa ribadire il ripudio di una pratica disumana come la pena di morte e l'impegno a lavorare affinché sia abolita ovunque nel mondo. Nulla può giustificare l'uccisione di un essere umano. Negli ultimi anni, il numero di esecuzioni è in costante diminuzione, ma non possiamo non considerarne comunque i numeri, ancora troppo elevati”.
“È fondamentale continuare a lavorare, con campagne di sensibilizzazione e utilizzando ogni strumento diplomatico e negoziale, affinché nessun Paese nel mondo ricorra più alla pena capitale – ha concluso Nardini - Come è altrettanto fondamentale educare i giovani al rispetto dei diritti umani e la storia di Greg, la sua corrispondenza con le studentesse e gli studenti di Cascina, sono esempio di questo e del ruolo importantissimo della scuola. La Toscana, orgogliosamente, continua ad essere terra di diritti”.
Foto Facebook - Michelangelo Betti, Sindaco di Cascina