Primo passo della Regione per riportare a casa il Diamante Fiorentino: la Toscana chiama Carlo d’Asburgo

Presentato un ritrovamento eccezionale: un ritratto originale della Granduchessa che indossa il gioiello

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martedì 23 dicembre 2025 17:27

Si apre una fase inedita nella secolare storia del Diamante Fiorentino: la Regione Toscana ha avviato ufficialmente un’interlocuzione diretta con Carlo d’Asburgo-Lorena, Capo della Casa d’Asburgo e attuale proprietario della leggendaria gemma.

 

La Toscana è così la prima istituzione italiana a intessere un rapporto diretto e dedicato esclusivamente al futuro del diamante, con l'obiettivo di riportarlo, almeno temporaneamente, nella sua culla d'origine.


L'iniziativa non nasce da una mera rivendicazione - spiega la Regione - ma da un solido lavoro di ricerca e digitalizzazione condotto dalla Regione in sinergia con il Museo de’ Medici e l’Archivio di Stato di Firenze. Lo studio sistematico di tutti i documenti di successione tra le dinastie Medici e Lorena ha riportato alla luce un dettaglio cruciale: nell’allegato al Patto di famiglia, datato 1740, Anna Maria Luisa de’ Medici volle esplicitamente che il gioiello restasse "unito allo Stato della Toscana". 


"Non è solo una questione morale, ma storica e documentata – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – Nell’allegato del Patto di famiglia del 1740 il Diamante fiorentino è chiaramente indicato tra le gioie unite allo Stato, destinate a rimanere in quella Toscana che ha ancora la conformazione del granducato, a ornamento pubblico e a beneficio dei visitatori. È uno dei lasciti più alti di Anna Maria Luisa de’ Medici, che appartiene alla storia dell’umanità".


Il dialogo avviato con l'erede Carlo d’Asburgo-Lorena punta, nell'immediato, a organizzare una mostra evento che possa riportare il "Fiorentino" a casa. L'auspicio, sottolineato dal Presidente, è quello di trasformare questa apertura in una concessione permanente, onorando così le disposizioni dell'Elettrice Palatina.


Sulla stessa linea l’assessora alla cultura Cristina Manetti, che evidenzia il valore identitario dell'operazione: "È una storia affascinante e complessa, che sembrava perduta e che oggi torna alla luce. L’Elettrice Palatina volle che questo bene restasse legato alla Toscana e noi intendiamo far valere quella volontà. Per questo abbiamo avviato un primo contatto con l’erede, affinché il diamante possa tornare ad essere ammirato nella sua terra di appartenenza".


A supporto di questa operazione culturale, è stato presentato un ritrovamento eccezionale: un ritratto originale e inedito della Granduchessa Maria Maddalena d’Austria, opera autografa di Orazio Fidani. Il dipinto, svelato dal direttore del Museo de’ Medici Samuele Lastrucci, offre un primo piano straordinario della Granduchessa che indossa il gioiello. Si tratta, ad oggi, della fonte iconografica pittorica più autorevole e dettagliata mai rinvenuta, che permette di ammirare la gemma con una precisione finora sconosciuta. "Questo dipinto – ha spiegato Lastrucci – rappresenta l’ultimo ritrovamento iconografico del Fiorentino e uno dei più accurati. È una prova ulteriore della centralità simbolica del gioiello come emblema del potere e della continuità dello Stato toscano".


Acquistato grezzo nel 1601 da Ferdinando I e tagliato a Firenze sotto Cosimo II, il diamante scomparve dalla scena pubblica dopo la Seconda Guerra Mondiale, custodito dall'imperatrice Zita di Borbone-Parma.

 

 

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