Sudd Cobas, mobilitazione agli Uffizi: 'Anni da precari e poi lasciati a casa col cambio di appalto'
Una decina di lavoratori e lavoratrici, a casa dal mese di Ottobre, si sono rivolti al sindacato
martedì 23 dicembre 2025 19:28
"Anni ed anni vissuti da precari, e poi un cambio di appalto e – di punto in bianco – lasciati a casa. Si può riassumere così la vicenda che riguarda decine di lavoratori e lavoratrici in appalto delle Gallerie degli Uffizi, dei Musei fiorentini sotto la Direzione Regionale Musei Toscana e dell'Opificio delle Pietre Dure. Si tratta del personale addetto a sorveglianza, accoglienza, biglietteria, bookshop, guardaroba". E' la denuncia del sindacato Sudd Cobas Prato Firenze.
"Il problema è esploso a seguito dell'ultimo cambio di appalto che ha visto a Settembre del 2025 uscire dalla gestione dei servizi la società Opera Laboratori Fiorentini SPA, società che si era aggiudicata l'appalto fin dal 2006. A subentrare è stata la CoopCulture. Il cambio di appalto è stato gestito in modo che solamente i lavoratori assunti a tempo indeterminato conservassero il posto di lavoro con l'assunzione da parte delle società subentranti.
A rimanere escluso è stato il vero e proprio “esercito di precari e precarie” formatosi in quindici anni di gestione scellerata dell'appalto. Tra di loro ci sono persone che hanno lavorato in questo appalto per più di dieci anni senza mai vedersi riconoscere un contratto a tempo indeterminato. A questi lavoratori e lavoratrici dopo il danno è arrivata la beffa. Non solo hanno dovuto trascorrere anni tenuti continuamente in bilico da una successione incredibile di contratti a scadenza, ma si sono ritrovati ad essere invisibili ed esclusi nel momento in cui si trattava di garantire la continuità occupazionale di tutti e tutte", spiega il sindacato.
"Si sono rivolti al nostro sindacato nel mese di Novembre una decina di lavoratori e lavoratrici che sono a casa dal mese di Ottobre. I loro contratti sono scaduti con il cambio appalto, e dopo aver lavorato 9 mesi l’anno per molti anni, oggi sono stati lasciati a casa. Nel frattempo Coop Culture, l’azienda che ha vinto l’appalto, sta assumendo nuovi lavoratori precari con contratti questa volta a chiamata. Anni in cui da Febbraio a Ottobre si sono susseguiti contratti “stagionali”, a determinati, persino co.co.pro. Sistematicamente i lavoratori vengono richiamati per due settimane o un mese nel periodo di natale. Di fatto lavorando 9 mesi l’anno, rimanendo ogni anno con il timore di non essere richiamati, non potendo progettare un futuro di nessun tipo, aspettando la chiamata per il nuovo contratto. Questa volta invece gli è stato detto chiaramente: trovatevi un altro lavoro".
"Si tratta di un problema della politica. Parliamo infatti di una Gara pubblica e di una gestione del Ministero della Cultura. E questo rende tutto ancora più insopportabile". "Sono i lavoratori che hanno tenuto aperto il Museo nelle domeniche e nelle festività, ogni anno lasciati a casa in disoccupazione per qualche mese e poi nuovamente assunti".
"All’interno delle Galleria degli Uffizi i lavoratori che vi operano sono tutti parcellizzati in diverse aziende. Vi sono lavoratori contrattualizzati direttamente con il Ministero, altri con la Ales Spa, lavoratori stabilizzati con Coop Culture, contratti a chiamata con CoopCulture, lavoratori Dussman con il CCNL Multiservizi, e lavoratori assunti con Agenzia interinale. Per questi motivi la nostra O.S. ha richiesto un incontro urgente a Opera Laboratori Fiorentini, CoopCulture, Ales spa, e Gallerie degli Uffizi. Alle lavoratrici ed ai lavoratori rimaste escluse deve essere subito garantito un lavoro degno e stabile. Gli appalti pubblici non devono più essere fabbriche di precari. La questione crediamo tocchi tutto il territorio ed impone una riflessione sulla dignità del lavoro negli appalti pubblici e più in generale nel mondo della cultura e del turismo, e quindi una presa di posizione di tutte le istituzioni. Per questo abbiamo richiesto anche al Comune di Firenze ed alla Regione Toscana di intervenire per una soluzione positiva della vertenza. Il 4 Gennaio manifesteremo insieme alle precarie ed ai precari “storici” proprio davanti al Museo degli Uffizi e promettiamo battaglia fino al ritorno a lavoro di tutti e tutte a tempo indeterminato", conclude Sudd Cobas.
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