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Firenze, nuovo questionario del Comune: fiorentini preoccupati per la crisi economica

Nuovo questionario sull'emergenza Coronavirus

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venerdì 24 aprile 2020 11:54

Nuovo questionario indetto dal Comune di Firenze per capire preoccupazioni e sensazioni dei fiorentini nell'emergenza Coronavirus. Il quinto questionario è attivo da ieri, e può essere compilato QUI.

 

In base ai risultati dell'ultimo questionario, il quarto, compilato da oltre 3 mila fiorentini, prosegue lentamente l’attenuazione della preoccupazione: la quota di fiorentini che si dichiarano “seriamente preoccupati” si è ridotta di oltre 10 punti percentuali nell’ultimo mese (di 15 rispetto al picco del 24 marzo). Nel complesso, però, la guardia è ancora tenuta alta e solo una quota marginale di cittadini non manifesta più preoccupazione. Sono sempre gli under24 ad essere meno impensieriti dal virus.

 

La preoccupazione continua a spostarsi dal fronte sanitario a quello economico, che questa settimana risulta quello più temuto (46%), con una forte sottolineatura da parte degli autonomi. Gli aspetti sanitari scendono al 33%, mantenendo quindi una posizione rilevante tra le ansie dei fiorentini, in particolare delle donne e degli over55.

 

Gli intervistati coinvolti dagli aspetti scolastici (circa metà del campione, considerati quanti hanno figli in età scolare e i più giovani che frequentano le superiori o l’università) in maggioranza (69%) testimoniano una continuità didattica: il 69% riesce a proseguire l’attività completamente o quantomeno in buona misura. Si evidenziano forti differenze tra i diversi ordini scolastici: attività prevalentemente ferme per le materne, una discreta continuità per le primarie, che cresce negli ordini più elevati, raggiungendo il picco per le scuole superiori (per il 31% continuità totale e per un ulteriore 50% continuità in “buona parte”).

 

Il principale problema con la continuità riguarda la proposta delle scuole (“non offre contenuti sufficienti per lo studio a casa”). Seguono poi a distanza: le limitazioni alla connessione, la difficoltà a seguire i figli nello studio (per materna e primaria innanzitutto), indisponibilità dei docenti, la mancanza di dispositivi (primaria e secondaria di primo grado) e, infine, la difficoltà a reperire il materiale non virtuale (cancelleria). Le proposte di modifica degli esami di terza media e di maturità avanzate dal Ministero raccolgono prevalenti consensi, in particolare la sostituzione della maturità con un’unica prova orale. Sostengono maggiormente tali proposte gli intervistati più giovani e chi è direttamente coinvolto (personalmente o tramite i figli).

 

L’attenuazione del grado di preoccupazione fa il paio con la percezione dell’andamento: questa settimana sale infatti la percentuale (41%) di cittadini che ritiene di essersi lasciata alle spalle il peggio, arrivando a superare la quota che ritiene che debba ancora arrivare (37%). Hanno una visione più ottimistica gli uomini e gli under 24. Nonostante queste considerazioni, metà dei fiorentini è convinta che si uscirà dall’emergenza con l’autunno o addirittura a fine anno. Uscite di casa e rispetto delle restrizioni: Non si registrano rilevanti cambiamenti rispetto alla frequenza delle uscite di casa: 2,3 volte a settimana in media. Uno su cinque esce quotidianamente, in particolare gli occupati che non praticano lo smart working. Tendenzialmente stabile anche la percezione dell’osservanza delle restrizioni da parte dei concittadini: per il 61% sono rispettati dalla maggioranza e per il 17% quasi da tutti.

 

A due settimane dall’introduzione, si consolida il favore (88%) rispetto all’obbligo della mascherina. Resistenze relativamente maggiori tra gli uomini e i 25-44enni. La mascherina è una consuetudine per 9 fiorentini su 10, che in larghissima misura (71%) la utilizza tutto il tempo fuori di casa. I nove decimi del campione riferisce il recapito delle mascherine da parte del comune. Il dato risulta lievemente più contenuto del quartiere 5. Se la qualità delle mascherine è giudicata largamente positiva (70%), la quantità è giudicata insufficiente da un intervistato su due. Lamentano maggiormente il numero ridotto i più anziani.

 

Trovano conferma, infine, i buoni giudizi circa l’operato delle istituzioni e del Sindaco nell’attuale emergenza.

 

 
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