Cinema, torna il Florence Queer Festival: tema R/Esistenze, tra memoria, lotte condivise e visioni future

Viaggio in 22 titoli dai documentari sull'attivismo alle narrazioni trans, dall'intersessualità fino all'horror in chiave queer

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lunedì 24 novembre 2025 11:10

A Firenze torna il Florence Queer Festival, la principale rassegna toscana che celebra il meglio della cinematografia LGBTQIA+ con proiezioni, incontri e focus tematici. La 23/ma edizione è in programma dal 26 al 30 novembre al cinema La Compagnia, nel cartellone della "50 Giorni di Cinema a Firenze". Con il tema R/Esistenze, l’edizione 2025 invita alla consapevolezza politica, alla cura reciproca e alla solidarietà, celebrando quelle vite che continuano a ridefinire i confini della libertà e dell’umanità condivisa.

 

Nato all’interno dell’associazione Ireos di Firenze, il festival presenta un programma ricco e trasversale che intreccia attualità, memoria storica e sperimentazione visiva: 22 film tra lungometraggi, documentari, corti e animazioni, suddivisi nelle categorie Miglior Lungometraggio, Miglior Cortometraggio, Premio Queer Animation e Premio Pride. Un viaggio che spazia dall’attivismo alle narrazioni trans e non binarie, fino ai temi dell’intersessualità, senza rinunciare a momenti di leggerezza e ironia, come l’originale closing in chiave horror queer.

 

Come hanno dichiarato Barbara Caponi e Manu Mancuso, direttrici artistiche del  festival: “La ventitreesima edizione del Florence Queer Festival è dedicata agli atti di resilienza, di lotta e di cura che, dal passato al presente, hanno contraddistinto la nostra comunità. A essere protagoniste della rassegna di quest’anno sono persone queer che ogni giorno, tramite piccole forme di resistenza personale o anche grandi azioni che diventano parte della storia collettiva, affermano la propria esistenza, a dispetto di società sempre più ostili”.

 

“Attraverso la cultura si possono veicolare messaggi importanti e il Florence Queer Festival ne è uno degli esempi più concreti – ha detto l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Firenze Benedetta Albanese - Questa rassegna è un appuntamento importante per la città di promozione della cultura LGBTQIA+ e noi siamo orgogliosi di supportare un festival incentrato sulla sensibilizzazione in tema di diritti e sulla valorizzazione delle differenze all’interno della nostra comunità. L’obiettivo è quello di offrire spazi di espressione e confronto per tutte le identità di genere, celebrando così il diritto di ciascuno di essere pienamente e liberamente se stesso”.

 

“Ancora una volta il Florence Queer Festival porta in primo piano le tematiche, le espressioni artistiche e i focus di approfondimento sulla cultura LGBTQIA+, grazie ad un festival dalla lunga tradizione” – afferma Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana -. “Poter ospitare, all’interno della “50 Giorni di Cinema a Firenze”, il Florence Queer Festival rappresenta pertanto un arricchimento, in termini cinematografici, artistici e sociali che apprezziamo specialmente quest’anno per gli aspetti della cura e della resistenza anche personale ai quali il festival dà spazio. La Fondazione Sistema Toscana accoglie con entusiasmo questa nuova edizione, i cui contenuti si coniugano, anche con altre sue attività istituzionali, quali quelle della promozione turistica e territoriale e dell’educazione scolastica, di una Toscana sempre più aperta ed inclusiva, in linea con gli indirizzi della Regione Toscana”.

 

Il festival si apre con “Orgoglio e Pregiudizio” del regista Marco Falorni, a 25 anni dal primo World Pride svoltosi a Roma durante il Giubileo, il docufilm racconta le battaglie che la comunità LGBTQIA+ ha dovuto affrontare fino ad oggi per la conquista dei diritti civili. A introdurlo in sala sarà il regista stesso insieme al co-sceneggiatore Andrea Frassoni e ad alcuni dei suoi protagonisti: Imma Battaglia, Simone Alliva e Vladimir Luxuria. A precedere il doc ci sarà il corto “I never promised you a jasmine garden” della regista palestinese Teyama Alkamli, preceduto dalla performance Arte drag: rivoluzione e resistenza della drag queen e attivista Priscilla, che tratta del legame tra queerness e resistenza. La chiusura del Festival è affidata a “Queens of the Dead” (in foto), di Tina Romero, figlia d’arte del maestro dell’horror George A. Romero, che reinterpreta lo zombie movie reso immortale dal padre in chiave queer, mantenendo così lo spirito iconoclasta e politico. Nel cast anche Dominique Jackson, tra i volti della celebre serie “Pose”.

 

Tra i lungometraggi in concorso, troviamo: “Dreamers” di Joy Gharoro-Akpojotor (Inghilterra) sulla storia di Isio, giovane donna nigeriana che vive sospesa nel limbo di un centro migranti nel Regno Unito, finché non conosce la sua nuova compagna di stanza, che le offre conforto e un’inattesa intimità. Dreamers segue con delicatezza l’incontro fra due donne che trovano la forza di sognare lo stesso futuro, nonostante tutto (proiezione 27/11). In anteprima italiana “Really Happy Some Day”, film drammatico canadese diretto da J Stevens. Una storia poetica su come affrontare i cambiamenti che la transizione porta inevitabilmente alla propria vita (proiezione 28/11). Dal Messico arriva “The silence of my hands” di Manuel Acuña, sulle vicende di Rosa e Saira, due giovani sordə e queer, che vivono separatə da un confine ma unitə dalla stessa lotta: farsi spazio in un mondo abilista che continua a ignorarl3 (proiezione 29/11). Ci spostiamo in Corea del Sud con “Manok” di Yujin Lee, alla presenza in sala della regista. Una commedia divertente e visionaria sulla ricerca di sé (proiezione 29/11). E infine in prima nazionale “Beautiful Evening, Beautiful Day” di Ivona Juka, lungometraggio proposto dalla Croazia come candidato all'Oscar per il miglior film straniero 2024, incentrato su un gruppo di ex partigiani gay nella Jugoslavia omofoba di Tito (proieizione 29/11). Tra i fuori concorso: “3670” di Joonho Park sulla storia di Cheol-jun, un giovane disertore nordcoreano, che fa i primi passi nella comunità gay di Seoul. Nella sua ricerca per un legame profondo, stringe amicizia con un ragazzo che lo aiuterà a combattere la disperata solitudine della sua nuova vita.

 

 

Fiore all’occhiello della rassegna è la sezione dedicata al cortometraggio animato queer con differenti approcci artistici. Un viaggio tra punti di vista e scorci sulle identità LGBTIQIA+ attraverso una prospettiva multiculturale e intersezionale con focus specifico su politica, storie personali, micro-labels e identità marginalizzate, curata da Giacomo Guccinelli e ideata in collaborazione con The Sign Comics & Arts Academy.

 

Florence Queer Festival fa parte dell'iniziativa "50 giorni di Cinema a Firenze", ideata e coordinata dall’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana, e si realizza grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze e Camera di Commercio di Firenze. Con il sostegno del Comune di Firenze, inserita nell’offerta culturale del Festival dei Diritti. Con il contributo di Publiacqua.

 

Informazioni e programma sul sito www.florencequeerfestival.it

 

 

 

 
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