Firenze, al via il restauro della Torre della Zecca: interventi di salvaguardia e consolidamento antisismico
L’assessore Bettarini: 'Un intervento da 200mila euro necessario per mantenere i resti delle antica cinta muraria'
sabato 25 ottobre 2025 15:41
Al via il restauro della Torre della Zecca. Valorizzare, salvaguardare e consolidare la torre: questi gli obiettivi dell'intervento, mirato anche al consolidamento strutturale antisismico del monumento storico che sovrasta piazza Piave e domina i Lungarni.
Con una delibera dell’assessore alla cultura Giovanni Bettarini è stato infatti dato il via libera al progetto di risanamento conservativo preparato dall’Ufficio Belle Arti del Comune che prevede di intervenire per una spesa di 200mila euro per la messa in sicurezza e il consolidamento della torre, il risanamento e il restauro delle murature e degli orizzontamenti, ed altre piccole opere edili annesse.
“Un restauro – ha detto Bettarini – che facciamo nell’ottica dei lavori per mantenere e conservare i resti dell’ultima cerchia delle antiche mura della città di Firenze. Interventi di questo tipo si rendono necessari nel tempo, e la Torre della Zecca è stata interessata da interventi di recupero, risalenti a 12 anni fa, che l’hanno resa fruibile dopo molti anni di chiusura. Adesso sono necessari interventi di manutenzione e consolidamento strutturale, oltre ad adeguamenti antisismici”.
Riferimenti storici - La Torre della Zecca chiudeva le mura di Firenze verso l’Arno a est. Fu eretta protezione del mai eseguito Ponte Reale – progettato negli anni precedenti alla disastrosa alluvione 1333 e così intitolato in onore di Roberto d’Angiò – e a difesa della parte della cerchia di mura che insisteva in questo tratto, a costituirne il termine sull’Arno. A differenza della torre di san Niccolò, sull’altra sponda dell’Arno, la torre della Zecca è sempre stata cieca e senza alcun passaggio. La zecca organizzava ogni 24 giugno una festa in onore del suo protettore, San Giovanni Battista, facendo sfilare per la città un alto carro da fieno sulla cui sommità un uomo vestito di pelo di cammello rappresentava il profeta, raffigurato anche nel fiorino. Nel 1532, scapitozzata, fu incorporata su progetto di Antonio da sangallo il Giovane, a fungere da bastione, nella fortezza vecchia o “Baluardo di Mongibello”, a sua volta collegata a gore, mulini e ad altri edifici che formavano in questa zona un tipico agglomerato. Tale progetto era stato voluto da Alessandro de’ Medici per migliorare le difese della città dopo il rischioso episodio dell’assedio di Firenze. Il nome della torre sembrerebbe derivare dalla presenza al suo interno dell’officina della zecca fiorentina, dove venivano coniati i fiorini della Repubblica. Nel corso dei lavori di ingrandimento della città di Firenze progettati da Giuseppe Poggi, la torre fu isolata e posta a traguardo dei viali di circonvallazione. Un’ultima trasformazione è stata fatta negli anni 30 del 900 con la sostituzione del tetto a capanna posto dopo la scapitozzatura con un tetto piano. Per questo, il tetto inserito è praticabile e può essere utilizzato come una terrazza dalla quale si ha una vista suggestiva ed inedita su Firenze.
