Firenze, Lucy Festival: pensare il futuro a partire dal palcoscenico
Al Teatro Cantiere Florida sei giorni di spettacoli, laboratori, talk e proiezioni per riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente, natura e tecnica
sabato 20 settembre 2025 18:33
Come risponde il pubblico a un lavoro teatrale non del tutto umano? La creatività di un robot è paragonabile a quella di un autore in carne e ossa? E in che modo i dispositivi tecnologici che ci circondano possono diventare strumenti di espressione artistica? Sono queste alcune delle domande al centro di “Lucy Festival. Linguaggi della scena technologically oriented”, il progetto multidisciplinare che indaga il futuro del teatro contemporaneo tra tecnologia e innovazione, dal 26 settembre al 1 ottobre al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana 111 Rosso) e in altri spazi della città, per un’edizione zero a cura della compagnia bolognese Sblocco5 e di Elsinor Centro di Produzione Teatrale, con la direzione artistica di Ivonne Capece e Micol Vighi e il contributo di Fondazione CR Firenze.
Sei giorni di spettacoli, laboratori, talk e proiezioni per riflettere sul rapporto tra uomo e ambiente, natura e tecnica, con i contributi di artisti, ricercatori e scienziati. L’obiettivo: generare reti, connessioni, dialoghi, contaminazioni e nuove sintesi tra scienza e spettacolo dal vivo, al confine tra le arti e i generi, in cerca di un ibridismo che sfidi le convenzioni su ciò che chiamiamo teatro (info www.teatroflorida.it).
“L’idea di Lucy nasce da una performance con cui Sblocco5 è stata finalista alla Biennale College Teatro - spiega Ivonne Capece, attualmente anche direttrice artistica del Teatro Fontana a Milano - una sorta di metaforica storia dell’umanità a partire dall’australopiteco Lucy. Un lavoro sulla conquista del fuoco e quindi sull’origine del rapporto dell’uomo con la ricerca, perché il fuoco è stato il primo dominio tecnologico umano. Il tema ha lasciato su di noi un’impronta così forte da convincerci che per portare avanti un dibattito su uomo e tecnologia sia necessario un coro di voci, che la nostra da sola non sia sufficiente. Da qui l’idea di un festival che metta in campo una vasta gamma di esperienze artistiche e una profonda esplorazione di suono, robotica, multimedia, video e spettacoli non convenzionali, cercando intersezioni tra discipline umanistiche e scientifiche attorno all’homo sapiens, alla natura e alle alterazioni tecnologiche della natura”. E prosegue: “Lucy Festival dal 2022 al 2024 è stata un’esperienza triennale in Emilia Romagna, a cavallo tra Bologna e Forlì, dopodiché è confluita su Milano, dove la stagione del Teatro Fontana si sta aprendo all’interazione con la tecnologia. Siamo felici di presentare il progetto anche a Firenze, in un’edizione zero che nasce come uno spunto suscettibile di sviluppi, per immaginarne insieme future evoluzioni”.
“Siamo lieti di aver contribuito ad accogliere a Firenze l’edizione zero del Lucy Festival - afferma Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze - un progetto che ben rappresenta lo spirito di innovazione, sperimentazione e contaminazione tra linguaggi che da sempre sosteniamo. Il nostro supporto a Elsinor, e in generale all’attività del Teatro Cantiere Florida, si inserisce in un impegno più ampio a favore delle realtà che investono nella ricerca teatrale e nel coinvolgimento delle giovani generazioni, per promuovere il teatro come strumento di crescita personale, sociale e professionale. Iniziative come questa contribuiscono ad aprire nuovi scenari nel panorama delle arti performative e a rafforzare Firenze come laboratorio culturale contemporaneo”.
Si parte con “GenerAzioni Digitali. Corpi in dialogo tra memoria e futuro”: da venerdì 26 a domenica 28 settembre negli spazi del Circolo XXV Aprile (via Bronzino 117) un workshop performativo gratuito e aperto a tutte e tutti, senza limiti anagrafici, a cura del critico teatrale attivo al confine tra arti visive e performative Renzo Francabandera. In un’epoca in cui la presenza digitale rischia di frammentare le relazioni umane, il laboratorio trasforma il linguaggio tecnologico in un ponte tra età, storie e corpi. Attraverso i dispositivi indossabili e portatili più comuni, i partecipanti saranno guidati in una performance collettiva dove i gesti, le voci e i dati condivisi diventano materia artistica (per info e iscrizioni: cantiere.florida@elsinor.net).
Lunedì 29 alle 21.00 al Cantiere Florida avanti con “Todos los males”, lavoro audiovisivo firmato da Anagoor, realtà Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2018 che da sempre lavora sull’integrazione del multimediale con lo spettacolo in presenza. Un film nato per essere visto a teatro, uno spettacolo teatrale concepito per il video. Il progetto “nasce per caso” durante la messa in scena di “Les Incas du Perou/Les Indes Galantes” di Jean Philippe Rameau alla 73° Sagra Musicale Malatestiana di Rimini. Il film non è un film concerto, né il film di un allestimento teatrale, è piuttosto una sorta di making of, di fabbrica della rappresentazione, di documentario dell’immaginazione. E nel prodursi riflette su sé stesso e dubita di sé stesso come una nave che solchi l’abisso.
Martedì 30 settembre doppio appuntamento al Teatro Cantiere Florida. Alle 19.30 “Dux Pink”, una performance firmata Sblocco5, di e con Ivonne Capece, che ricolloca le donne al fianco degli uomini nella determinazione dei grandi eventi storici, che educa a raccontare la Storia fuori dagli stereotipi di genere e mettere in discussione modelli storiografici che accettiamo per abitudine, anche grazie all’utilizzo atipico dell’interazione performer/video sul palco. Alle 21.00 si passa al talk “Gradi di libertà”, un dialogo sul tema del rapporto uomo-macchina in ambito performativo che vedrà confrontarsi Matteo Cesari, docente in Discipline dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Bologna ed esperto in robotica teatrale, e Federico Espositi, ricercatore nel campo dell’automazione presso il Politecnico di Milano.
Lucy Festival si concluderà mercoledì 1 ottobre al Florida sempre con un doppio evento. Alle 19.30 “Inside Me”, spettacolo di Sblocco5 interpretato da Laura Palmieri per la regia di Ivonne Capece che, attraverso il ricorso a tecniche sonore immersive, conduce lo spettatore in un percorso simbolico, spirituale, quasi biblico, sulle dinamiche del progresso umano, attraverso le parole di Giacomo Leopardi. Alle 21.00 la giornalista e podcaster Ilaria Cecchinato e il critico teatrale Rodolfo Sacchettini racconteranno “Quel che si vede ad occhi chiusi”: un percorso di ascolto guidato attorno all’audio-fiction contemporanea a partire dall’indagine sull’interazione tra la pratica teatrale e le creazioni audio. Uno spettacolo pensato per le “sole orecchie” tra continuità con la tradizione del radiodramma e le nuove frontiere del podcast.
INGRESSI
Laboratorio GenerAzioni digitali partecipazione gratuita su prenotazione
Gradi di libertà / Quel che si vede ad occhi chiusi ingresso gratuito
Todos los males ingresso unico 5.00 €
Dux Pink / Inside Me intero 10.00 €, ridotto under 26 5.00 €