Firenze, trovato un uomo senza vita su una panchina. Due senza dimora morti in poche ora in piazza Tasso
L'uomo, 57 anni, era un senza dimora. E' il secondo decesso in due giorni in piazza Tasso
giovedì 10 aprile 2025 13:17
Una persona è stata trovata senza vita in piazza Tasso a Firenze.
Si tratta di un uomo di 57 anni, trovato deceduto su una panchina della piazza poco prima delle 9 di questa mattina, giovedì 10 aprile. Secondo quanto appreso, l'uomo era un senza fissa dimora.
Sul posto sono intervenuti i soccorsi, la polizia municipale e i carabinieri, oltre all'assessore al Welfare Nicola Paulesu e al presidente del Quartiere 1 Mirko Rufilli.
"Sappiamo che è una persona conosciuta e seguita dai servizi della nostra cttà, in questo momento dobbiamo aspettare gli accertamenti e i rilievi in corso", ha detto Paulesu a Controradio.
"Sono in piazza Tasso da stamani insieme all’assessore Paulesu a seguire da vicino il ritrovamento di una persona deceduta e trovata su una panchina. Al momento sono in corso i rilievi della medicina legale per accertarne la causa", fa sapere Rufilli.
Anche un altro senzatetto è deceduto, ieri sera, sempre in piazza Tasso. “Fatti come questo ci addolorano, è un momento di cordoglio e di lutto per il quartiere e la città, e in particolare per tutto il sistema dei servizi sociosanitari cittadini che queste persone conosceva bene”, aggiunge l’assessore al Welfare Nicola Paulesu. In piazza Tasso si sono verificati tra ieri e oggi due decessi, spiega Palazzo Vecchio: un uomo "seguito dai servizi e accolto all’Albergo Popolare, un altro sempre in carico ai servizi, che più volte, anche nel corso degli ultimi mesi, era stato accompagnato verso un programma di accoglienza ma ne era uscito volontariamente".
Mons. Gherardo Gambelli, Arcivescovo di Firenze, esprime cordoglio per i due clochard trovati senza vita in piazza Tasso: "Il dolore è profondo per i due clochard trovati senza vita in una piazza della nostra città. Compassione è il sentimento che ci deve unire tutti in un momento come questo, mentre il pensiero triste va a chi è morto da solo per strada. Come cristiani siamo chiamati ad essere segno della presenza del Signore specialmente per i bisognosi, per farci prossimi e lenire le loro ferite. Non stanchiamoci mai di operare nella carità, di provare la stessa compassione di Gesù davanti ai poveri. Le istituzioni, la Caritas e tante altre realtà sono impegnate ogni giorno per individuare chi ha bisogno di aiuto, anche se a volte questo viene rifiutato, e dobbiamo proseguire insieme e fare quanto più possibile perché nessuno sia abbandonato nella sofferenza e muoia in solitudine".