Firenze, nel fine settimana il Congresso federale della Lega in città. Previsto un corteo
La mobilitazione da via Mariti contro guerra, Nato e carovita sarà anche una contestazione alla presenza della Lega alla Fortezza
venerdì 04 aprile 2025 14:00
Si terrà nel fine settimana a Firenze il Congresso federale della Lega. L'appuntamento sarà sabato 5 e domenica 6 aprile alla Fortezza da Basso, dove sono attesi oltre 700 delegati da tutta Italia, con Matteo Salvini verso la conferma a segretario, unico candidato unitario per il ruolo.
In città è prevista una mobilitazione. Sabato pomeriggio il Comitato NO comando NATO né a Firenze né altrove ha chiamato un corteo da via Mariti, "per esprimere il dissenso verso la politica militare e la propaganda della Lega".
"Ci mobilitiamo nel giorno dell'anniversario della nascita della NATO", dichiarano gli organizzatori del Coordinamento No Nato di Firenze, "per denunciarne i crimini e ribadire il nostro rifiuto all'insediamento di un Comando operativo a Firenze".
Il corteo del 5 aprile, al quale ha aderito anche Firenze Antifascista, sarà quindi anche una contestazione alla presenza di Salvini e Vannacci al Congresso federale della Lega. "Dobbiamo smascherare la propaganda di chi continua a mentire per un pugno di voti. Dopo le promesse sulla legge Fornero, sulla riduzione delle accise e delle bollette, oggi si presentano come il partito della pace. Niente di più falso: Salvini e la Lega" proseguono gli organizzatori, "hanno sostenuto tutte le missioni militari, l'invio di armi a Kiev e continuano a supportare Israele nel genocidio contro il popolo palestinese, in perfetto stile trumpiano".
Il corteo attraverserà le vie del quartiere di Rifredi con striscioni, cartelli, volantini e interventi al microfono. "Dobbiamo fermarli finché siamo in tempo" continuano gli organizzatori, "perché non vogliamo vedere i nostri figli partire per il fronte e tornare nelle bare. Possiamo farlo solo unendoci e lottando insieme, contro la Lega e il governo, ma anche contro il Pd e un'opposizione che ormai nemmeno tenta di nascondere il proprio sostegno al piano di riarmo da 800 miliardi di euro. La nostra sicurezza non è nei piani di riarmo" concludono, "ma in una sanità pubblica efficiente, in una scuola che formi pensiero critico e non soldati, e in interventi strutturali contro il carovita e il dissesto idrogeologico".