Aggressione al picchetto degli operai, Giani: 'Non degno di una terra civile come la Toscana'
Il sindaco: 'Non si può assistere ad aggressioni squadristiche nei confronti di lavoratori'
giovedì 10 ottobre 2024 16:53
“Quanto accaduto a Seano, frazione di Carmignano, agli operai che stavano manifestando davanti alla pelletteria Lin Weidn, non è degno di una terra civile come la Toscana, che è stata teatro di lotte per i diritti sindacali e che ha legato saldamente la sua tradizione manifatturiera alla sostenibilità ambientale e sociale del lavoro”. A dirlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che sottolinea, oltre all'indignazione per quanto avvenuto ed alla solidarietà nei confronti dei lavoratori, la necessità di una forte azione di controllo da parte delle istituzioni preposte.
"Occorre una forte azione di controllo da parte delle forze dell’ordine, così come già avvenuto anche in passato grazie al progetto ‘Lavoro sicuro’ - aggiunge Giani - Occorre inoltre che sia garantito anche il diritto a manifestare, in modo che anche chi oggi esita o ha timore a far sentire la propria voce, possa trovare il coraggio di rivendicare diritti che nel 2024 dovrebbero essere acquisiti”.
Stamani sopralluogo anche dell'assessora regionale all'ambiente ed alla protezione civile, Monia Monni, che ha voluto esprimere personalmente la solidarietà sua e della Regione ai lavoratori della pelletteria Lin Weidng, attualmente in sciopero, per l'aggressione subita durante la notte: "Sono venuta a Seano per dimostrare con la presenza la mia vicinanza a quei lavoratori che hanno osato fare un picchetto per denunciare condizioni di sfruttamento, hanno osato ribellarsi, e per questo nella notte sono stati aggrediti e picchiati con spranghe di ferro. Quattro di loro sono finiti in ospedale, due sindacalisti e due operai”.
L’assessora riporta quanto le è stato raccontato dai lavoratori: “Mentre si dileguavano hanno urlato che la prossima volta ci spareranno, mi hanno detto – spiega Monni –. Gli aggressori avevano volto coperto ed erano armati di spranghe di ferro. Hanno osato ribellarsi allo sfruttamento e dire che non si può lavorare 12 ore al giorno per 7 giorni con un contratto part time e, dopo le botte, hanno sfilato nella notte rompendo il silenzio con lo slogan ‘Sveglia Prato’. Ma Prato e Carmignano sono sveglie, solo che non possono essere lasciate sole”.
“Queste città - prosegue Monni - sanno cosa si nasconde nelle pieghe di alcune fabbriche e qual è il costo di un basso costo, ma sono a mani nude, senza strumenti per intervenire. Hanno fatto bene i sindaci Ilaria Bugetti ed Edoardo Prestanti a chiedere l'intervento delle istituzioni di ogni livello, perché per combattere questa piaga che consuma i lavoratori e usa metodi mafiosi di intimidazione è necessario l'impegno di tutti. In passato il progetto "Lavoro Sicuro", con i controlli a tappeto congiunti enti/forze dell'ordine, ha permesso di progredire sulla strada dei diritti e della sicurezza lavorativa. Ripartiamo da lì”.
“Domenica prossima – conclude Monni - sarò alla manifestazione organizzata a Seano. Il corteo partirà alle 17 e sfilerà in mezzo alle fabbriche dove si lavora anche la domenica. Auspico una grande presenza, perché se i lavoratori vengono sfruttati e picchiati è un fatto che riguarda tutti”.
Insieme all’assessora Monni anche il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti, che ribadisce: “Chiederò al Prefetto di convocare il Comitato ordine e sicurezza a Carmignano, presso la Sala Consiliare. Non si può stare in silenzio di fronte a questo modo di sfruttare il lavoro, così come non si può assistere ad aggressioni squadristiche nei confronti di lavoratori che vogliono solo testimoniare le condizioni in cui sono costretti. Il lavoro deve essere dignità e non sfruttamento lo Stato tutto deve fare la sua parte. E’ necessario che si provveda con azioni di verifica sullo sfruttamento dei lavoratori, c’è bisogno di controlli, controlli, controlli e ancora controlli”.
(foto dalla pagina Facebook Sudd Cobas Prato Firenze)